Capitolo 1 - Si ricomincia

217 47 76
                                    

Scesi le scale di fretta e mi ritrovai in cucina.
Ero giá sistemata e pronta a ripartire, ad
affrontare un altro anno di College.

"Allora sei pronta per il terzo anno di College, Honey?" disse mio padre sorridendo seduto al tavolo di legno scuro.

Mi rivolse uno sguardo dolce e un sorriso caloroso.

Teneva la tazzina del caffè in mano  osservando la bellissima giornata di metá settembre, dalla finestra.

Il mio giardino si affacciava, oltre lo steccato, sulla spiaggia e sull'oceano regalando una vista mozzafiato all'alba e al tramonto.

Mio padre era ancora in pigiama, di lino a righe con cucito nella parte posteriore lo stemma del suo club nautico, questo stile lo faceva sembrare un vero marinaio buffo.

Sottiletta iniziò a guiaire e corrermi intorno scodinzolando la sua codina nera come a darmi il buongiorno.

"Buongiorno amore" mi abbassai ad accarezzarla sulla sua pancia rosata.

Risposi a mio padre in maniera sfacciata ridendo e facendo una linguaccia.
"Sono nata pronta Erick"

Lui mi lanció un occhiataccia, odiava essere chiamato per nome o semplicemente papà. Amava invece i nomignoli.

Continuò a sorseggiare il suo capuccino, impregnandosi i baffi di schiuma.

Scoppiai a ridere, ricordando quella pubblicità italiana della Birra, la "Moretti".

Scacciai quel pensiero strano e mi versai del caffè.
Ormai era abitudine fare colazione con un caffè altrimenti non mi sarei veramente svegliata.

Aprì lo sportello della cucina e afferai una briosce, di quelle ripiene di marmellata alla ciliegia, davvero buone.

Aprì la porta e uscii in giardino, la giornata stava per iniziare.

Mi iniziai a sentire elettrizzata e impaurita all'idea di dover tornare in Università, affrontare i professori, i pettegolezzi da adolescenti e sopratutto studiare come una matta per i restanti 9 mesi.

Appoggiai la briosce e la tazzina sul tavolinetto vicino al dondolo della veranda e mi ci sedetti.

- Com'è passato in fretta il tempo, sono già al terzo anno di università...Che farò dopo? - Pensai.

Fin da bambina avevo sognato di diventare scrittrice, musicista o pittrice, per questo motivo avevo scelto il corso Artistico ad Harvard che comprendeva letteratura Inglese, musica, arte e molte altre materie.

Sottiletta mi seguí per poi saltarmi in braccio e accucciarsi sulle mie gambe.

Mi lasciai andare alla vista del bellissimo panorama davanti a me e smisi di pensare alla scuola e al futuro.

Il sole non era ancora alto nel cielo ma si specchiava nell'acqua cristallina dell'oceano, la temperatura era fenomenale.

L'odore di salsedine si mischiava a quello dell'erba del mio giardino e del cloro della piscina.

Gli uccellini cinguettavano armoniosamente.
I gabbiani si affrettavano a scendere in picchiata per afferrare dei pesci.

Vivere sulla spiaggia era stato fin da bambina uno dei miei sogni che, arrivata qui avevo realizzato.

"Porteresti fuori Sottiletta?" urló mio padre dalla cucina,ma non gli diedi ascolto, stavo gustando il caffè e la mattina.

Con una leggera pressione scoppiai la bustina della briosce facendole fare un piccolo botto, e iniziai a morderla.

Era gustosa e il suo sapore mi mandò il palato in estasi, adoravo quelle briosce.

Angelus GlacieiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora