20. frustazioni

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Anne
Arrgh!!
Cosa facevo ora?!
Ero completamente sola...
Nessuno con cui potevo parlare...
No Diana, no Cole...
Tutte quelle frustrazioni che non potevo rilasciare su nessuno, ma che erano imprigionate nel mio cuore... fino ad ora.
Avvertendo un'esplosione, mi rinchiusi in camera mia a piangere lacrime di rabbia, tristezza, una leggera disperazione, e solitudine, nel mio cuscino.
Sapevo che queste erano tutte emozioni che avevo messo da parte prima, che ora non potevo più nascondere e tenere repressi.
Alcune delle mie più segrete opinioni o emozioni era riguardo alla mia ex-migliore amica. Infondo infondo mi dispiaceva che Diana se ne era andata, nonostante la rabbia che ancora provavo nei suoi confronti.
Un' altra mia pena di cui soffrivo era la mancanza del mio saggio Cole, che, con la sua galleria d'arte finalmente aperta, non si trovava più a Charlottetown.

Sentendo la stoffa del cuscino bagnarsi alzai la testa e osservai attentamente la mia camera, gli occhi offuscati dalle lacrime. Non la vedevo più come una stanza di una ragazza giovane e ignara riguardo all'argomento della vita, ovvero l'amore; ormai la osservavo con occhi diversi, vedendola come la stanza di una ragazza razionale e sapiente: della nuova me.
La nuova me consiste in una donna seria e adulta, che certamente non poteva dedicarsi alle stupidaggini, tra cui la fantasia e l'immaginazione. Dovevo concentrarmi sulle cose da persone adulte, come il lavoro, il futuro...
La vita non è un qualcosa di divertente, o allegro. La vita è un qualcosa di serio, utile e da cui si ricavavano dei frutti, ovvero dei vantaggi riguardo al lavoro o agli obbiettivi che si vogliono raggiungere in futuro.
Stabilito questo continuai il mio giro in questo spazio definita come la mia camera, quando posai lo sguardo sulla boccetta di inchiostro nero sulla scrivania in legno. Mi venne in mente un'idea: avrei scritto una lettera a Diana. E così mi misi all'opera.

Gentile signorina Barry,
Le scrive Anne Shirley-Cuthbert, per comunicarle, in modo formale, che il signor Blythe, lo scorso giorno, mi ha dichiarato il suo amore. Questo non è assolutamente qualcosa su cui scherzare, per cui la prego, prenda la cosa sul serio. La vita non è divertente, ma severa, in effetti non si deve vivere per piacere, ma per dovere.
Inoltre, accettandolo dopo tanto tempo, devo dire che mi manca.
Cordiali saluti
La nuova signorina Cuthbert.

Piegai la lettera delicatamente, poi mi diressi verso il salotto, alzando il mento e il naso, con fare altezzoso, e camminando con passi diretti e fermi, senza lcuna traccia di dubbio. Ignorai lo sguardo sorpreso di Marilla e mi diressi verso Mathew:《 Mathew Cuthbert, mi fa un favore? Potrebbe gentilmente spedire questa lettera a Diana Barry? La ringrazio》conclusi. Poi uscii, dovevo approfittare di ogni singolo minuto della mia esistenza, che non potevo certo sprecare piangendo come una giovane ragazza infantile!

Due settimane dopo arrivò in risposta alla mia lettera quella della mia compagna:

Cara Anne,
Ma cosa ti è successo?! Dove è finita la fantasiosa, divertente, scherzosa Anne che conosco? E da dove è spuntata questa nuova versione di te, seria e severa?
Ma, rispettando la tua richiesta, prenderò sul serio ciò che ti è successo, mettendo da parte una certa eccitazione.
Ciò che ti è capitato è speciale, e non da sottovalutare, la più importante domanda però è: tu, ricambi i suoi sentimenti?
Con amore Diana

Subito risposi, impegnandomi a mantenere un profilo stretto nonostante il "tu" usato da Diana Barry.

Gentile Diana Barry
La ringrazio per la sua cordialità, e per il rispetto verso la mia richiesta. Devo correggerla però nella frase in cui dice: dove è finita la Anne che conosco. Deve sapere che nella vita si cambia, oramai non sono più quella ingnara ragazzina di un tempo, mi considererei quasi adulta ora. Dunque avrebbe dovuto mettere conoscevo. Inoltre non vado d'accordo con la domanda che mi ha posto: non ci si sposa per amore, ma per dovere. Mi sembra giusto sposare Gilbert Blythe perché è un uomo intelligente e capace, un buon marito. Poi mettiamo da parte il fatto dei sentimenti.
Aspetto la sua risposta
Anne Shirley- Cuthbert.

Con lo stesso rituale della scorsa volta scesi di sotto e porsi la lettera a Mathew. Mi saltò in mente però un dubbio: avevo esagerato?
Forse... no, non potevo avere rimorsi, ora ero un donna ferma e sicura di sé.

Quando arrivò la seconda lettera di Diana Barry, decisi di non aprirla. Avevo abbastanza dei suoi commenti, in più, avevo paura di rompere e di non riuscire a mantenere il mio profilo, perciò la lasciai chiusa nella busta sul tavolo.
Questo fu però il motivo per cui mi persi una notizia molto importante, e venni dunque colta di sorpresa alcune settimame più tardi...

*spazio autrice*
Allora... cosa ne pensate?

Ho cercato di scrivere il capitolo più lungo delle altre volte, perché devo ammettere che erano veramebte brevi.

Spero vi piaccia e, se volete scoprire cosa si è persa Anne, ditelo o scrivetelo, così inizio a scrivere il prossimo capitolo (so già come fare...)

Vi saluto
Jiuliet

Le Due Vite Di AnneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora