X ATTO - Mono no Aware

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Quanti significati può avere un bacio? Minju voleva dirmi qualcosa con quel gesto, ma ero troppo stupida per capirlo. Non dissi niente a Taewon, forse mi sentivo tanto sporca da doverlo nascondere. Adesso mi vergogno di questo pensiero, ma tutti pensiamo e facciamo cose di cui ci pentiamo.

-Io ti piaccio?

Disse Minju mangiando un pocky sdraiata su di una panchina.

Quanto difficile poteva essere rispondere a domande così semplici? Certe volte pensavo che fossimo semplicemente noi a complicare tanto le cose. Mi piaceva? Sì. L'amavo? Se avessi risposto di sì, allora io cosa provavo per Taewon?

-Certo.

Le dissi, accarezzandole la frangetta che selvaggiamente le copriva la fronte.

-Se mai ti dovessi lasciare con Taewon tu ti metteresti con me?

E i suoi occhi si alzarono puntando verso di me.

La maggior parte del tempo sapeva stare in silenzio, ma quando parlava riusciva ad arrivare dritta al punto. Chissà, magari era un modo per risparmiare fiato.

-Non lo so...

Minju non ci mise molto prima di chiedermi ulteriori spiegazioni, ma io davvero non lo avrei saputo. Non avevo alcun pregiudizio verso niente e nessuno, ma gli altri? Quanto mi sarebbe costato espormi così tanto?

-Hai paura che le altre persone ti giudichino?

-Sì.

-Lo sai che non ti dovresti preoccupare degli altri vero?

-Lo so.

-Lo so che lo sai.

Non dissi altro, voleva solo che gliene parlassi, sapeva già la risposta. Non mi chiedese nulla più di questo, ma sapevo di averle fatto perdere una speranza.

Non ci fu giorno in cui non mi chiesi il perché non riuscisse a parlare con scioltezza. Certo, potevo anche pensare che fosse per estrema timidezza, ma non dava quell'impressione.

-Eh?

Strillò distrattamente, sentendo la domanda.

-Sì, intendo dire... Perché fai fatica a parlare?

Lei gonfiò le guance ed evitando il mio sguardo provò a rispondermi:

-Per le persone.

Sapevo che chiederle una spiegazione sarebbe stato troppo però ci provai e lei si distese sul letto con le braccia conserte. Aspettai, finché non prese il telefono e iniziò a digitare inviandomi un messaggio:

-Ognuno di noi dice le cose così come le vede e le percepisce e le parole che usa hanno un proprio significato che non sarà mai lo stesso di un'altra persona. Parlare è piuttosto inutile perché ci sarebbe sempre un margine di incomprensione e manipolazione. Allora perché sforzarsi se tanto non si viene mai pienamente compresi?

Senza fare domande, le risposi scrivendo a mia volta.

-Interessante la tua opinione, però c'è differenza fra pensare qualcosa del genere e metterla in atto. È successo qualcosa vero?

Finalmente smise di evitare il mio sguardo e disse qualcosa:

-Diciamo che le persone non mi capiscono mai.

"Ed ecco che il velo del suo silenzio scomparve alla prima discussione impegnata che avevamo avuto", pensai, guardando il telefono che avevo fra le mani.

A dire la verità quel viaggio in Corea che tanto mi sarei immaginata interessante lo fu, ma per i motivi sbagliati. Confrontandomi con altre persone, persone come Minju, mi resi solo conto di quanto tutto fosse così relativo e di quanto ogni cosa perdesse di senso con un'attimo di analisi. Anche il mio stare con Taewon dopotutto stava perdendo di senso. Però in fin dei conti, mi piaceva stare così, ma per quanto sarebbe durato?

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