Chapter 2.

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Pov. Elena
Mi guardai intorno, cercando di individuare il volto di Carly o del signor Johnes. Non trovai né uno né l'altra, così mi alzai senza degnare nessuno di mezza parola. Uscii dalla capanna e mi trovai davanti un campo stracolmo di persone. Iniziai a camminare verso un posto isolato, dove speravo mi avrebbero lasciata in pace. Osservai tutti indaffarati chi a preparare qualcosa, chi a combattere. Ero confusa e un po' spaesata. Immersa nei miei pensieri non mi accorsi nemmeno di Chirone che si era avvicinato a me.
"Elena, ti consiglio di pensare di meno, oppure ti fumerà il cervello. Ti pregherei di seguirmi, devo presentarti al signor D. È il capo del campo, o almeno dovrebbe esserlo. Seguimi nella Casa Grande. Qui puoi venirci per parlare con l'oracolo, o con il signor D. Ti avviso, non è molto socievole, ma ti consiglio di rispettarlo, è comunque uno degli dei immortali." Lo seguii per un dedalo di corridoi, fino ad una stanza con una porta scura ed in legno. Ci entrammo e subito incontrai lo sguardo di un uomo che aveva una barba folta è un grosso naso rosso, come quello di un ubriaco.
"Dioniso, lei è Elena, la nuova arrivata. Non è ancora stata riconosciuta, quindi per ora proporrei di lasciarla nel dormitorio dei nuovi arrivati, poi la trasferiremo nel-
"Le regole sono uguali per tutti, verrà messa nella camerata dei figli di Ermes. Quando il suo genitore divino si deciderà a riconoscerla verrà messa in una delle case. Anche se credo già di sapere di chi sei figlia." Fece una pausa, poi si rivolse a me:
"Io sono Dioniso, dio del vino. Per te sarò il signor D. Chirone ti accompagnerà nella casa dei figli di Ermes, dio dei ladri e dei viandanti. Se non sarai riconosciuta resterai li fino alla maggiore età e poi potrai fare ciò che vorrai; se invece tuo padre ti riconoscerà andrai a vivere nella tua casata". Ci congedò con un gesto della mano e seguii nuovamente il centauro che mi condusse verso una capanna enorme. Quando ci entrammo tutti si zittirono e ci guardarono, poi Chirone parlò:
"Figli di Ermes, lei è Elena, starà con voi fino a che non verrà riconosciuta. Datele un letto e fatela ambientare, sono sicuro che i più grandi si prenderanno cura di lei." Detto ciò girò i tacchi e se ne andò. Non ero proprio a mio agio con tutte quelle persone che mi fissavano, ma decisi di ignorare tutti e di seguire quello che dedussi essere il capo della casa
"Io sono Gheorghe, sono i capo della casa. Questo sarà il tuo letto. Hai vicino i fratelli Loner, sono i più affidabili qui dentro, se ti serve qualcosa non esitare a chiedere." In risposta annuii silenziosamente guardando il letto.
"Sei una di poche parole, beh ti lascio sistemarti."
"Grazie" Cercai di abbozzare un sorriso per poi infilare lo zaino sotto il letto, tirando fuori il blocco da disegno e mettendolo sotto il cuscino.
"Tu devi essere la novellina. Io sono Tyron e lui è mio fratello Oberon. Ti facciamo fare il giro del campo vieni." Mi voltai e incontrai gli occhi di un ragazzo, poi di un altro. Non feci a tempo a ribattere che mi tirarono con loro per un braccio. Non ribattei, seguendoli fuori dalla capanna.
"Bene, questa è la prima capanna, quella dei figli di Zeus. Al momento è vuota, l'ultima figlia che è stata qua dentro era Talia, 10 anni fa. Questa è la seconda, quella dei figli di Poseidone, anche questa è vuota l'ultimo ad usarla è stato Percy Jackson, anche per lui sono passati 10 anni. Poi passiamo alla terza casa, quella dei figli di Atena. È abbastanza piena, ma mai quanto la nostra, che viene dopo. Siamo i più numerosi. Dopo di noi c'è quella dei figli di Afrodite, anche loro numerosi. Dopo trovi quella dei figli di Ares. Quella dei figli di Efesto. Poi quella delle figlie di Artemide, è vuota perché le cacciatrici seguono la loro dea nei boschi e vivono con lei in giro per il mondo. Poi trovi quella del suo gemello, lì vivono i figli di Apollo. C'è anche la casa dei figli di Era, non è mai stata usata, poiché la dea è vergine e non ha figli. Poi ci sono tutte le case degli dei minori e dei loro figli. Non sono molti ma li riconoscerai. Ultima trovi quella dei figli di Ade. Dopo i fratelli Di Angelo il dio non ha più avuto figli, quindi anche quella è vuota da 10 anni e dubito che sarà ancora usata." Mi ero persa a metà, ma poco importava. Poi iniziò a parlare il fratello, Oberon o come si chiamava.
"Bene, ora, mentre andiamo verso le stalle e verso l'arena ti dico un po' di cose sui figli dei vari dei: iniziamo dai nostri fratelli. Sono figli del dio dei ladri, quindi occhio alle tue cose. Facciamo molti scherzi e probabilmente tu sarai un bersaglio facile essendo nuova."
"Voglio solo essere lasciata in pace, vi prego" ero già stufa di tutte quelle parole
"Ma allora parli!"
"Zitto Tyron! Tranquilla, ti lasceranno in pace prima o poi. Comunque, continuando, stai attenta ai figli di Ares, sono litigiosi e arrivano facilmente alle mani. Due di loro sono nostri amici, ma sono le teste calde del gruppo. Con i figli di Afrodite è difficile andare d'accordo. Sono vanitosi e spesso superficiali. Attenta se si arrabbiano, possono farti svenire con uno sguardo. I figli di Apollo sono ottimi tiratori con l'arco e suonano come nessun altro. Possono scaldarsi a volte, ma ci sta, loro padre è il dio del sole. Se ti serve qualunque cosa a livello manuale chiedi ad un figlio di Efesto. Sono i migliori nel forgiare le cose, sono molto forti e un pochino rozzi a volte, ma sono super simpatici. I figli di Atena sono i più saggi e i migliori durante caccia alla bandiera. Sono furbi, ti aiuteranno ma alle loro condizioni." Nel mentre arrivammo alle stalle, dove mi mostrarono i Pegaso che loro usavano. Poi mi portarono all'arena, dove incontrammo dei loro amici che subito mi presentarono. Le persone iniziavano ad essere troppe e ciò mi metteva a disagio.
"Loro sono i due figli di Ares di cui ti parlava Oberon prima."
"Sono Blaise, figlio del dio della guerra e lui è mio fratello Travis" Feci un cenno con il capo dicendo il mio nome.
"Chi è il tuo genitore divino?" Chiese Travis.
"Non è ancora stata riconosciuta da nessuno, per questo sta con noi." Fui grata a Tyron, che rispose al mio posto.
"Abbiamo finito di allenarci per oggi, se volete vi accompagniamo ai tiri al segno e poi al laghetto delle ninfe."
"Andata, venite." Acconsentì uno dei due fratelli.

L'ultima figlia di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora