L'omicidio perfetto

Terzo flashback

ELEONORE

Tre mesi prima...

"Good Sir, why do you start, and seem to fear things that do sound so fair? In the name of truth, are ye fantastical, or that indeed which outwardly ye show?"

Seduta al mio banco ascoltavo Miss Gladstone leggere Macbeth: ero affascinata, totalmente rapita dalla bellezza di quei versi. Shakespeare era il mio autore preferito, mi trasmetteva emozioni che nient'altro poteva darmi.

Qualcosa, colpendomi la schiena, mi distrasse dalla lezione: una pallina di carta. Era caduta a terra, accanto alla gamba della sedia; la raccolsi e la aprii per guardare se ci fosse un qualche messaggio sopra, anche se di solito nessuno mi mandava i bigliettini.

"Ieri sera ti sei dimenticata il foulard (o come diamine si chiama quella specie di sciarpa) nella mia macchina.
Vienitelo a prendere dopo la scuola, ti aspetto nel parcheggio.
P.S. Sei più rincoglionita di quanto pensassi"

Poteva avermelo mandato una sola persona, ne ero sicura. Mi girai a guardare Julian: era lì, due file dietro di me, seduto al suo banco a fissarmi col viso appoggiato al palmo della mano. Mi fece un occhiolino e abbozzò un sorrisetto.

Ci riflettei un attimo: effettivamente, quando ero rincasata dopo il ballo, non portavo più al collo il mio pregiato foulard di seta rosso.

Terminate le lezioni andai al parcheggio dritta verso Julian che, dal canto suo, fumava svogliatamente appoggiato al parabrezza.

"Ce ne hai messo di tempo eh?" Cominciò lui, esalando un'ultima boccata della sua sigaretta.

"Scusa se non sono Flash" risposi io seccata, fissandolo con le braccia conserte.

Mi rise in faccia; non lo sopportavo: era proprio sfacciato. Quel sorriso beffardo, però, era come il miele per le api, e io ero l'ape regina.

Ciao amici, eccomi qui con un nuovo flashback! Cosa ne pensate di questo Julian?😏
Fatemelo sapere nei commenti💛🌼