Capitolo 5

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Il giorno dopo mi alzai un po' triste e un po' arrabbiata al pensiero della punizione (che mi sarei sovuta sorbire anche se non era per me). Scesi dal letto e solo una volta pronta mi accorsi del fatto che il sole non era ancora sorto. Aprii la porta della mia casa e mi incamminai verso l'arena. Vidi un manichino, chiamai Fulmine ed iniziai a colpire. Venni colpita da un raggio di sole che mi scaldò la pelle, e istintivamente sorrisi. Feci ritrasformare l'arma in anello e mi sedetti su una panca per godermi il sole. Fu la voce di Abby a distogliermi dai miei pensieri:
"Ciao!!! Sapevo di trovarti qui, dimmi cosa è successo, ieri sera i miei compagni non facevano altro che parlare di quanto tu fossi stata brava ad uccidere il mostro, ad un certo punto ho pensato che si battessero per corteggiarti"
Le raccontai tutto e mi rispose:
"E ora quale sarà la punizione?"
"Non lo so, credo che lui avrà la sua ma Chirone vuole vederci entrambi dopo colazione, a proposito davanti le capanne gli ho dato uno schiaffo"
"Davvero? E lui?" chiese lei eccitata
"Bhe non lo so, me ne sono andata"
"Bravissima!" disse abbracciandomi.
Verso le 7 e 30 suonò il corno e tutti andammo a colazione. Finito di mangiare andai alla Casa Grande, seguita da Jace. Arrivati lì davanti bussai e fu il signor D ad aprirci la porta. Ci guardò con disprezzo e disse:
"Complimenti a Zara, ottimo uso delle scintille di tuo padre, e Josh, ti ho detto già di non fare queste cose, idiota! Adesso Chirone ti farà una bella ramanzina, e ci ridero sopra. Entra, ma la signorina si ferma un attimo"
"Mi chiamo Jace" disse il ragazzo vicino a me
"È uguale, entra"
Lui entrò e io mi sedetti al tavolo fuori con davanti Dionisio.
"Ragazzina, sei stata molto audace nel bosco, ma non esagerare con le saette"
"Non lo farò signore, non sono fatta così, non sfrutterei mai fino a vantarmene quello che mi viene donato"
"Allora sei idiota quanto il ragazzo, io lo farei, goditi la vita ragazzina"
"Bhe, signore, noi la pensiamo a modo diverso, ma potebbe chiamarmi con il mio nome?"
"E perche? Ti credi speciale? Entra va"
Io mi alzai e dissi
"Non mi credo speciale, solo... penso che lei sia una brava persona sotto quel guscio che si è costruito. E far finta di sbagliare il nome dei semidei o essere scortese, non cambierà assolutamente ciò che lei è" lui mi guardò un po' spiazzato, io sorrisi e entrai. Pensavo davvero ciò che avevo detto, altrimenti perche Arianna si sarebbe innamorata di lui? Percorsi un corridoio e mi ritrovai in un salotto dove erano seduti i due. Chirone mi guardò e disse:
"Ah eccoti, siediti, che iniziamo" mi sedetti e il centauro continuò:
"Allora, ieri sera ci ho pensato e ho deciso che voi dovrete passare insieme la mattina e a giorni alterni anche il pomeriggio, Jace, nei pomeriggi in cui non starai con lei pulirai le stalle, non provate a non eseguire l'ordine. Solitamente non costringo due persone ad essere amiche, ma voi due non potete odiarvi, altrimenti prima o poi distruggerete il campo. Iniziate oggi, i pasti e la sera li passerete come volete. Anche i pomeriggi alterni iniziano oggi. Quando la situazione migliorerà sarete piú liberi. Andate"
Ancora a bocca aperta ci ritrovammo a cammianare verso l'arena. Dovevamo sembrare davvero arrabbiati perche tutti ci guardavano male e si toglievano dal nostro cammino. Entrambi ci risvegliammo con la voce di Julio e Abby, questa disse:
"Ehi Zoe, Jace, allora come è andata?"
"Noi dovremo passare insieme la mattina sempre e il pomeriggio a giorni alterni insieme"
"Eh?" disse Julio scioccato
"Ma quindi?" disse Abby
"Si, dice che noi distruggeremmo il campo se ci odiassimo"
"Ma tu non puoi stare con noi?" mi disse preoccupata la mia amica
"Si posso, ma io e lui facciamo tutto... insieme" dissi l'ultima parola con chiara frustrazione nella voce. L'idea mi faceva impazzire, di rabbia sia chiaro
"Andiamo ad allenarci?" chiese Julio. Tutti lo seguimmo e una volta lí dissi:
"Ok io sto con Abby e voi due insieme"
"Cosa? Io mi alleno con chi voglio, vado a chiamare i ragazzi di Ares" si allontanò ma si bloccò come sbattendo contro un muro
"Credo che ci abbiano fatto una specie di sortilegio" dissi
"Dici? O ma che brava! Muoviti, i tuoi amici ti aspetteranno" mi rispose lui arrabbiato. Lo seguii e davanti alla casa di Ares io esaminai il muro. Era solido e invisibile. Constatai anche una distanza massima. Quando ci aprì un ragazzo si sorprese nel vederci insieme e disse:
"Ehy amico, che ti serve?" disse incerto continuando a fissarmi
"Ti puoi allenare con me? Ti racconto per strada"
"Ehm sì, ciao Zoe" mi guardò con sorriso timido, e io risposi con un altro sorriso ma piú sicuro e antipatico. Ero irritata
Mentre camminavamo e Jace spiegava al suo amico(Drew) l'accaduto ripensai al sorriso timidio del tale e delle parole di Abby mi fermai di colpo<<si battessero per corteggiarti>> oh no. Dovetti ricominciare a camminare per non sbattere contro il muro. Una volta all'arena mi battei un po' con Abby e un po' con Julio. Poi quando questi se ne andarono io mi sedetti su una panca a guardare Jace e Drew combattere
"Jace andiamo?" chiesi stanca di guardarli
"No... sono... occupato" disse lui
"Forse ha ragione lei, facciamo una pausa" disse Drew, wow gli piacevo davvero
"Scherzi?"
"No amico, andiamo a mangiare della frutta" il figlio di Ares mi porse una mano per farmi alzare e tutti e tre ci dirigemmo al padiglione. Quando non era ora dei pasti c'era della frutta su ogni tavolo casomai ai ragazzi venisse fame. Ci sedemmo allo stesso tavolo e una ragazza di Afrodite venne verso di noi dicendo:
"Ciao Jace... vieni a fare una passeggiata? " sorridendo al ragazzo in modo malizioso
"Charlotte, certo" lui si alzò e senza che se ne rendesse sbattè contro il muro facendomi cadere dal tavolo. La figlia di Afrodite ci guardò strano e disse:
"Cosa succede?"
"Oh merda, non posso venire con te sono costretto a stare con lei"
"E perchè?" chiese lei, ma era davvero così stupida. Riposi io:
"Perche il genio qui presente ha evocato il mostro per attaccarmi visto che non riusciva da solo"
"E la signorina bella si è fatta prestare una saetta dal paparino"
"Per uccidere il tuo mostro, razza di idiota!"
Prima che lui potesse ribattere la biondina gli saltò in braccio dandogli un bacio esclamando:
"Adoro quando disubbidisci alle regole, ma ora? Come possiamo avere un momento per noi?"
"Dopo pranzo ho un'ora libera e la sera è sempre tua se vuoi"
"A dopo pranzo allora" e la ragazza se ne andò. Poi anche Drew se ne andò e io dissi:
"E ora?"
"Io vado a casa mia"
"E io? Anche io voglio andare a casa"
"Starai sul portico"
"No, tu starai sul mio"
"Non credo" disse con tono di sfida
"Devo cambiarmi" dissi sicura
"Anche io"
"Credo che il mio sia piú importante"
"E perche"
"Non ci arrivi?" non capiva che avevo il ciclo
"Ah okay, io ti aspetterò sul portico, ma fai veloce"
Sorrisi vittoriosa e ci dirigemmo a casa mia. Entrai e feci cosa dovevo fare. Mi distesi un attimo e poi mi ricordai di Jace uscii e lui mi disse:
"A posto?" mi guardava come se fossi un alieno
"Non guardarmi così, non mi pare che la tua troietta la guardi così"
"Ah ah, e lei è la mia ragazza, non la mia troietta"
"Credici finche puoi"
Stava per ribattere ma suonò il corno per il pranzo

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