Inferno

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Era di nuovo sabato.

Un'altra settimana stava volgendo al termine senza che il diabolico nano Sodini mi avesse uccisa o provocato un esaurimento nervoso irreversibile.

Potevo dunque ritenermi fortunata.

Il bernoccolo che aveva fatto capolino in mezzo alle mie sopracciglia la sera stessa della porta in faccia, si era finalmente ritirato. Insomma, ero tornata ad avere un aspetto umano.

Potevo ringraziare Sodini senior se per qualche giorno ero stata un unicorno.

In compenso, avevo avuto il piacere di non incontrarlo più per tutta la settimana. Seppur in ritardo, le mie preghiere erano state ascoltate e sia mercoledì che giovedì mi aveva accolta sua mamma.

Potevo dunque ritenermi doppiamente fortunata. 

<< Ragazze, ho una notizia bomba >> esordì Francesca, dopo una breve corsa fino al mio banco.

Batté le mani su di esso e ci guardò una ad una, le iridi castane che sprizzavano lampi di eccitazione.

Vanessa, seduta sulla sedia, continuò a masticare il suo panino senza scomporsi.

Era ricreazione e, grazie all'orario ridotto del sabato, dopo un'ora saremmo uscite da scuola per goderci il pomeriggio libero.

Considerando che l'ultima lezione in programma era letteratura italiana e che la professoressa avrebbe spiegato, ero estremamente rilassata.

Mi ero accomodata sul banco, la schiena appoggiata al pilone di cemento dietro di me. Linda, invece, se ne stava in piedi accanto a Vanessa a spilluzzicare la sua merenda.

<< Che notizia? >> le chiesi curiosa.

Francesca sfoderò un sorriso accattivante. << Una festa, stasera. >>

Salutai tutt'e tre con la mano. << Buon divertimento. >>

Vanessa e Linda risero, Francesca mi rifilò uno schiaffo poco delicato sulla gamba.

<< Non hai libertà di scelta >> disse. << Nessuna di voi ce l'ha. Ormai ho già detto a Giacomo che ci saremo. >>

<< Grazie per esserti consultata con noi >> rimbrottai massaggiandomi il punto in cui mi aveva colpita.

<< E dai >> si difese prendendomi sotto braccio. << Ci divertiremo un sacco. >> Appoggiò la testa sulla mia spalla in un'astuta mossa per farsi perdonare.

Faceva sempre così quando le rimordeva un po' la coscienza. Cercava di essere assolta dai suoi peccati diventando docile e coccolosa.

Ed io non avevo la forza di avercela con lei.

<< Di chi è questa festa? >> domandò Linda, infilandosi un pezzo di schiacciata in bocca.

Francesca saltò su, euforica. << Di Virginia Puccini, della 5ª D, che essendo amica di Giacomo gli ha chiesto di invitare un po' di gente. Mi ha detto che si terrà in centro, alle 21:00, al locale Inferno. >>

<< Speriamo che non lo sia di nome e di fatto >> scherzai.

<< Vedrai che sarà un successo >> mi rassicurò lei. << Dobbiamo metterci d'accordo su come arrivarci. Giacomo ha la macchina, quindi potremmo chiedergli un passaggio. Che ne dite? >>

<< Sono d'accordo >> intervenne Vanessa. << Meglio che ci sia un ragazzo con noi dato che dovremo fare un pezzo a piedi. >>

Trouble-sitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora