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<<Ghali che cazzo stai facendo?>> Mi chiese Luca irritato precipitandosi verso di me.
Trattenni una risata poi sbuffai.
<<Ce l'hai una siga?>> Domandai biascicando facendomi serio.
<<Ma ti sei visto? Sei ridotto uno schifo!>> Continuò lui.
Risi ancora.
Alzai lo sguardo cercando Esther tra la gente.
Non so come ma riuscii ad alzarmi barcollando leggermente.
<<Dove sono i tuoi vestiti?>> Chiese Luca preoccupato.
<<Bho>> Replicai semplicemente allontanandomi da lui.
<<Ghali non ti muovere, vado a cercare gli altri e torniamo in hotel>> Mi rassicurò prendendomi la faccia tra le mani.
<<Ok, resto qui>> Riuscii a dire prima di sorridere.
Lo vidi allontanarsi e nel frattempo senza ascoltarlo mi diressi nuovamente verso il tavolo dov'erano appoggiate le bibite.
Era rimasta un po' di vodka all'arancia e iniziai a berla.
Mi mancava un ultimo sorso e all'improvviso qualcuno mi tolse la bottiglia dalle mani.
<<Ghali basta bere>>
Mi trovai davanti Esther.
Mi guardava in modo strano.
Non sapevo se fosse preoccupata o arrabbiata.
Mi porse la maglia che avevo gettato per terra prima di andare in piscina.
Ero ancora tutto bagnato, i dreads sembravano spaghetti.
Tutto quel mix alcolico mi regalò una delle sensazioni che odiavo di più.
Ebbi l'istinto di rigettare ma lo oppressi momentaneamente.
Esther capì al volo, mi prese una mano e mi portò in bagno.
Feci quello che dovevo fare mentre lei mi teneva i capelli raccolti.
Chissà quanto dovevo essere patetico in quelle condizioni.
Tutti si sarebbero vergognati, eppure alcune cose riuscii a dimenticarle anche solo per un po'.
<<Scusa>> Mormorai alzandomi.
<<Non preoccuparti>> Disse facendo spallucce come se fosse del tutto normale assistere un cantante famoso mentre vomita.
Più la guardavo più mi sentivo attratto da lei.
Mi avvicinai e la feci indietreggiare.
Mi toccò il petto facendo scorrere le sue dita verso il basso.
Aveva lo smalto rosso e un profumo buonissimo.
A quel tocco rabbrividii.
<<Ghali...>> Sussurrò guardandomi gli addominali.
Le cinsi i fianchi con le mie mani che erano piuttosto grandi in confronto alla sua vita.
La spinsi delicatamente contro il muro.
Le cose che avrei voluto fare non si possono dire.
Erano tutte quante sbagliate in quel momento e io dovevo resistere ma non ero pienamente in me.
<<Dimmi>> Mugugnai avvicinandomi al suo orecchio.
L'enorme quantità di capelli le copriva anche parte del collo.
<<Devi tornare in hotel>> Sussurrò mantendo lo sguardo fisso sulle mie labbra.
Quella risposta mi sorprese un po' ma poi cercai di ricompormi e mi rimisi la maglia.
Dovevo prendere un po' d'aria fresca.
Uscimmo dalla villa e ci ritrovammo in strada.
Passò un tipo che stava fumando, così mi avvicinai.
<<Hai qualcosa da fumare?>> Chiesi noncurante di ciò che stessi facendo.
Mi porse una canna fatta malissimo ma la presi ugualmente.
Iniziai a fumare guardando Esther che stranamente non disse nulla.
Mi sedetti per terra con le spalle al muretto del giardino della villa.
Iniziai a farmi un viaggio guardando le stelle.
Mi accorsi che Esther si era seduta vicino a me.
Eravamo in silenzio e mi piaceva tantissimo quella sensazione.
Il profumo dolce della riccia mi inebriava, ma in fondo la mia unica vera "habibti" era mamma.

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