Chapter 21.

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Pov. Elena
Quella sera non ero in vena di feste o di cazzate varie: il giorno dopo sarebbe stato l'ultimo prima della mia pranza per gli inferi. Mi dispiaceva, finalmente avevo trovato una casa e degli amici, ma come sempre tutto era destinato a finire. Gli altri si accorsero della malinconia che mi accerchiava: non che di solito fossi la faccia della gioia e della spensieratezza, ma quella sera ero triste, evitavo di guardare chiunque negli occhi, nascondendo gli occhi tristi, come se ci riuscissi.
Dopo cena andai nella mia capanna, ignorando tutti. Era proprio per questo che di solito detestavo affezionarmi alle persone: ti tradiscono, se ne vanno oppure tu sei costretta a farlo.
Perché? Perché io? Perché doveva tutto essere complicato quando si trattava di me? Mi guardai nello specchio di acqua dello Stige e l'unica cosa che vidi fu un errore, una cosa che sarebbe stato meglio se non fosse mai esistita. Le lacrime presero il sopravvento iniziando ad uscire dai miei occhi.
Restai così per un po', sentendo la rabbia salire sempre di più e con lei aumentavano anche le lacrime.
Appoggiai la schiena alla fontana, iniziando a singhiozzare. Perché ero ancora viva? Perché tutto andava sempre storto? Volevo solo smetterla di soffrire, cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto ciò?
"Ele, visto che è l'ultima sera vieni con noi a...." La frase morì in gola a Chanel quando mi vide in quello stato.
"Ele! No, non fare così, andrà tutto bene. Ragazzi, venite qui, niente arena, Elena ha bisogno di noi!"
"Non voglio rovinarvi la serata, andate pure." Sussurrai alla ragazza.
"Tesoro, gli amici servono a questo. Tutti abbiamo dei crolli emotivi, li superiamo insieme." Aggiunse Anais precipitandosi da noi e abbracciandomi, seguita da tutti gli altri.
La serata passò così, senza fare nulla di preciso, solo stando in compagnia gli uni degli altri, a parlare del più e del meno. Era incredibile come quei ragazzi riuscissero a farmi sorridere in poco tempo.
Quando suonò il corno erano ancora tutti nella mia capanna, così furono costretti a dormire alla meglio sdraiati gli uni sugli altri. Data la mia insonnia lasciai il mio letto alle ragazze, che riuscirono a dormire tutte e tre insieme. Dakota dormiva addosso a Trevor che a sua volta stava sopra a Blaise.
Mi misi sull'altalena e osservai la scena: erano fantastici uno sopra all'altro. Non potevo smettere di pensare al fatto che non avrei più fatto parte di tutto ciò. Ormai era mattina, l'ultima mattina che avrei passato lì. Chirone mi aveva comunicato che saremmo partiti nel primo pomeriggio. Sentii dei rumori provenienti al gruppo, così guardai meglio. Era James che si era svegliato. Mi guardò e venne verso di me, scavalcando gli altri che dormivano ancora.
"Ma dormi mai?" Chiese ridendo. Non ero in vena di scherzare, quindi risposi con una semplice scossa del capo.
"Ehi, guardami, starai bene, ci contatteremo grazie ad Iride. Tre mesi non sono poi molti, passeranno alla svelta, stai tranquilla."
"Non è questo il punto. Mi mancherete voi. Mi mancherà ballare con i fratelli Loner, allenarmi con Blaise e Trevor, farmi conciare a qualche modo dalle ragazze. Ma soprattutto mi mancherai tu." Ammisi abbassando lo sguardo.
Mi prese per la vita, stringendomi forte a se.
"Anche tu mi mancherai." Sentivo il suo cuore che batteva a mille e la sua pelle era insolitamente calda. Restammo così fino a che si svegliarono anche gli altri, poi andammo tutti insieme a fare colazione.

IMPORTANTE
Il prossimo capitolo credo che sarà l'ultimo, ma avrei già in mente qualcosa per un sequel, fatemi sapere con un commento se potrebbe interessarvi o se preferite che la storia si concluda con il prossimo capitolo. 💚

L'ultima figlia di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora