DEL'S P.O.V
Leggera, ecco come mi sento.
Ogni muscolo del mio corpo è rilassato, sulle mie labbra è accennato un sorriso, e la mia testa è piena di pensieri felici.
Mi sento leggera e vorrei non ritornare alla realtà dei fatti, non voglio pensare a Mathieu, la cui assenza mi ha reso quasi difficile respirare.
Vorrei solo sentirmi così per sempre, rivivere ogni attimo della fantastica serata appena conclusa, vivere di questo attimo di felicità.
È vero sono brilla, forse ubriaca, ma non è solo merito dell'alcool; i sorrisi gentili e le chiacchiere allegre di Liam hanno contribuito a questa sensazione, ma niente, e confermo niente, mi ha reso più felice di essere con Grace e le altre.
Nonostante ci fossero dei bellissimi ragazzi, i nostri sguardi si sono cercati più volte, ed abbiamo espresso con gli occhi le nostre emozioni, la nostra felicità; riesco a capirle con un solo sguardo, e loro capiscono me, forse anche troppo. Siamo legate in un modo che è privo di logica, ma nell'amicizia come nell'amore non c'è logica che tenga.
Ho sempre desiderato trovare delle amiche come loro, e mi reputo fortunata ad averle incontrate, di essere riuscita in qualche modo a guadagnarmi la loro fiducia. Sono stata l'ultima ad entrare in questo gruppo così affiatato, ma loro mi hanno semplicemente accettata, ed ognuna di loro mi ha cambiata.
Erika riesce a farmi sorridere in qualsiasi occasione, Lucy ha la sensibilità giusta per capire quando ho bisogno di un silenzioso sostegno; Candy mi costringe ad allontanarmi dalla realtà, a sognare, mentre Grace ascolta senza giudicare. Ilary con la sua schiettezza, che molti confondono con acidità, riesce a farmi ad aprire gli occhi, a farmi osservare il mondo senza filtri.
Siamo completamente diverse l'una dall'altra e anche noi abbiamo i nostri alti e bassi, ma in qualche modo riusciamo sempre ad incontrarci; abbiamo bisogno l'una dell'altra, io ho bisogno di loro.
"Quindi lei è famosa?" La domanda dell'autista mi coglie alla sprovvista, distogliendomi dai miei pensieri. Ero così concentrata che quasi avevo dimenticato di trovarmi in un taxi, o forse sono semplicemente ubriaca.
"Perché me lo chiede?"
"Non era insieme a quel ragazzo della band famosa... One qualcosa..." Immagino si riferisca a Liam, visto che è stato cosi carino da accompagnarmi al taxi. Ridacchio per l'espressione assorta che gli si è formata sul viso, evidentemente impegnato a ricordare il nome della band.
"No, sono semplicemente una studentessa di criminologia. Mi spiace deluderla, Jeff"
"Non ho mai detto di chiamarmi Jeff" Ribatte, osservandomi confuso, mentre io continuo a ridere.
"Jeff le si addice secondo me" Spiego, ridendo ancora. Forse ho esagerato con l'alcool, e domani ne subirò le conseguenze, ma in questo momento sono così euforica che non mi importa. Devo ricordami di non accennare la cosa a Lucy, altrimenti subirò l'ennesima paternale, anche se so che lo fa per il mio bene.
"Lei è tanto strana quanto bella, signorina." Sospira, rivolgendomi un sorriso paterno.
"Grazie per il complimento. Adoro quando mi ricordano che sono strana, Jeff. E comunque non sono io quella famosa, ma la mia amica frequenta Harry Styles".
Sussurro con fare cospiratorio, portandomi una mano vicina alle labbra, come se qualcun'altro potesse sentirmi.
"Ho tentato di ballare con lui, ma Grace non è per la condivisione" Continuo, ridacchiando nel ricordare l'espressione possessiva che le si è formata sul viso quando Harry ha fatto il suo ingresso nell'appartamento delle ragazze.
