25. Futuro

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Anne
Un' idea strana mi venne in mente: voglio avere dei figli. Dei figli che potranno portare il cognome Blythe avanti nel tempo. Era strano: io, Anne Shirley Cuthbert Blythe ( era strano avere anche questo cognome) la sposa della natura, la ragazza testarda e libra, che, inanzitutto si era sposata, e che ora volveva anche dei figli! Impossibile. E poi, a Gilbert non piacerà l'idea. Amavo i bambini piccoli. Guardate Delphi ad esempio. Mi prendevo cura di lei quando ancora andavo a scuola. Ora ho un lavoro. Sono più vecchia, più matura e più responsabile. Tantissimi più. Credevo di essere pronta. Questo pensiero mi saltò in mente mentre camminai verso la scuola. Per la prima volta indossavo dei pantaloni. Erano comodissimi. Comfortabili, morbidi e belli. Ringrazio Muriel Stacy per questo dono. Non indossavo nemmeno una

《 Bene, per la prossima volta studiate quindi le pagine lette, ed esercitatevi con la lettura, deve esserci più intonazione: più tristezza, più felicità e più rabbia!》 dissi pensando a quando le feci io in classe. La classe si svuotò. Fino a quando rimasi solo io. Riflettei un attimo: forse amavo fare l'insegnante non solo per lo studio, ma anche per i ragazzi e per i bambini. Mi preparai con calma e dopo un po' lasciai il locale vuoto.

Seguii il sentiero con mille pensieri alla mente. A testa bassa camminavo nel bosco fino a quando non sentii dei passi davanti a me: era Gilbert. Ero leggermente spaventata: dovrei dirglielo ora?
《 Buongiorno Carotina!》
《 Cosa?! Ma da quando ricominci a chiamarmi così? Sai che lo odio ricordi?》
《 Era per renderti nervosa, e comunque hai dei capelli bellissimi, per cui Carotina sarebbe solo un complimento. 》
《 Sisì, certo...》 mormorai.
《 Volevo parlarti di qualcosa...》
Oddio, eccolo pensai.
《 Anche io...ma, prima tu!》
《 Va bene, calma, non agitarti... Allora. È da due anni che siamo sposati giusto?》
《 Giusto》
《 Bene... io stavo pensando, solo se a te va bene ovviamente e se...》
《 Dillo e basta!》 Lo incoraggiai dolcemente
《 Ecco, che ne dici di avere dei figli?》. Rimasi a bocca aperta. Come era riuscito a formulare quella frase. Io ci avevo pensato da tutto il pomeriggio e niente! Nessuna idea di come dirglielo.
《 Bhè, in realtà anche io volevo parlarti della stessa cosa...》
《Ah sì? 》 alzò un sopracciglio in mia direzione.
《 Non essere così sorpreso Blythe!》 Dissi io sgridandolo.
《 Quindi passiamo a i cognomi ora, Cuthbert?》
Gli diedi un colpetto sulla spalla mostrandomi irritata, ero leggermente imbarazzata da questo discorso. Parlando con i cognomi, forse, lo rendeva meno serio e meno...strano?
《 Dunque... ritornando al nostro discorso...?》
《 Ah sì, giusto, ritornando al nostro discorso... accetto! Mi piacerebbe avere dei figli, ma a una condizione... ne voglio adottare uno. Uno nostro e uno dall'orfanotrofio, se per te va bene...》 dissi sperando per un sì
《 È magnigico! Uno nostro e uno adottato.... un'idea stupenda. Con quale vuoi iniziare?》
《 Blythe! Basta domande! Mi innervosisci.》
《 È la ragione per cui sono qua, sempre》 un ghigno gli comparse sul volto. Allora scattò in avanti :《 Riuscirai mai a superarmi?》 Disse ridendo :《Come osi sfidarmi?!》 E ridendo corsi da lui. Lo superai, e passandogli vicino po spinsi delicatamente:《 Non solo ti supero, ma anche ti sconfiggo!》 e mi slanciai avanti per il sentiero.

Tornammo a casa sfiniti. Ridevamo e ansimavamo. Ci stendemmo sul divano e mi venne in mente la risposta: prima quello nostro. E lo annunciai a Gilbert.

Dopo alcune ore uscimmo di casa diretti verso il paese. Ci voleva un po' di tempo per sapere se fossi incinta o no. Andammo nel paese per fare le solite spese e per liberare la nostra mente. Oggi la giornata era veramente stupenda. Non me ne ero accorta prima, con la mia mente oscurata dalle nubi dei pensieri ( ah, che bella espressione!) pensai in me. Non parlammo per tutto il tempo.

Dopo due settimane lo scoprimmo: ero incinta! Corsi, o meglio camminai, subito da Diana che si trovava a casa di Jerry e la sua famiglia. 《 Buongiorno a tutti! Posso rubarvi Diana per un secondo?》 E la portai fuori 《 Aspetta... non dirmi niente... sei incinta! O mio dio!》 《 Come lo sapevi?... 》 《 Non lo so... lo sapevo e basta. Auguri!》 Saltammo in aria, o meglio lei saltò on aria. D'ora in poi mi sarei agitata molto meno. 《 Vostro figlio sarà ingelligente come te e Gilbert, e bello come te...e, bhè, Gilbert. Sarà perfetto!》 Io risi. Era bello condividere queste cose con una migliore amica.

Dopo andammo da Marilla. La donna non svolgeva più tanti lavori come quando ci abitavo io in quella casa. Era una cosa positiva perché spesso lavorava di più se era stressata. Mi schiarii la voce per attiratre la sua attenzione:《 Marilla. Vorrei dirti una cosa.》
《 Dimmi mia cara Anne》
《 Bene, Gilbert e io abbiamo deciso di volere un figlio e...》
《 Sei incinta?!》
《 Sì...》 come mai tutti sapevano che ero in cinta. Sembrava una specie di legame telepatico. Un tipico legame madre-figlia. Ero felicissima. La vecchia donna ci abbracciò uno alla volta per poi ritornare a me. Mi baciò su tutte e due le guance, poi mi prese le mani e mi guardò con degli occhi scintillanti. Era felice. Si capiva.

Ben presto tutto il paese lo sapeva. La notizia si sparse dappertutto, ma non in Charlottetown. Lì ci dovetti andare io.

La solita porta. Il solito legno. La solita maniglia. E tutto era diverso. Ero ansiosa. Bussai. Aprì il maggiordomo. Ormai lui mi conosceva e, senza chiederelo, mi portò da Zia Josephine e Cole. Feci lo stesso per Marilla: mi schiarii la voce per far passare l'ansia. In un solo respiro raccontai tutta la storia. Queste erano persone normali, infatti non prevedevano cosa volevo dire. Appena finii Cole saltò in aria:《 Congratulazioni! E poi, ammettilo, Gilbert è quello vero. Lo è sempre stato e io lo sapevo sin dall'inizio. È l'unico ragazzo con cui ti saresti mai sposata e ora avrete anche dei figli? Te l'avevo detto io...》
《 Cole!》
《 Scusate》 disse lanciandomi una espressione divertita. Io ero arrossita fino alle orecchie. Feci giusto in tempo per abbracciare i due amici prima di dover ritornare a casa:《 Ancora una volta auguri cara Anne!》 Mi dissero peima di chiudere la porta.
Ecco fatto. Tutti lo sapevano. Il mio compito era terminato. Ero incinta.

Angolino a me
Questo capitolo e un po' strano. Era anche strano da scrivere. Già non sono una tanto...amorosa, per poi dover scrivere di Anne che vuole dei figli, bhè, mi rese leggermente scomoda e imbarazzata...😅
Spero vi piaccia. Non sono esattamente 7 figli, ma va bene...
Ciaooo

Le Due Vite Di AnneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora