23. Unici

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Anne
Tutto il paese lo sapeva. Tutti conoscevano la storia. Marilla lo aveva raccontato e confidato alla sua migliore amica e da lei lo seppero tutti. Tipico di Rachel. Persino i miei alunni lo sapevano. Non sapevano chi fosse precisamente Mathew Cuthbert, ma conoscevano la storia. E non sapevano che era mio padre.
Per questo ogni giorno di scuola restò normale. Era bellissimo stare davanti alla classe e parlare, parlare di tutto ciò che sapevi e avevi studiato. Questo mi distraeva da Mathew. Ero triste. Ma meno. Non ero più disperata. Ero semplicemente triste. Lentamente, con il tempo e con Gilbert, riuscivo a digerire la situazione. Non era felice. Si sentiva solo nonostante avesse me e Marilla, lo capivo. No invece, non lo facevo. Perché?! Perché lo aveva fatto? Dall'aspetto non sembrava solo, sembrava felice, anche se non lo vedevo sorridere molto spesso... ma quello non significava niente. E poi, suicidarsi così all'improvviso? Che senso ha? Non ha tentato mai di farlo, non per quanto sapessi... Forse quando ero ancora orfana, e lui e Marilla erano soli in casa?
Mille domande senza risposta. Quando Marilla si sarebbe calmata le avrei chiesto tutto, tutto quello che mi faceva piangere, ma ora dovevo concentrarmi sulla scuola.

Gilbert
Mi feriva vedere Anne in questo stato. La mia allegra, felice, gioiosa e fantasiosa Anne, era diventata triste. La amavo troppo per non intervenire. Allora decisi di fare qualcosa, decisi di portarla da Cole. Lui era il suo migliore amico. Un po' pazzo, allegro e strano. Perfetto. Con il treno andamno a Charlottetown.

Toc toc, bussai alla porta aprì Cole, come se capisse che cercassimo lui:《 Eeh, ciao G-Gilbert, Anne! Che sorpresa》 disse distogliendo lo sguardo da me e posandolo su Anne. Sbaglio o aveva balbettato il mio nome? Strano. I due amici si abbracciarono fortemente, noi due, ci demmo una mano. Niente pacca sulle spalle? No, una mano. Entrammo, Cole mi scrutò con uno sguardo penetrante e leggermente arrabbiato e anche Anne lo vide. Che avesse una cotta per Anne? Era possibile, ma non lo sapevo. Cole era diverso, come? Non lo sapevo, ma lo era e basta.

Anne
Anche io mi accorsi dello sguardo. Era intenso. Cole era diverso da me, ma lo capivo bene lo stesso. Credevo di sapere di cosa si trattava. Anche il balbettare e la mano, segni inconfondibili. Gilbert invece non lo sapeva. Era strano per lui. Non conosceva nemmeno la vera ragione per cui Cole stava e dormiva dalla zia Josephine... ma non fece domande. Lo capiva bene che non era il momento. Lui e io ci sedemmo sul divano nel salotto:《 Zia Josephine non è qua in questo momento, sta viaggiando in tutt' Europa. Che cosa magnifica.》disse il biondo sospirando e immaginandosi come sarebbe stato 《 Sì, veramente stupendo》 concordai io, essendoci stata con Gilbert. Cole ci portò del tè. Anzi, mi portò del tè. Me lo verse nella tazza, poi chiese a me di fare lo stesso per Gilbert. "Non ci arrivo" fu la sua scusa per non farlo. Il povero Gilbert riamase perplesso, e per rincuorarlo gli presi la mano. Ma subito la staccai, perché Cole ci guardava. Poverino. Era certo: a Cole piaceva Gilbert.

Il pomeriggio era molto gradevole, e io e Gilbert ce ne andammo felici. Soprattutto io. Gilbert aveva fatto bene a portarmi lì. Prima di andare però, catturai Cole per parlare:《 Smettila》 《 Scusa?》 《Lo fai sembrare ovvio, devi comportarti in modo normale. Sei tu che non lo vuoi dire, e io rispetto la tua decisione, non l'ho detto a nessuno, ma se non lo vuoi dire non devi nemmeno farlo capire》 《 N-non capisco di co-cosa parli...》 disse arrossendo e grattandosi la testa guardando il pavimento:《 Sì che lo sai, diglielo》 lui mi guardò speranzoso, pensando che non sarebbe andata così male.《E va bene...ma tanto passerà, non ha senso dirglielo...》 ma uscì lo stesso. Aspettai in casa per un po', quando tornò Cole uscii. Gilbert sembrava felice. 《 Te lo ha detto?》 《 Sì》 《 E che ne pensi?》 《 Magnifico. Mi sento onorato. È bellissimo sapere che esistono persone diverse al mondo. Sono uniche, proprio come Cole...》 《 ...E zia Josephine》 aggiunsi. Mi guardò con fare interrogativo:《 Anche lei?》 Annuii. Sembrò ancora più felice. Partivano dei raggi solari dal suo corpo, quasi letteralmente. Leggermente in imbarazzo ci allontanammo dalla casa salutando Cole nell' uscio della casa. Mano nella mano, ciscuno con i propri pensieri, camminammo verso casa. Oggi era una giornata bellissima.

Angolo a me
Non è pomeriggio, o sera, ma ecco il capitolo. Volevo ringraziarvi tutti, tutti, tutti, perché commentate in modo gentile, o divertente, o dolce, la storia. Grazieeeeeeeeee🤗

Le Due Vite Di AnneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora