Viktor mi fissò intensamente.
"Certe cose non volevo le sapessi..." Rispose con tristezza.
I suoi occhi verdi diventarono spenti e lucidi.
Si colorarono di un verde cupo, scuro.
Il suo sguardo fissava il pavimento senza mai incrociarsi con il mio.Sospirò.
"Ma non posso stare a guardare...Non di nuovo." Continuò passandosi le mani sul viso, disperato.
Iniziai a perdere la pazienza, convinta che Viktor fosse ubriaco.
"Ti prego smettila...Per una cazzo di volta smettila di incasinarmi la vita. Vai in camera da letto, stenditi e io troverò una scusa da dire a mio padre. " Dissi continuando a passeggiare per la stanza avanti e indietro preoccupata.
Viktor rimase in silenzio.
Presi la bottiglia di prosecco vuota e rimasi a fissarla incredula.
La capovolsi."Vuota, manco una goccia...Mi toccherà nasconderla sotto il letto o come cazzo la spiego un intera bottiglia vuota!" Esclamai sbuffando.
"Mi prenderò le mie responsabilità" Rispose Viktor iniziando a picchiettare le dita a ritmo alternato sulla poltrona.
"Per favore, va a dormire." Dissi entrando nella camera da letto.
Ormai la mia pazienza si era esaurita.
"Non te le sei mai prese le tue responsabilità. Sai solo fare casino, nella vita altrui per poi sparire. Riappari quando ti fa comodo, come se le persone non hanno sentimenti, come se il tempo si fermasse solo perché tu sei sparito. La vita di tutti va avanti, con o senza di te. E io preferirei che andasse avanti senza di te"Sbottai guardando Viktor negli occhi.
Lui si alzò per venire verso di me ma io richiusi la porta, sbattendola.
I suoi passi si fecero più lontani rispetto alla porta.
Sprofondai sulla moquette bianca, prendendomi la testa fra le mani.
- Vorrei poter cambiare aria, andare via da sto posto di merda - Pensai.
Amavo Scituate, era stato il mio rifugio sicuro, il mio angolo di Paradiso.
Ma ultimamente Viktor dopo aver deciso di rovinarmi la vita, lo aveva trasformato in un Inferno.Ultimamente Viktor non era più quello che avevo conosciuto.
Il rimorso e il dolore si stavano facendo spazio in lui.
La sua perfezione e voglia di controllare tutto maniacalmente stava lasciando spazio alle emozioni e al prosecco.Tenevo ancora fra le mani la bottiglia di Prosecco.
Mi alzai per nasconderla sotto il letto, l'avrei poi messa in borsa e gettata una volta a casa.
Non avrei voluto che mio padre e soprattutto Nora si facessero idee sbagliate su me e Viktor, che aveva già alzato il gomito a mezzogiorno.
In quel momento si aprì la porta della camera da letto emettendo un leggero cigolio.
Mi iniziò a ribollire il sangue convinta che fosse Viktor.
" ANCORA?? NON CAPISCI QUANDO DICO BASTA?" Urlai arrabbiata.
Senza nemmeno assicurarmi che fosse realmente Viktor lasciai andare la bottiglia verso la porta con tutta la forza che avevo in corpo.La bottiglia colpì una delle pareti sgretolandosi, emettendo uno scoppio.
I cocci di vetro chiaro si sparsero per la stanza arrivando al pavimento.
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Angelus Glaciei
Dragoste[IN CORSO] Zara cinque anni fa scappò da Roma, senza lasciare tracce per abbandonarsi alle spalle i frammenti di ricordi e il dolore lancinante, per andare a vivere a Scituate, dal padre. Il motivo fu la morte di sua madre, una vita stroncata prem...