chapter 2💨

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Erano passati sette mesi da quando Kenny ci aveva parlato della spedizione. Fra tre ore saremmo dovuti partire.
Voltai la testa, vedendo Ray fremere d'ansia. Sbuffai. Insomma, ci eravamo allenati tantissimo, molto più del solito, e Kenny aveva persino coinvolto il ragazzo in alcuni dei nostri allenamenti privati.

La prima volta Ray non era riuscito a fare praticamente nulla, in auanto era super emozionato. D'altronde era la prima volta che Kenny lo allenava personalmente, di solito lasciava questo 'privilegio' solo a me.

Non che io abbia mai considerato un privilegio prendere a pugni un vecchio, ma il mio amico non pareva della stessa idea.

Gli poggiai una mano sulla spalla, tentando di calmarlo.

"tsk, stai calmo, andrà bene."

"uh? mh certo..."

"oh e andiamo razza di cagasotto! non stai mica per affrontare il gigante colossale!"

"se lo dici tu... andiamo su..."

Presi il 3DMG e lo assicurai alla divisa nera. Dopodichè legai i capelli nella mia solita crocchia disordinata e lo seguii fuori.

"hey mocciosi, siete pronti?"

"tsk, non rompere Kenny, che già questo qui è in ansia come una bimbetta di sei anni."

"hey!"

"vado a prendere le armi e sono pronta. ah e anche gli stivali, non posso usare queste in missione."

indicai le scarpe nere che usavo in allenamento.

mi diressi verso la stanza delle armi, dove trovai i miei anfibi di pelle nera con la suola di ferro. comodi, protettivi e anche pericolosi. per i nemici ovviamente.

Dopo averli allacciati mi avvicinai alla parete con le armi.
Ricaricai le spade e presi un bel po' di coltelli da lancio. Infine misi nel fodero la mia solita pistola e tornai di là.

"fatto."

"perfetto. vi ho preparato i cavalli, tra un ora e mezza dovreste essere arrivati, dopodichè avrete circa trenta minuti prima che la stanza dove sono nascosti quei dovumenti si svuoti. rimarranno solo le guardie all'esterno, pertanto..."

"la vecchiaia ti porta ad essere logorroico, falla finita. conosciamo il piano, fidati di noi e basta."

Kenny assunse quel cipiglio arrabbiato che contraddistingueva il suo volto ogni volta che facevo battute sulla sua vecchiaia. ovviamente entrambi scherzavamo, ma sapevo perfettamente che in fondo era preoccupato.

Dopodichè trascinai il mio amico nelle stalle, montai a cavallo e partimmo.

Come previsto arrivammo in un'ora e mezza circa, così ne approfittammo per un buon tè prima della missione.

Percepivo la tensione del moro crescere insieme all'ansia, che ormai si poteva tagliare con un coltello.

Solitamente non mi preoccupo troppo, infatti rimasi tranquilla come sempre. Questa volta però era un po' diverso. Avevo un brutto presentimento, come un blocco all'altezza dello stomaco, e la cosa mi rendeva leggermente irriquieta.

Di solito il mio sesto senso non sbaglia.

-

Feci un cenno al ragazzo, che ricambiò subito.

Avevo appena steso le quattro guardie che erano appostate fuori dalla stanza, mentre Ray si accertava che non arrivasse nessuno.

Tsk, è stato più facile del previsto, non credevo ci fossero mezze cartuccie simili nell'esercito.

' 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤𝙨𝙪𝙤𝙡𝙤 ' | 𝗅𝖾𝗏𝗂 × 𝗋𝖾α𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora