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"Nei quartieri mi chiamo ancora Fobia perchè le scritte sul muro non sono ancora andate via"

~SFTB

"L'accendo, mi si spegne di continuo, c'è vento"

~22:22

Dopo qualche minuto Luca parlò guardando lo schermo del suo telefono.
<<Stasera un mio amico ha organizzato una festa per l'uscita del suo nuovo album>>
<<Non ci avevi detto di avere amici qui a Rio>> Sentenziò Giulio.
Stetti zitto ascoltandoli.
<<L'ho conosciuto qualche sera fa al privè dell'hotel, ci ha invitati>>
<<Bello dai mi servirà svagarmi dopo questa cosa della casa>> Intervenni mostrando un debole sorriso.
Durante il pomeriggio chiamai mia mamma e ci accordammo sul da farsi.
Si mise a piangere perchè non voleva lasciare Baggio.
Faceva parte della nostra storia, ero cresciuto lì.
La 91 ci portava sempre a casa pure a notte fonda e quando ero bambino mia mamma mi aveva anche allattato lì sopra.
Ogni angolo, ogni strada, ogni parco e ogni negozio lo conoscevo a memoria.
I primi testi li scrissi su una panchina sgualcita che porta ancora una scritta che feci a 17 anni quando come nome d'arte scelsi Ghali Foh e prima ancora Fobia.
Il campetto dove giocavamo a calcio e poi ci sbucciavamo le ginocchia.
I murales pieni di schizzi colorati con Jimmy in primo piano e i sottopassaggi dove passavamo le notti a fumare e fare freestyle.
I locali da dove i buttafuori mi sbattevano fuori senza preavviso e il supermercato da dove ogni tanto rubavamo qualcosa per portarlo alle nostre famiglie.
Baggio ero io, Baggio eravamo noi.
Non potevo scappare via da tutti quei ricordi.

****

Iniziò a farsi sera, la festa era imminente e io dovevo prepararmi per andare a casa di questo tipo che nemmeno conoscevo.
Decisi che avrei alzato un po' il gomito tanto il video l'avremmo girato 2 giorni dopo.
Potevo permettermi di fare after anche se sicuramente Giulio non sarebbe stato d'accordo.
Era lui il più razionale e responsabile del trio, pensava prima al lavoro e poi al divertimento.
Io la maggior parte delle volte ero totalmente l'opposto.
Luca era più come me anche se quando lavorava restava molto concentrato.
Scelsi di vestirmi abbastanza elegante e una volta che ebbi finito di preparami uscii dalla stanza d'hotel.
Per la prima volta da quando eravamo lì fui il primo ad essere già pronto.
Misi la scheda della camera nella tasca dei pantaloni insieme al cellulare e al portafoglio.
Mi appoggiai di spalle alla parete adiacente alle nostre stanze aspettando che i due uscissero.
Sul pavimento c'era la moquette rossa e i lampadari erano super chic pure nel corridoio.
Dopo qualche minuto mi venne voglia di fumare così scrissi un messaggio ad entrambi dicendo che li avrei aspettati di sotto.
Mi incamminai e raggiunsi la hall dopodiché uscii fuori.
Intravidi la macchina che Giulio aveva preso a noleggio una volta arrivati all'aeroporto.
Erano le 19:30 e il parcheggio era più sgombro del solito, una buona parte dell'hotel era andata a cena fuori mentre gli altri avrebbero mangiato al ristorante vicino all'ingresso.
C'era una leggera brezza che mi fece rabbrividire per un secondo dopodiché guardai il cielo.
Le stelle non si vedevano ancora e il sole stava tramontando vicino al mare.
Cercai di godermi quegli attimi e misi tra le labbra l'ultima sigaretta che mi era rimasta.
L'accesi ma una folata di vento me la spense.
La riaccesi e dopo qualche secondo finì allo stesso modo.
Mi si spegneva di continuo.
Ci rinunciai e la rimisi nel pacchetto.

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