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Non andai a scuola il giorno dopo e nemmeno quello dopo e quello dopo ancora...
Fanculo. Mollo tutto.
Avevo detto alla mia migliore amica di dire in classe che non stavo molto bene, ho già chiamato il medico per farmi portare il solito certificato.

Ebbene sì.. ho saltato ben 5 giorni di scuola e i prof non avevano mie notizie.
Mentre affondo  i miei dispiaceri in una coppa di gelato al caramello, qualcuno suona il campanello.
Non potevano essere i miei genitori... loro sono sempre a lavoro fino alle 21:00
Sulla soglia di casa ci trovo il professore di matematica.
Si toglie gli occchiali da sole e mi fissa
"Ecco. Come pensavo."
"Mh è come pensava?"
"Vic fammi entrare."
"Ah prego si accomodi.."
non me ne importava un accidenti di come mi trovava.. si, ero struccata, in pigiama e i miei capelli non avevano una forma precisa.
Ci accomodiamo in cucina e lui inizia a parlare.
La mia attenzione era sulle sue mani, prima d'ora non ci avevo mai fatto caso... erano così... belle!
"Vic... mi stai ascoltando?"
"Si.." dico alzando gli occhi al cielo.
"Senti...tu non stai male.. non prendermi in giro, lo avevo capito fin dal primo giorno che ti eri assentata, stai scappando da una situazione scomoda solo perché sei dalla parte del torto."
"COSA??!!  ripeti quello che hai detto se hai il coraggio."
"Non darmi del tu."
"Ah fanculo..."
"HEI." L'uomo mi tira per un braccio in modo da farmi girare dinuovo verso di lui.
"Sei venuto a casa mia per dirmi che ho torto e che non ti piace il modo in cui gestisco la situazione?? Bel coraggio complimenti.
Io non so cosa abbia detto Elena ma è da ipocriti crederle solo perché le sta più simpatica e perché è più grande."
"Non sono venuto a dirti questo, sono venuto perché ero preoccupato per te Vic... nella vita nel lavoro, ovunque, troverai situazioni scomode e cosa farai? Resterai chiusa in casa a mangiare gelato in pigiama per giorni e giorni?"
"Ma lei cosa ne sa della mia malattia? Eh?? Cosa ne vuole sapere uno come lei???"
"Uno come me?"
"Si, uno che da ragione alla prima che passa perché pensa sia migliore di me."
"Adesso basta...!"
L'uomo si alza, la sua altezza mi faceva venire i brividi cazzo.
Viene verso di me, mi spaventava..,,
Mi blocca con le spalle al muro prendendomi i polsi e portandomeli ai lati della testa.
"Sai piccola vic... insegno da soli 3 anni eppure ho avuto molte classi, ne ho conosciute tante di ragazze ribelli come te, credono di poter spaccare il mondo ma l'unica cosa che spaccano è... beh credo tu abbia già capito.
Credi di essere forte solo perché sputi cattiverie su tutti e poi? Quando la vita ti schiaccia ti rintani in casa. Non sei per niente matura... hai 19 fottuti anni ma io te ne darei 7."
I suoi occhi erano nei miei e..Dio, tremavo, tremavo tutta cazzo.
"È stato un piacere.. spero di rivederti presto in classe.." dice ancora una volta per poi andarsene.
MA CHE CAZZOOOO

Professor Amdouni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora