20. dessert

289 22 10
                                    

«...il criminale, Pierre Sardou, era un dipendente della compagnia di restauro di opere antiche del Louvre. L'uomo sembra essere fuggito nella notte...»

"Hah, avranno parecchio da fare nel cercare un uomo morto."

Le sopracciglia piccole e curate di Kiriyo ebbero un fremito, unica reazione visibile al commento di Chandra. In realtà, la donna si era unita al coro di risate degli Dei che le albergavano la mente, intenti a commentare le notizie del telegiornale.

"Suvvia, Chandra, non prenderli in giro. Senza un cadavere come avrebbero potuto pensare altrimenti?"

La sciamana fece un piccolo sorrisetto, portandosi alle labbra il calice colmo di profumato vino rosso. Sullo schermo piatto della televisione era apparso Lèmery, intervistato la notte del blitz a casa di Lahor. Le luci lampeggianti blu dei mezzi delle forze dell'ordine alle sue spalle proiettavano ombre inquietanti sul suo volto un po' scosso.

«Sono stato contattato dalla polizia ieri pomeriggio» cominciò il restauratore con voce incerta, guadagnandosi l'attenzione della bionda per un attimo. «Ho collaborato alle indagini sin dal giorno del furto. Sospettavamo che il criminale potesse essere un membro dell'agenzia o del museo, ma non avevamo prove». Nel video, Lèmery scosse il capo. Lo notò lanciare uno sguardo veloce fuori camera prima di tornare a guardare la giornalista che reggeva il microfono di fronte a lui. «Non... non immaginavo che il vero criminale fosse proprio Sardou, con il quale avevo lavorato per anni».

«Quindi, lei si fidava di quest'uomo?»

«Sì, non mi aveva mai dato modo di dubitare di lui. Sembrava una brava persona: ligio al dovere, sempre disponibile. Non si lamentava mai».

«Ecco la sua mille-feuille, signora».

Il cameriere posò sul piccolo tavolino dall'elegante tovaglia avorio un piattino rettangolare, distraendola dal video. Il dolce era splendido: una rivisitazione in chiave moderna della tipica millefoglie parigina, dove gli strati di sfoglia erano posizionati uno sopra l'altro in orizzontale creando una sorta di lungo tronchetto, intervallati da spessi strati di crema Chantilly. Un'onda di mousse al cioccolato zigzagava sulla superficie ricoprendola per intero e un piccolo fiore bianco posizionato poco oltre la metà terminava la splendida composizione.

Il lusso di quel ristorante trasudava da ogni dettaglio di quel semplice dessert, cosa che compiaceva in modo particolare la bionda.

«Cosa sa dirci di Jean-Jacques Desmarais? Perché il quadro era in casa sua?»

La ripresa era cambiata. Kiriyo riconobbe se stessa nel video, opportunamente censurato sul volto. Persino la sua voce era stata alterata, facendola sembrare di due ottave più alta e leggermente distorta. Non doveva stare attenta per sapere cosa le sue labbra avrebbero detto in risposta a quella domanda, così si concentrò sul sapore squisito della mille-feuille.

«L-lui... ecco, i-io non lo so. Mi ha pagata bene per una notte intera, mi ha portata a c-casa sua... e poi...»

"Lo sai, Kalindi, quella performance è stata davvero rimarchevole. Mi hai persino fatta piangere!"

"Grazie, grazie. Modestamente sono una grande attrice."

Spiriti - Come derubare una città e farla francaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora