Capitolo 5 - Lo amo?

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Adam senza esitare andò ad aprire la porta e si trovò davanti Viktor con un Girasole in mano.

Rimase immobile, sconvolto di aver visto proprio lui...il famosissimo Viktor Pryce.

Viktor cercò di dire qualcosa ma rimase stupito a sua volta nel vedere Adam.
La sua mascella si contrasse nervosamente. Poggiò la mano sulla soglia della porta e iniziò a picchiettare con le dita su di essa.

Si guardarono con disprezzo in faccia per alcuni minuti tanto da sembrare interminabili.

Li fissai senza dire una parola, attendendo una loro reazione.

Notai che Viktor era molto più alto e robusto di Adam.

"Che cazzo ci fai qui?" Chiese Viktor con voce profonda, continuando a fissare Adam con disprezzo negli occhi.

"Potrei chiedere lo stesso" Rispose Adam osservando Viktor dall'alto verso il basso.

L'uno di fronte all'altro si continuavano a fissare con disprezzo.
Dalla porta entrò una folata di vento gelido, come se quel vento fosse venuto insieme a Viktor.

"Spostati" Gli ordinò Viktor con tono superbo. Spostò Adam dandogli una spallata ed entrò in casa.

Adam lo fissò con disprezzo e chiuse la porta.

"Viktor va via..." Gli dissi incazzata indicandogli la porta.

"Dobbiamo parlare" mi disse Viktor avvicinandosi.

Mi venne incontro e mi afferrò da un braccio.
Le sue dita affondarono sulla mia pelle abbronzata facendomi male.

Lasciò andare il Girasole sul tavolo con disprezzo e non curanza.

"TI HO DETTO VATTENE DA CASA MIA VIKTOR" Gli urlai cercando di fargli mollare la presa.
Iniziai ad affondare le mie dita sotto le sue, ma fu inutile.

Adam arrivò furioso e gli disse.
"Vattene ora, l'hai sentita."
Posizionandosi davanti a Viktor.

Viktor non gli diede ascolto, continuò a tirarmi per un braccio come se le mie parole o quelle di Adam non esistessero.

"Mi stai facendo male cazzo." Dissi a Viktor dimenandomi e cercando invano di liberarmi.

Adam si avvicinò a Viktor con muso duro e gli disse con tono serio fissandolo negli occhi.
"Vattene per favore, sii adulto Pryce"

"Saresti tu l'adulto?? Esci con una delle tue studentesse" Rispose Viktor ridendo continuando a stringere la presa sul mio povero braccio.

"Ahia, Viktor. Saranno affari suoi con chi esce, questo non ti dà il diritto di piombare in casa mia dopo essere sparito per una settimana." Dissi arrabbiata.

Iniziai a perdere la pazienza.

" Ti avevo chiesto espressamente i miei spazi, di volermi allontanare da te. Mi pare che non sia questo il modo giusto di rispettare la mia richiesta..." Risposi con tono angosciato.

"Ho bisogno di parlare tutto qui, poi ti lascerò in pace se vuoi..." Mi rispose Viktor con tono più dolce fissando il mare dalla finestra.

"Va bene possiamo parlare in camera mia. Hai uscito il peggio di te ultimamente come se ormai nulla potesse cambiare quello che sei diventato, come Dorian...Bello fuori, marcio e maledetto dentro..." Dissi a voce alta salendo le scale, di fretta e nervosamente.

Feci cenno ad Adam che sarei tornata presto.
Lui si sedette e annuì iniziando a fissare con disprezzo Viktor e me sparire tra le scale.

Entrai in camera mia seguita da Viktor e mi richiusi la porta alle spalle.
Mi poggiai con la schiena sulla porta e sbuffai fissando Viktor.

Angelus GlacieiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora