CAPITOLO 19

372 17 1
                                    

NATASHA'S POV

Entrai a casa esausta e aveva anche incominciato a piovere.

Andai nel soggiorno ma non c'era nessuno, mia madre era ancora a lavoro, mio fratello era uscito e mia sorella stava a casa di una sua amica.

Sali in camera mia e decisi di farmi una doccia calda.

Andai in bagno e mi tolsi i vestiti, apri l'acqua aspettando che so facesse calda, appena divenne calda andai sotto il getto rilassando i miei nervi.

Presi lo shampoo e iniziai a grattare i capelli per poi fare la stessa cosa col balsamo e infine prendendo un po di bagnoschiuma e spalmandomelo su tutto il corpo lasciando un odore di more e muschio.

Decisi di rimanere un altro po sotto quel getto di acqua calda, pensando.

Senti delle urla provenire dal piano di sotto e anche se non volevo scendere e andare a vedere scesi lo stesso di sotto.
Cercai di non fare rumore scendendo le scale e raggiunsi il luogo da dove provenivano quelle urla,ma mi fermai dietro la porta, senza farmi vedere.
《Hai di nuovo speso tutti i miei soldi》disse lui urlandole addosso
Io non ho speso proprio niente hai capito》disse urlando anche lei
《Sei solo una troia che butta tutti i miei soldi》disse urlando e gettando un piatto sul muro che si ruppe in mille pezzi
《Sei tu che spendi i tuoi soldi con la tua puttana》disse lei urlando e piangendo
All'improvviso lui si giro con gli occhi pieni di rabbia e la mascella tesa, e solo in quel momento mi accorsi che era ubriaco.
Prese il tavolino dal centro del salotto e lo fece girare facendolo cadere violentemente sul pavimento e creando un tonfo che fece vibrare il pavimento, tutto quello che si trovava sul tavolino si ruppe.
《Tu sei una puttana, maledetto il giorno in cui ti ho conosciuto》disse dando un calcio al tavolino spostandolo ancora di più è facendo rumore con i pezzi di vetro che si trovavano sul pavimento
《Sei un bastardo, vattene, vattene da casa mia》disse alzandosi dal pavimento che stava raccogliendo i pezzi di vetro
《Questa è casa mia, decido io se andarmene o no》disse lui urlandole addosso e prendendola violentemente per il braccio.
Mi senti prendere da dietro, da due braccia che mi portarono via da quell'orrenda scena
《Natasha, vieni via》disse quella voce dolce a me tanto familiare.
Prima di uscire vidi lei piangere disperatamente mentre lui le urlava contro.

Mi risvegliai dai miei pensieri e mi accorsi che l'acqua era diventata fredda e avevo la pelle d'oca.

Chiusi subito il getto d'acqua e mi avvolsi un'asciugamano intorno al corpo per poi uscire dal bagno ed entrare in camera mia.

Decisi di indossare un leggins con una felpa lunga bianca.

Mi asciugai i capelli e li lasciai sciolti.

Scesi di sotto per guardare un po di TV, girai i canali ma non trovavo niente che mi interessava così la spensi e decisi di leggere un libro.

Amavo la lettura, i miei generi preferiti erano i romanzi, una volta in estate ero talmente ossessionata dalla lettura che me ne lessi una trentina, i libri mi piacevano perché mi piaceva rispecchiarmi nei personaggi, vivere le loro storie e le loro avventure, insomma vivere tutto quello che non vivevo io.

Il mio migliore incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora