CAPITOLO 18

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CRISTIAN'S POV

Mi sentivo uno stupido, mi facevo schifo da solo, perché non riuscivo a trattenermi, perché non riuscivo a contenere le mie emozioni.

Stavamo così bene insieme fino a qualche minuto fa, mi sentivo come se stessi in paradiso con il suo corpo sotto il mio e i nostri petti che si toccavano, e i movimenti che faceva involontariamente con il bacino mi mandavano fuori di testa.

Ma poi tutto è dovuto finire per colpa di quell'idiota di Andrea, c'era sempre lui in mezzo alle palle, Natasha diceva che erano solo amici ma io ero certo che non valeva la stessa cosa per lui, ho visto il modo in cui la guardava e il modo in cui le teneva stretta la mano, come se le appartenesse, ma se pensa questo allora non ha capito proprio un cazzo, se solo provava a sfiorarla solo con un dito lo toglievo dalla faccia della terra, ha avuto abbastanza tempo per provarci con lei, ora era troppo tardi perché Natasha era mia, e non ho alcuna intenzione di diverla con gli altri.

Lei pensava di conoscerlo, ma non voleva capire che non era lo stesso ragazzo di prima, quello di un anno fa, se solo lei sapesse quello che sapevo io, ma poi scoprirebbe anche quello che ero io.

No, non voglio che lei sappia del mio passato, se lo sapesse scapperebbe a gambe levate e non volevo che se ne andasse.

Non sapevo perché mi ero comportato così con lei, mi sentivo come una stupida liceale alla presa di una cotta adolescenziale, mi sentivo così protettivo nei suoi confronti, ma cazzo certe volte era così fottutamente irritante, ed era così testarda, beh però devo ammetterlo che sarebbe stato divertente ammaestrarla.

Non sapevo che fare, avevo reagito in un modo così aggressivo, so che mi aveva già visto altre volte incazzato ma mai così, credevo che per la prima la prima volta abbia avuto paura di me, l'ho visto nei suoi occhi, c'era paura ed era sconvolta, ma che cavolo ,perché non ha mai visto qualcuno lanciare un tavolino per l'aria? Ok, forse avrò esagerato un po, ma ora non sapevo che dovevo fare, di certo non potevo andare da lei, ora aveva bisogno di stare un po da sola ed elaborare la cosa, era tutta colpa di quel coglione, se non fosse stato per lui ora staremo insieme sul mio divano.

Ma certo, ora sapevo che dovevo fare, andrò dritto da quel coglione e vedremo se la continuerà a rompere le palle.

Presi la giacca dall'attaccapanni e il portafoglio da sopra il tavolino con le chiavi per poi uscire di casa ed entrare in macchina.

Accesi il motore sicuro del posto che avrei raggiunto

NATASHA'S POV

Ero distrutta, i miei piedi camminavano da soli, per fortuna perché la mia mente era totalmente assente, non sapevo dove stessi andando, ma sinceramente non me ne importava.

Ero ancora totalmente scioccata dal gesto e dal comportamento di Christian, era così aggressivo e furibondo.

Davvero non capisco come una persona che sa essere dolce, gentile, premurosa e divertente possa ad un tratto diventare una persona aggressiva, egoista, furiosa e sopratutto pericolosa.

Come se dentro di lui ci fossero due persone, una è quella dolce e l'altra è quella aggressiva, ma non riesco a capire come possa diventare tutta ad un tratto un'altra persona, forse gli è successo qualcosa che lo ha cambiato così, forse prima era quel ragazzo dolce che ha volte mi dimostra ma poi gli sarà successo qualcosa che lo ha fatto diventare il ragazzo aggressivo che è per la maggior parte del tempo, ma cosa?

Ero stanca, non facevo altro che farmi domande alla quale a nessuna sapevo dare una risposta.

Senza accorgermene mi ritrovai davanti alla casa di Isabella.

Il mio migliore incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora