~18~ Fottuti ormoni

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•Prima di leggere•
Ciao, personcine, sono ZetaZaffira 💕
Immagino vi siate accorti del mio periodo di pausa considerevolmente lungo.
Vi chiedo davvero scusa per la marea di tempo che ci ho impiegato ad aggiornare, non ho davvero scusanti...
Ho passato un periodo non proprio sereno e la mia voglia di scrivere è andata letteralmente a farsi benedire.
Senza contare che ero davvero poco convinta di questa storia. Mi sembrava... stupida? Non saprei che termine usare, a dire il vero 😅
Ora mi sono schiarita le idee, il periodo brutto è passato e adesso sto bene 💕 Mi è tornata una grande voglia di scrivere, soprattutto questa storia ❤️
Capisco al 100% se non siete più interessati a leggerla, ho la stessa capacità e costanza di aggiornamento di un tergicristallo rotto ma ho intenzione di cambiarmi in questo! Voglio aggiornarla frequentemente o, almeno, in maniera decente.
Quindi, aspettatevi presto un nuovo capitolo
La smetto qui di sproloquiare e vi auguro una buona lettura, spero di aver partorito qualcosa di decente 😂
Ci si sente ❤️

{Katsuki Bakugou}

«Okay, ora provo a ripetere. Il primo umano dotato di poteri sovrannaturali ad ideare il primo vero e proprio costume da Eroe fu Yukiko Tsuitei nel 1951 ed è custodito al museo di Storia degli Eroi di Tokyo. Fu una vera e propria rivoluzione e un anno dopo venne fondata la Tsuitei Company, la più importante compagnia produttrice di costumi da Eroe esportati in tutto il mondo». Si interrompe un attimo, rivolgendo lo sguardo verso il libro, osservando l'immagine di alcune tute prodotte dalla compagnia appena citata. «Sono bellissime... e anche dolorosamente care».

«Non ti distrarre».

«Ah, sì, giusto! Allora, uh... la sua Unicità le consentiva di addormentare le persone con il potere del canto. Era stata in grado di sviluppare un congegno che le consentisse di rendere udibile la sua voce fino a due chilometri di distanza».

«Pensa te, aveva pure un potere di merda», sbotto senza farmi troppi problemi.

«Ora sei tu quello che si sta distraendo».

«Io l'ho già fatta questa roba, mi sto anche rompendo il cazzo».

In effetti è proprio così. Dopo due ore passate in biblioteca a ripetere il terzo capitolo di storia dell'eroismo, la mia voglia si è letteralmente buttata giù da un balcone. Non che fosse viva anche prima. In realtà, l'unico motivo per cui le ho detto di venire qui era solo per provare ad immergermi nuovamente in una discussione con lei come quella in mensa. Stento a riconoscermi. Non me ne è mai potuto importare di meno delle altre persone, di socializzare. Che schifo di parola. Mi fa salire il vomito solo a pensarci. Invece, ora mi ritrovo a desiderarlo.

«Be', immagino sia una naturale conseguenza. Propongo di fermarci qui». Chiude il suo quadernetto degli appunti, ripulendolo da qualche truciolo di matita temperata. «So che mi hai detto di non farlo, ma devo. Non so davvero come ringraziarti per tutto l'aiuto che mi hai dato. Mi hai davvero salvato la vita», ridacchia.

Mi limito a girare testa, rivolgendo lo sguardo altrove. Schiocco la lingua e non dico niente.

Di nuovo a ringraziare.

Torno a posare gli occhi sulla sua figura. Ripone il quaderno all'interno della borsa, seguito dall'astuccio. I suoi capelli scivolano lungo le sue spalle. Sembrano morbidissimi, quasi mi viene voglia di toccarli.

Mi mordo il labbro con prepotenza e chiudo gli occhi, mantenendo la mia solita posizione stravaccata sulla sedia.

Da quando, esattamente, sono diventato uno sfigato adolescente melenso? La odio. La odio perché mi fa pensare cose che, fino ad un mese fa, non mi sarei mai sognato di pensare.

Parlami {Bakugou Katsuki x Reader} [LEMON]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora