Cap 24

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Numero sconosciuto: baci fottutamente bene ;)

Quel messaggio gli era arrivato nel pomeriggio, già sapeva da chi veniva. Non capiva perché li aveva risposto, lo aveva appena fatto.

Benji: potresti smettere di essere tanto stupido per un momento?

Jorge stupido Garay: fammici pensare... no

Benji: sul serio, sei stanco.

Jorge stupido Garay: scusa (no scusa)

Jorge stupido Garay: mi mancano le tue labbra :(

Benji: non si disturbi.

Jorge stupido Garay: so che ti mancano anche le mie.

Jorge stupido Garay: e so anche che gli vuoi intorno al tuo pene. ;)

Benji: CHE SUCCEDE IMBECILLE PERVERTITO, NON PARLARMI NEMMENO.

Jorge stupido Garay: suona come passivo e so che non lo sei, agisci come un'attivo in un buon momento.

Benji: mi comporto come me e se ne ho voglia.

Jorge stupido Garay: oh, così va meglio, daddy :)

Benji: wtf

Desideri bloccare questo contatto?
Si. No.
Si
Contatto bloccato.

La sua sveglia lo svegliò come ogni giorno alla stessa ora, andò a dormire dopo aver bloccato Jorge, non lo disturbò su nessun'altra rete sociale.

Dopo aver fatto i suoi bisogni mattutini si dirise a scuola.

Camminò con le cuffiette senza dare importanza a ciò che lo circondava e così continuò fino a quando non raggiunse l'istituto e andò dal suo armadietto.

— Ciao, daddy —  sentí molto vicino il suo odio, cosa che lo fece rabbrividire. Si girò e vide Jorge con un sorriso arrogante di sempre.

—nei tuoi sogni— mormorò chiudendo l'armadietto e cominciando a camminare per i corridoi par sbarazzarsi di Jorge, però lui lo seguì.

— vieni con me.

Benji rise così forte che attirò l'attenzione di qualcuno, però non importò — sì certo — rispose sarcastico.

— geniale— fece un piccolo saltello

— che? Jorge, No io ah-

— verrò a cercarti oggi alle 7, fatti bello, anche se già lo sei— fece l'occhiolino e se ne andò senza farlo parlare.

Sospirò. Jorge ovviamente lo aveva detto scherzosamente .... no?

Benji scosse la testa, ovvio che lo aveva detto scherzosamente.

La campanella della sua prima classe suonò e si dirisse nella sua aula.

Al termine delle lezioni andò a casa si tolse gli abiti scomodi e si mise il suo pigiama, anche se non era ora di dormire, voleva stare comodo in casa sua.

Si sedette sul sofà con una ciotola di patatine fritte e la Coca-Cola e mise netflix vedendo la sua serie preferita: skins. Dopo alcuni capitoli suonò il campanello.

Guardò l'orario: le 7. Accigliò le sopracciglia, i suoi non lasciavano il lavoro a quell'orario e pure se fosse non avrebbero suonato alla porta.

Mise il cibo sul tavolino, aprì la porta, ad aprirla i suoi occhi si spalancarono

— ciao —salutò Jorge. Aveva un maglione color verde acqua abbinato ad un jeans color celeste chiaro e delle scarpe bianche. Aveva un po' di glitter sul viso, sugli zigomi e i suoi occhi erano dipinti dello stesso colore del maglione.

—Che fai qui?— era senza parole, sembrava carino, perché mentire.

—Stai bene— lo squadrò dalla testa ai piedi — mi avresti dovuto avvisare e sarei venuto con il mio pigiama da unicorno, così ci vedevamo un po' di gol— sorrise.

—c-che? Per- che? Vattene da qui!

— hai dimenticato? — si finse sorpreso— abbiamo la nostra uscita— gli guardò i piedi per vedere se avesse le scarpe e si, indossava un paio di vans nere. — ok, andiamo!

Lo tirò per il braccio, chiuse la porta e lo portò nella sua auto, sedendosi capitano. Tutto questo con un benji che si lamentava supplicandolo di lasciarlo andare.

—sul serio, stai molto male di testa!—  gridò provando a scendere dall'auto però Jorge mise la sicura.

— per te.— disse mettendosi nell'auto — non farò nulla che tu non voglia.

—Non voglio star con te! Allontanati da me per un poco di fottutissimo tempo!

—Bene, non faccio miracoli—  inizió a guidare.

Benji incorciò le braccia sbuffando. Sarà una brutta notte.

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