XIV ATTO - Toska

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Distrutta annegai nei miei pensieri, forse per l'ultima volta. Ripensai a tutto, provando ad avere un occhio critico anche se con scarsi risultati.

Mi venne in mente Matteo, e pensai, "alla fine, quale sarebbe stata la morale da trarre da tutto ciò? Cosa avevo imparato?". Forse aveva ragione, alcune cose capitano e basta, senza una motivazione. Ero cambiata dall'inizio di quest'avventura? Sì, ma in bene? Non ne ero certa.

Tutte queste domande esistenziali, a cui tanto davo importanza all'inizio ormai mi sembravano stupidagini. Chi sono? Cosa sono? Non importava, io ero io e questo mi bastava, dovevo solo rimanere fedele a me stessa. Eppure, cosa voleva dire rimanere fedele a me stessa? Tutte queste mie paturnie non erano altro che stupidi conflitti. Mi lamentavo tanto di quanto gli altri avessero una visione tanto limitata rispetto alla mia, però ero la stessa che tanto si dannava per non riuscire a confondersi con la massa.

Se rimanere fedele a me stessa significava fare quello che volevo, desiderare quello che volevo, allora la risposta sarebbe stata logica. Dovevo andare da Minju. Lei, che per prima aveva capito tutto ciò. Avrebbe fatto di tutto pur di avermi perché le era chiaro ciò che desiderava. E adesso? Chissà cosa stesse pensando. Mi odiava? Mi amava ancora? Forse non mi desiderava più e quella sarebbe stata l'evenienza più terribile. Avrei preferito che mi odiasse piuttosto che ricevere indifferenza da lei. Almeno in qualche modo sarei rimasta legata a lei.

E forse era ciò a cui punto Taewon. L'idea che lo odiassi poteva essere l'unica cosa che ormai ci legava. Un amore che non voleva, ma che aveva accettato senza fare domande. Mi impelagai di nuovo con le parole. Parole che Minju non riusciva a pronunciare proprio perché sapeva dell'inefficacia.

I sentimenti erano la cosa più importante e questo lo sapeva anche Jun che quando venne in Italia pur non sapendo dire alcunché in italiano riusciva a trasmettere tutto ciò che provava. Era questo il mio problema fin dall'inizio? Il non saper trasmettere i miei sentimenti con chiarezza? Aveva sempre ragione lei. Avevo paura, una paura insensata, ma che mi bloccava. Adesso ero pronta, ma forse era troppo tardi.

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