CAPITOLO 10

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NATASHA'S POV

I raggi del sole colpivano il mio viso, tutto ciò che volevo era solo continuare a dormire, ma quella tremenda luce non me lo permetteva.

Ormai derubata del mio sogno decisi di svegliarmi.

Mi stropicciai gli occhi e appena li apri guardai il soffitto di un colore azzurrino a me sconosciuto.

Alzai il busto ma nel momento in cui lo feci senti la testa scoppiarmi.

Non riconoscevo quella stanza, era molto grande con dei mobili bianchi e blu e un enorme tappeto anch'esso bianco.

Alle pareti c'erano appesi dei quadri, i disegni erano molto belli e realistici anche se dovetti sforzarmi per vederli.

Poi c'erano degli scaffali dove erano riposte alcune fotografie.

Dopo aver analizzato il luogo in cui mi trovavo decisi di alzarmi.

Quando mi misi in piedi notai di avere ancora il vestito di ieri sera, ma la cosa più spaventosa era che era tutto alzato e il fatto che mi trovassi in un letto e in un posto a me sconosciuto non mi aiutava....................oddio ti prego, che cavolo è successo ieri sera, eppure non ero ubriaca.

Tutto ciò che ricordo è che stavo in discoteca, quel ragazzo che voleva portarmi via, la rissa e................. Cristian.

Sono salita in macchina con lui e poi non ricordo più nulla, mi sono addormentata.

Beh, forse questa è casa sua.

Pensai tra me e me, così mi avvicinai alle fotografie sugli scaffali per cercare qualche indizio.

Ci sono foto di una famiglia e due bambini entrambi maschi.

Uno ha i capelli biondo scuro e gli occhi color nocciola mentre l'altro che è più grande ha i capelli neri e dei grandi occhi verdi.

Assomiglia moltissimo a Christian, sicuramente è lui.

Sembra così tranquillo, dolce, timido,avrà si è no sugli 8 anni.

La donna invece ha i capelli biondi e gli occhi color nocciola, con un magnifico sorriso come l'uomo che la affianca e la tiene stretta a se, e guardandolo bene e la copia identica di Cristian, tranne per alcuni lineamenti.

Si vede che sono felici, mi chiedo come possa un bambino così felice diventare un uomo così arrogante.

Senti la porta aprirsi e mi voltai vedendolo sulla soglia della porta a guardarmi senza alcuna emozione.

《Buongiorno》dissi mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Lui non mi rispose ma si avvicinò a me.

《Che guardavi?》mi chiese incuriosito

《Oh......ehm, le tue foto, una in particolare》dissi intrecciando le dita

《Quale?》mi chiese mantenendo il contatto visivo

《Questa》risposi indicandola con il dito.

Lo vidi guardarla per poi abbassare lo sguardo sul pavimento.

Non l'avevo mai visto così sembrava. .........triste

《Hey, tutto bene》gli chiesi poggiandogli una mano sulla spalla.

Lui alzo lo sguardo su di me per poi guardare la mia mano ancora sulla sua spalla, così la ritrassi subito

《Si》rispose semplicemente allontanandosi da me fino a fermarsi sulla soglia della porta

Il mio migliore incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora