Capitolo 14

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Ho passato metà della settimana a pensare a quel piccolo gesto di James. I dubbi che forse stavo iniziando a togliermi sono ritornati, e questo non è un buon segno.
Io e James abbiamo deciso di non vederci lunedì. Non mi sentivo ancora pronta a vederlo di nuovo. Così mi sono fatta dare il suo numero da mio fratello e gli ho scritto inventandomi una scusa, dicendogli che mi ero sentita poco bene durante la giornata e che gli avrei mandato poi le foto del nostro lavoro finito.
Lui mi ha chiesto se per me andava bene finire il
lavoro da sola, e io gli ho risposto che non c'era problema. Non avevo proprio voglia di vederlo. Avevo bisogno di pensare.

Oggi è mercoledì. E anche se sono riuscita a evitare James per tre giorni, oggi sarò costretta a vederlo.
Entro nell'aula di biologia e mi siedo al mio solito posto. Tiro fuori il necessario per la lezione, quaderno e penne, e mi giro a parlare con Alice e Rebecca.
Dopo circa tre minuti James, Matt e Harry entrano in aula. Il professore oggi è stranamente in ritardo. Spero che arrivi presto, e che finisca in fretta quello che sta facendo così non sarò costretta a instaurare un discorso con James.
" Buongiorno Jo. " Dice Harry con un sorriso stampato in faccia.
" 'Signorina." Dice Matt facendo il gesto di togliersi il cappello invisibile dalla testa e inchinandosi.
A causa di quel gesto così buffo non riesco a trattenere le risate. A volte sono proprio stupidi.
Arriva il turno di James che non mi saluta e non mi degna nemmeno di uno sguardo. Non sarà arrabbiato con me perchè gli ho dato buca lunedì? Vero? Non mi sembrava contrario al fatto che finissi io il lavoro per entrambi, d'altronde lui non doveva fare niente.
" Allora Jo, sabato ci sei al falò vero? " Mi chiede Matt.
Sto per rispondere di no, quando vengo interrotta dalla voce di James.
" Pff, ancora che le andate dietro. Ha già detto che non verrà. Perchè non la smettete di chiederglielo? Come se fosse una figura importante. " Sputa ignorando il fatto che io sia lì, accanto a lui. E che quindi mi sta palesemente offendendo in mia presenza, senza preoccuparsi della mi reazione.
Sono su tutte le furie. Non è che se non sto simpatica a lui, non posso esserlo per gli altri. Non esiste solo lui.
Lui non è nessuno.
" In realtà stavo per dirvi che ho deciso di venire. Insomma, ne parlano tutti qui a scuola e dicono che sarà una figata pazzesca. Quindi perchè perdersela?" Dico appoggiando la schiena allo schienale della sedia.
Poso il mio sguardo trionfante su James. Non avevo previsto questa mia scelta, e a quanto pare nemmeno lui. Lo capisco dal suo sguardo confuso e stupito. Ho preso questa decisione ora, solo per fare un dispetto a James. Deve smetterla di trattarmi male. Sono stufa.
Ora però sto rimuginando su quello che ho appena fatto. Forse non dovevo prendere questa decisione, ma James vuole sempre mettermi in cattiva luce e non capisco perchè, cosa gli ho fatto per essere trattata così da lui? Io manco volevo conoscerlo.
Mentre aspettiamo che il professore arrivi, è più in ritardo del previsto, accendo il cellulare e vedo un messaggio di Meg.
" Ieri è successa una cosa Jo!! Matt mi ha invitata al falò. E tu verrai con me signorina."
Fantastico, ora dovrò andarci per forza. Stavo già pensando di inventarmi una scusa, come "scusate ragazzi ma ho la febbre quindi non potrò esserci" ma a quanto pare i miei piani sono appena andati tutti in frantumi.
Decido di risponderle più tardi. Ho voglia di sentirla e vederla, non mi va di scriverle.

Il professore arriva dopo mezz'ora dall'inizio della lezione dicendo di aver avuto una riunione al quale non poteva mancare, e quindi riesce a sentire solo l'esposizione di quattro persone, e fortunatamente non siamo io e James.
Decidiamo anche che quelli saranno le specie animali che affronteremo durante queste settimane, e ne sono felice.
Sono il cavallo e il cane. Due animali che amo alla follia.
Prima di uscire dall'aula James mi dice : " Non verrai."
" Ho detto che verrò quindi, sì, vengo." Rispondo guardandolo con uno sguardo furioso.
Ma che problema ha? Ora sa anche quello che faccio o non faccio?
Sorride ed esce dalla classe piantandomi in asso con un sorriso sotto i baffi. e io posso finalmente ritornare a respirare in modo regolare.

Esco dall'aula insieme a Matt, oggi mi mi offre lui un passaggio a casa perchè Thomas aveva da studiare e non poteva interrompere il suo studio.
" Allora, pronta per sabato? Ero sicuro che saresti venuta."  Mi chiede Matt mentre ci avviamo verso la sua auto.
" Si, diciamo che è stata una decisione improvvisata, nel verso senso della parola ma comunque, ho saputo che hai invitato Meg." Dico cercando di fargli capire il mio obbiettivo di discorso.
" Ah si, si." Distoglie lo sguardo, E' imbarazzato?
" Osa farle del male che ti uccido." Dico con un tono di sarcasmo ed entrambi scoppiamo a ridere, anche se effettivamente gli farei passare le pene dell'inferno se dovesse far soffrire la mia Meg.
"Davvero Matt. Non farle del male, non se lo merita."
La mia espressione torna seria. Ora sto parlando seriamente. Non si merita una delusione.
" Cercherò di fare del mio meglio." Conclude Matt con un sorriso.
" Invece tu? Hai qualcuno con cui andarci? " Mi chiede poi.
" No, no nessuno. Starò con mio fratello oppure con gli altri se non hanno già qualcuno con cui passare la serata. E poi penso che vengano anche Alice e Rebecca, quindi non penso di rimanere sola." Farfuglio con un cenno di sorriso.
" Capito, capito." Ha cambiato espressione da quando abbiamo iniziato a parlare di Megan, spero che sia un cambio di umore positivo. Magari non vuole far sapere agli altri che si sente con qualcuno per la prima volta.
I maschi sono tutti strani. Non li capirò mai, e penso che la cosa sia reciproca.

" Sono a casaaa!!" Dico entrando dalla porta d'ingresso.
Vado in camera di mio fratello per salutarlo. Sta studiando quindi non mi tratterò per molto in camera sua.
" Ehi, tutto bene?" Mi chiede.
" Tutto bene. Tu? Come procede lo studio?" 
" Non male, fortunatamente sto capendo tutto quello che sto studiando." Risponde Tom prendendo il libro in mano.
" Wow Tom, è un giorno da ricordare questo." Rido. Tom è lo studio non vanno molto a braccetto.
" Ah ah, non sei per nulla simpatica sai?" Dice tirandomi addosso una matita. Ridiamo insieme. Questo mi piace di Tom. Con lui non smetto mai di ridere. Mi fa stare bene, è il fratello migliore del mondo.
" Alla fine vengo." Butto lì, sperando una reazione positiva.
" Vieni dove?" Lo vedo confuso.
" Al falò, mi avete convinta. Sembra un qualcosa di imperdibile." Cerco di non guardarlo negli occhi, ho paura della sua reazione.
Tom è protettivo, fino all'anno scorso se osavo chiedergli di partecipare a una sua festa o a qualsiasi evento mi rideva in faccia e cambiava discorso.
Per via del fatto che è uno delle persone che organizza eventi, sa che gentaglia partecipa, e sa quello che succede. A volte ammette anche lui stesso di lasciarsi troppo andare ed è questo che lo spaventa di più. Ha paura che anche io mi lasci troppo andare e che arrivi a fare cose che da sobria non farei mai. E l'ultima festa ne è stata la conferma.
Thomas non sa esattamente cosa sia successo, ma se gli dicessi che ho baciato James e che l'ho addirittura fatto dormire con me, probabilmente spaccherebbe prima la faccia a James e poi a me non parlerebbe più. Ma di questo non deve preoccuparsi. Non capiterà più una cosa simile.
" Okay. Ma sai le regole Mostro. E questa volta, devi ascoltarmi veramente. " Prende la matita e me la punta addosso.
" Non vedo l'ora di compiere definitivamente diciotto anni, così tu e le tue regole potrete andare a farvi fottere." Dico ridendo e alzando gli occhi al celo.
" Beh, fino a quel giorno le seguirai. Fino a prova contraria non mi sembra che tu sia stata male in questi anni." Alza le spalle e dice la frase con tono fiero.
" Assolutamente no. Non so cosa avrei fatto se non ci fossi stato tu." Lo abbraccio poi mi alzo e decido di tornare in camera mia e di lasciare Tomhas al suo studio.
" Ti voglio bene Mostro."
Gli sorrido e lo lascio al suo pomeriggio di studio intenso.
Poso il mio zaino sulla sedia, la giacchetta sull'appendi abiti e mi sdraio sul letto. Prendo il telefono e vedo i messaggi di Meg. Meg. Devo assolutamente chiamarla.
Schiaccio la cornetta e dopo tre squilli sento la voce dall'altra parte del telefono.
" Ehy Meg!" Faccio per salutarla.
" Ehy tu, potevi anche rispondermi ai messaggi." Sento dire dall'altra parte del telefono.
" Si, lo so perdonami. Ma avevo già programmato di chiamarti e sai che odio i messaggi. Preferisco sentire la tua voce." Ammetto con un tono tenero, cercando di farmi perdonare.
" Va bene, va bene. Perdonata."
Vedo la sua reazione anche se non è davanti. Avrà sicuramente alzato gli occhi e un sorriso le sara spuntato sul volto. La conosco troppo bene.
" Allora, Matt quindi?" Oso chiedere.
Sento un urlo.
" SIIIII!!!!"  Dio mi ha spaccato un timpano. E' davvero felice.
" Sono pronta, raccontami tutto." Le dico appena finisce di urlare. So che vuole farlo, vuole raccontarmi tutto nei piccoli dettagli e a me piace, significa che si fida di me e io ne sono tanto felice.

I Just Wanna Feel SomethingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora