Capitolo 3 - Mettere un punto

115 23 36
                                    

Adam mi disse dispiaciuto accarezzandomi le guance arrossate.
"Non hai chiamato o scritto, si può sapere perché?"

Mi fissò negli occhi.

"Adam sei il mio professore di letteratura inglese,ti sembra professionale? È come se fossimo Lolita e il professore Humbert"

Dissi con tutta la convinzione che avevo in corpo fissando il soffitto.

"Scherzi? Ti avevo chiesto un caffè non una scopata. E poi siamo entrambi adulti e consensienti, non sto uscendo con una matricola. Humbert usciva con una ragazzina di 12 anni, lui ne aveva 50....Leggi troppo..Se non vuoi uscire con me dilloo!!" Disse scoppiando a ridere.

Lo osservai.

Adam si risistemò gli occhiali da vista,erano rotondi e dalla montatura nera,coprivano metá viso e i suoi occhi sembravo più grandi.

Avevano un colore particolare, blu misto al grigio.

La sua barba quasi sul biondo scuro era leggermente incolta, i suoi capelli mossi e scompigliati. La sua figura era alta e slanciata.

Indossava un completo dal motivo scozzese blu e verde scuro. Sotto aveva una camicia azzurra e un papillon rosso scuro.

"Capisco perché tutte gli sbavano dietro è bello e benestante, la laurea assicurata con il minimo sforzo. Un jackpot" pensai ridendo.

Scacciai questi pensieri e ritornai alla realtá.
Adam era in attesa di una mia risposta.

Mi fissava.

"Lui ne aveva comunque 40...Senti che ne dici se uno di questi giorni dopo le lezioni ci vediamo per un caffè? C'è una caffetteria carina poco distante dal campus si chiama "Moulin Rouge" "
dissi sorridendo pentendomene immediatamente...

Mi guardavo attorno sperando che nessuno ci stesse vedendo o ascoltando.

"Okay va bene, mi mandi un messaggio per dirmi il giorno e l'ora."
Disse sorridendo.

Chiuse le mani in un unico pugno, le agitò in aria,come un segno di vittoria.
Scoppiai a ridere.

Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia molto lento quasi a gustarsi il momento e il mio profumo...
Il mio corpo si pietrificò immediatamente.
Iniziai ad avere caldo e arrossì.

"Sei davvero bella quando ridi. Tutto intorno si illumina. Quando ti vidi sorridere la prima volta durante una mia lezione, in l'aula mi sembrò che ci fosse il sole. Pensai subito voglio conoscere quella ragazza...Ora vado in aula" Disse con un sorriso smagliante.

Mi accarezzò i capelli.

Aprí la porta ed entrò in aula come se non fosse successo nulla.

Rimasi in corridoio,era deserto fortunamente.

Il mio cuore batteva all'impazzata le sue ultime parole erano state come fuoco vivo per il mio cuore...

Adam aveva un buon profumo ed era così dolce, la dolcezza...l'essere corteggiata sensazioni che avevo dimenticato...

Cercai di ricompormi ed entrai in aula,ancora con le gambe tremanti.

Gli sguardi erano tutti puntati su di me
- Che imbarazzo - Pensai.
Nonostante ciò continuai a camminare mostrando tutta la sicurezza che avevo in corpo.
Io portavo il sole in aula come diceva Adam.

Jaamal mi fece cennò di sedermi vicino a lui ,mi aveva lasciato un posto libero.
Arrivai vicino Jaamal e mi sedetti stremata.

"Eii ,non voglio sembrare impiccione,forse lo sono e forse anche troppo diretto ma...avete una relazione?" Disse Jaamal sottovoce guardandomi incuriosito e con sguardo leggermente perverso.

Angelus GlacieiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora