Secondo flashback

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ELEONORE

Due settimane prima...

"Piantala scemo" esclamai senza riuscire a soffocare le risate, cercando di liberarmi dalla sua presa; lui non demordeva, per cui aggiunsi: "La vuoi smettere di farmi il solletico? Dai!"

Mi dimenavo in ogni modo umanamente possibile, saltellando da un piede all'altro, nel vano tentativo di evitare quei lievi, ma insostenibili, tocchi al ventre.

Lui rideva di gusto, e non sembrava avere alcuna intenzione di smettere: "Ridi e ti lamenti più dei bambini, ed è solo per un po' di solletico". E poi, rincarando quello stillicidio di tocchi, aggiunse: "Che ne dici ora Lili? Ne vuoi ancora eh? Ammettilo!"

E non la smetteva: era peggio dei bambini di otto anni che si divertono a farti il solletico circa quindici volte al giorno. Anzi, probabilmente il suo cervello era rimasto davvero fermo alle elementari, ma poco mi importava in quel momento: a me Julian Denwood piaceva proprio per quella sua spontaneità, quel suo modo di essere sempre così naturale, completamente l'opposto delle mie costanti finzioni.
Con lui infatti, potevo essere me stessa. Potevo finalmente gettare a terra la maschera della stronza Lilbloom ed essere soltanto Eleonore, nulla di più e nulla di meno.

Finalmente smise e si sedette sul bordo del mio letto, poi mi guardò dritto negli occhi, come desideroso di scoprirne i segreti nascosti, e, mutando subito quell'espressione intensa in un sorriso di ingenua sincerità, mi disse: "Te l'ho già detto quanto sei bella quando fai così?"

"E io ti ho già detto quanto sei pirla quando fai così?"

Ciao amici! Ho deciso di aggiungere dei piccoli flashback per rendere tutto più comprensibile, fatemi sapere cosa ne pensate💛🌼

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