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"Torre di Pisa so' storto e non cado"

~Zingarello

"Ci ripetiamo tanto smetterò, ma per adesso si va bene dai, e no no, non va bene no.
Non sono ciò che mi hai chiesto quindi che si fa adesso? Giuro non lo so, neanche come sto e come sto, fingendomi onesto dico tutto è perfetto e invece no"

~Milano

"Da tempo non c'è quiete tra le tempeste"

~Flashback


Esther estrasse dalla mia tasca la scheda magnetica per entrare in stanza ma era zuppa.
Era rimasta nella tasca bagnata per circa 2 ore.
Non funzionava più o almeno così pareva.
Mi maledissi mentalmente per quanto potevo essere stupido.
La vidi imprecare contro quel piccolo oggetto e pensai fosse bella.
Era più bella quando si arrabbiava.
<<Ghali aiutami, fai qualcosa!>> Esclamò su di giri.
In tutta risposta mi misi a ridere appoggiandomi alla parete.
Mi sentivo storto come la torre di Pisa, facevo fatica a stare in piedi ma non cadevo per fortuna.
<<Cos'hai da ridere?>> Sputò acidamente fissandomi.
<<Sei bella quando ti arrabbi>> Sorrisi avvicinandomi a lei.
Non si spostò, aveva la scheda in mano nel lettore sotto la maniglia della porta.
Dava una luce rossa.
Stavamo per baciarci quando improvvisamente udimmo un suono e spuntò una luce verde.
Si era sbloccata "finalmente".
Mi buttai sul letto guardando il soffitto.
Non capii se fosse lui che girava o erano i miei neuroni che non connettevano bene.
<<Ghali devi cambiarti>> Affermò la riccia chiudendo la porta dietro di sé.
<<No>> Feci il labbruccio e iniziai a ridere dicendo cavolate.
Non si diede per vinta e iniziò a togliermi i pantaloni.
Ebbi un tuffo al cuore.
Mi alzai di scatto e ignorando tutto il casino che avevo in testa andai in bagno cercando di non cadere a terra.
Un po' di bagnoschiuma si riversò sul piatto doccia e ci mancò poco che scivolassi.
Un'operazione così semplice come lavarsi risultava estremamente difficile.
Ogni tanto udivo Esther dall'altra parte della porta che mi chiedeva se andasse tutto bene.
Ci misi 20 minuti.
L'acqua fresca mi aiutò leggermente a far alleviare i sintomi della sbornia ma avevo ancora voglia di fumare.
Mi ero ripromesso di smettere ma d'altronde tutti noi non manteniamo le promesse.
Ci convinciamo che vada tutto bene e invece no, non va bene per niente.
Credevo di essere onesto dicendo che tutto fosse perfetto e invece mi sbagliavo.
Mi asciugai come meglio potei e indossai la biancheria intima.
<<Hai delle sigarette?>> Chiesi serio alla ragazza che si era seduta sul mio letto.
<<Si ma non penso sia il momento giusto per fumare>> Osservò cambiando direzione di sguardo.
Solo dopo mi resi conto di essere in mutande.
Quando realizzai il tutto andai verso l'armadio cercando dei pantaloncini e una t-shirt.
Esther mi aiutò perchè sembravo un bambino che faceva i capricci quando la mamma lo vuole vestire per andare a scuola.
La stanza girava ancora e io sembravo incantato nel guardarla, come sotto effetto di droghe pesanti.
Accese lo stereo che avevo portato da casa.
C'era bisogno di un po' di musica.
La mia musica.
Partì Flashback.
Aprii la porta per accedere al terrazzo e mi sedetti su una sedia di vimini.
Esther si mise affianco a me e mi porse il pacchetto delle sue Camel rosse.
Ne accesi una con la mia canzone di sottofondo.
Quello stato di calma apparente riusciva a distendere le tensioni che si accumulavano.
L'alcol rilassava i nervi e il fumo amareggiava i pensieri.
Tutto mescolato mi faceva sentire come a Baggio perchè da tempo non c'era quiete tra le tempeste.

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