Capitolo 12

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*Mark's pov*

Arrivammo a casa e io le dissi con fare minaccioso.

-comincia a correre-
Non se lo fece ripetere 2 volte che inizio a correre aspettando che io aprissi.

Entrammo ma neanche il tempo di varcare la Soglia che la presi tipo a sacco di patate e la buttai sul divano.

-Allora mi dici cosa hai in mente?-

-M A I!- scandi talmente quelle parole che decisi di non aver pietà e iniziai a farli il solletico.

-ora? Me lo dirai?-

-AHAHAHA M-MAI!-

-come pensavo- di colpo smisi e mi misi a cavalcioni su di lei bloccandoli i polsi e dire che era spaventata e dir poco così mi avvicinai.

-Sei ancora in tempo-

- N-non mi importa-

-Va bene-

Iniziai a baciarla con foga e dire che era Allibita e dir poco.

Poi passai al collo con lei che si cintorceva e faceva uscire piccoli gemiti che mi fecero solo venire voglia di continuare.

-Che dici continuiamo?-

-Mh I-io ah-

-Si?- stavo quasi per sorridere, lei piccola e indifesa sotto di me un lupo affamato che spera solo di conoscere i suoi intenti.

- B-basta~-

-E tu me lo dirai?-

- S-no ah-

-Va bene-

Iniziai a baciarla con foga quando ci staccammo non li diedi tempo per riprendersi che iniziai a posizionare la mia mano sotto la sua maglietta, con lei che cercava di girarsi nella speranza di farmi cadere giustamente senza successo.

- Ragazzi vi serve qualco- ISABEL SCOLLATI SUBITO DA MARK!- urlò Miriam appena ci vide.

*Miriam's pov*

Quella piccola insolente ora vedrà.

-Che c'è ci stavamo solo divertendo un po-

-QUESTO LO CHIAMI DIVERTIRSI?!? ORA NON SAI COSA LI COMBINO A QUELLA PEDOFILA!-

-MA COME CAZZO TI PERMETTI DI CHIAMARLA COSÌ?!?-

-Mark... Tranquillo e tutto a posto-

-Brava vai dalla mamma-

- I-i m-miei non ci s-sono-

Disse sommersa dai singhiozzi. La cosa non faceva che darmi piacere.

- S-sono morti I-ieri-

Vedevo Mark abbracciarla e lei che sprofondata nel suo petto, stavo per ucciderla seduta stante ma non lo feci dovevo creare il crimine perfetto mi dissi. E così, feci.

*Isabel's pov*

Non ci posso credere, ho sofferto ancora, quella si è anche permessa di farmi soffrire, ho paura. Anche se non c'è n'è bisogno visto che ho Mark.

Dopo Miriam se ne andò.

-Ehy...va tutto bene?-

- S-si credo...-

-Tranquilla finché ci sarò io non dovrai avere timore- io sorrisi tanto che lui mi prese il mento con le dite e mi baciò.

Mi sentivo al sicuro con lui, sapevo che non avrei temuto niente.

-Se ti senti meglio puoi parlarne, vedi può essere d'aiu-

Tirai un sospiro e lo zitti con un bacio.

-Certo che ci hai preso l'abitudine- disse con un ghigno.

Io risi

-Cominciamo dall'inizio, l'accaduto e successo esattamente ieri.

Io ero da Violet. - presi in sospiro cercando di ricordare l'accaduto.

-E proprio in quel momento che uscì da casa sua, notai i miei genitori schiantarsi c-contro u-un...- vari singhiozzi uscirono dalla mia bocca e varie lacrime rigavano il mio viso, ad un certo punto, mentre cercai di asciugarmi le lacrime, sentii un calore avvolgermi tutto il corpo, tanto che aprii di scatto gli occhi, e vedendo Mark abbracciarmi così ricambiai sprofondando la testa nel suo petto con lui che mi sussurrava "va tutto bene..."

*****************

Il lunedì arrivò e come ogni mattina la sveglia cominciò a suonare, dopo aver fatto colazione, lavarmi e andare a scuola, decisi che era arrivato il momento di raccontare a Violet e Christa dei miei genitori.

Arrivai a scuola con l'autubus e mi fiondai al mio banco, poi arrivò Mark, Violet e Christa e ci mettemmo a parlare, eravamo diventati ottimi amici, poi decisi che avrei chiuso la faccenda ora, e li raccontai tutto. Poi Violet mi propose di vivere insieme a lei e così accettai.

Dopo questa rivelazione e la proposta  le mie migliori amiche mi fecero sprofondare in un abbraccio, mentre cercavo di nascondere le lacrime.

La lezione iniziò e come tutti i giorni le ragazze sbavavano dietro Mark, ma questa volta con una piccola differenza, stavo ribolle do dalla rabbia a tal punto di urlale contro, dicendole di smetterla.

-Che c'è?- mi chiese Mark.

- C-che intendi?-

-Cosa ti prende, non sarai mica...gelosa?- chiese con un ghigno.

- I-io g-gelosa? Ma ti pare?-

-mhmhm- io sgranati gli occhi a quella risata.

-Che c'è?-

- T-tu stavi... Ridendo- chiesi con entusiasmo.

-Mhmhmh... Questo? Chissà-

*Angolo autrice*

Allora come vi sembra? Non uccidetemi

un gioco dopo l'altro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora