"Una voce dentro di me fa più luce di questo strobo"

~Vida


Non avevo mangiato nulla a cena.
Questo aumentò l'effetto dell'alcol.
Lo reggevo abbastanza e dopo una bottiglia ero ancora piuttosto lucido.
Presi qualche patatina che era rimasta sul fondo del vassoio e mi guardai intorno.
Vidi solo Esther che twerkava in mezzo alla sala circondata da numerosi ragazzi che la incitavano a continuare.
Era vestita diversamente e reggeva in mano una bottiglia da cui ogni tanto faceva un sorso.
Non penso ci fosse stato qualcuno di lucido lì in mezzo.
Iniziò a venirmi caldo, l'effetto del whisky iniziava a farsi sentire e mi sentivo così vivo.
Sarei voluto andare in studio proprio in quel momento.
Mi sentivo più attivo, come non mi capitava da un bel pezzo.
Presi un'altra bottiglia che trovai lì in mezzo alle altre e assaggiai.
Era rum cubano bianco, mi venne voglia di un moijto.
Bevvi metà bottiglia poi mi concentrai su Esther.
Stava ballando con un ragazzo minuto dai capelli neri.
Era un tipo carino pensai.
Poi le mise le mani sui fianchi e iniziò ad ondeggiare seguendo il ritmo.
Scolai il restante rum e all'improvviso mi parve di sentire tutto più ovattato.
Le luci stroboscopiche mi affaticavano la vista.
Percepivo sempre più confusione intorno a me.
Mi avvicinai al ragazzo dai capelli neri e lo spinsi con tutte le forze che avevo.
<<Lasciala stare, non toccarla>> Urlai cercando di mantenere un tono severo.
Alcuni ragazzi smisero di ballare e andarono via, sicuramente infastiditi della presenza di un ubriaco come me.
Eppure a parte il caldo e i suoni ovattati stavo bene.
O almeno così pensavo.
Esther mi guardò perplessa ma poi continuò a ballare e twerkare.
Lo fece strusciandosi contro di me.
Era difficile resistere in quelle condizioni.
Mi venne sempre più caldo così mi tolsi la maglia rimanendo a torso nudo.
Alcuni si stupirono ma poi fecero esattamente lo stesso e mi portarono in piscina.
Per un attimo mi sentii il re della festa anche se non lo ero.
Ci buttammo in acqua e quando fui completamente immerso chiusi gli occhi.
Era una sensazione strana.
L'acqua mi sembrò gelida, dentro di me bruciava un fuoco che non sapevo come spegnere.
L'alcool scorreva nelle mie vene e mi sembrava tutto più bello.
A fatica uscii dall'acqua e mi sedetti sul bordo della piscina.
Avevo tutti i pantaloni e i calzini zuppi.
Poi mi ricordai del cellulare, della scheda e del portafoglio.
Tirai fuori dalla tasca quei tre oggetti bagnati e mi misi a ridere come uno stupido.

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