Cap 23

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La classe quel giorno aveva terminato le lezioni e Benji stava andando a casa sua.

Dopo quello che è successo con Jorge non l'aveva più visto, cosa che per Benji andava bene.

Erano passati giorni e ancora non credeva che tra tante persone fosse giusto la persona che odiava ad amarlo.

Anche se non lo aveva mai capito il perché Jorge lo aveva iniziato ad odiare. — perché si, Jorge è stato colui che ha iniziato ad odiare Benji—; ma non voleva essere lasciato indietro e così cominciò tutto.

Arrivò a casa, le luci erano spente e c'era silenzio. Si diresse alla cucina e vide la tipica nota dicendo che era a fare compere con suo padre.

Cominciò a salire le scale dirigendosi nella sua stanza.

Nel mezzo delle scale ascoltava male ma continuava a camminare. Però ascoltò una voce  dalla sua stanza.

Lanciò lo zaino e scese in cucina. Tornó di sopra con una padella in mano.

Si dirisse a passo lento verso camera sua, la sua respirazione cominciò ad agitarsi. Temeva che fossero entrati dei ladri in casa sua mentre i suoi genitori non c'erano.

Spalancò la porta e corse verso la sagoma che vide.

-AAAAAAAH!- gridò volendo colpirlo con la padella ma la mano della persona lo fermò.

- ascoltami, tranquillo, voglio continuare a vivere - disse con gli occhi spalancati tenendo stretto il polso di Benji.

- CHE MERDA FAI QUI FOTTUTO IMBECILLE? CHE HAI NELLA TUA FOTTUTA TESTA?!- urló in faccia a Jorge, lui lo guardò stupido ma senza togliere quel sorriso che infastidiva Benji.

- tutto quello che ho in testa sono i tuoi pensieri, bello- gli tolse la padella e la lasciò sul comodino - ciao.

- che merda fai qui?- chiese di nuovo un po' più calmo.

-volevo vederti

-Bene, io no! - tornò a gridare - chiamerò la polizia se non te ne vai in questo preciso momento!- minaciò di togliersi il telefono tascabile dai pantaloni.

-ah, si? Voglio vedere che lo fai- incrocio le braccia sorridendo.

Benji cominciò a digitare il numero della polizia ma dal nulla fu spinto sopra il letto e sentì un peso su di lui.

Aprí gli occhi incontrando quelli di Jorge.

- sfidi te stesso

- alzati o griderò

- provaci e ti bacio.

La pelle di benji diventò pallida a sentire queste parole , ma si rassegnò.

-AIUT- il suo grido fu messo a tacere dalle labbra di Jorge , come aveva detto.

Provò a spingerlo però era impossibile, Jorge era molto più piccolo di lui però aveva molta forza.

Involontariamente, si lasciò andare.

Si, benji si lasciò andare.

Chiuse gli occhi mettendo le mani sui capelli di Jorge, lui sorrise.

Rimasero così per qualche secondo il più fino a quando Jorge si separò e si alzò dal letto.

- addio, bello.- gli fece l'occhiolino e se ne andò.

Benji non ci credeva ancora.

- f-fottiti.- mormorò, togliendo le sue dita dalle labra.

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