Capitolo 9 - Ricordi indelebili

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Passato - Flashback

La radio a tutto volume risuonava nell'appartamento silenzioso.

Il rumore delle macchine accalcate nel traffico e dei clacson rimbombavano per le strade fino all'ultimo piano del mio palazzo.

Il centro di Roma come sempre era affollato e la vita scorreva freneticamente.

Era piena mattina e il sole era alto nel cielo.
La giornata era calda e afosa tipica d'inizio luglio.

Come sempre Ginny aveva dormito da me e mia madre invece non aveva mollato il suo studio legale, lasciandoci completamente sole, in balia di noi stesse.

Dopo aver mentito ai nostri genitori dicendo che saremmo state a casa, avevamo passato la notte a una festa.

Avevamo avuto un invito a casa di un ragazzo del liceo Ginnasio e avevamo accettato senza esitare nonostante non lo conoscessimo realmente.

La TV era accesa e messa a tutto volume su uno dei numerosi canali radio, dove in quel momento passarono un pezzo che aveva spopolato delle Serebro.

"Mimimimimimimi
Mimimi only mimi
Mimimimimimimi
Mimimi sexy mi"

Iniziai a cantare a squarciagola ballando in soggiorno e sperando che Ginevra si alzasse con tutto quel frastuono.

La porta del balcone era aperta e faceva entrare il caldo afoso nel mio soggiorno.

La luce penetrava attraverso le numerose finestre rendendo il soggiorno ancora più luminoso del solito.

Stamattina mi ero svegliata di buon umore e soprattutto prima di Ginevra, che ancora russava a letto.

La aspettavo per la colazione. Nel frattempo avevo già fatto una doccia ed ero pronta a uscire.

"ZARAA! ABBASSA N'PO STA MUSICA DE MERDA!" Urlò Ginny arrivando dall'altra stanza con le braccia incrociate al petto.

Aveva un aria devastata e non la smetteva di sbadigliare.

Il suo viso aveva un colorito più pallido del solito e sotto gli occhi presentava delle occhiaie profonde e scure.

"OHH MA CHE VOII!?" Urlai ridendo continuando a saltellare e ballare.

"Ti prego abbassa il volume ho un mal di testa assurdo! " Esclamò Ginny fingendo di essere seccata.

"VA BENE! " Urlai abbassando il volume della TV.

Ginny vagava per casa ancora in pigiama e spettinata con i postumi ella sbornia.

I suoi capelli ramati erano rilegati in una treccia scompigliata e il trucco della sera prima era sbavato ma ancora presente sul suo viso.

"Lo faccio er caffè! Ne voi?" Chiesi ridendo.

Ginny annuì poggiandosi con la schiena sul muro, mugolava e si teneva la testa con una mano.

Ormai era tradizione iniziare la giornata con un caffè soprattutto dopo la notte passata a far festa.

Ginny dopo poco iniziò a frugare nella sua borsa per poi prendere il pacco di Chesterfield blu e accenderne una.

Angelus GlacieiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora