Una settimana dopo, a Firenze
Flashback
Sono appena uscita dalla mia classe, passeggiando per i corridoi mi avviai verso l'uscita, o almeno volevo.
Una mano mi prese per il polso e mi portò nel retro della mia scuola. Trovai tutti li, ma non i ragazzi, bensì quelli che mi picchiano e che mi prendono in giro.
Antonio, il capo del gruppo e quello che ci da giù pesantemente, Diego, quello che ferisce sentimentalmente, lui mi chiama "balena" "sfigata" e tutti quei nomi là, Gioele, colui che resta fermo a guarda e ride, infine Matteo, la guardia che controlla se non arriva gente oppure se non arrivano professori.
Antonio: "ciao Lepri"
Chiara: "c-ciao..."
Gioele: "hai paura?"
E si mise a ridere
Chiara: "n-no"
Antonio: "allora non hai paura di questo"
Si girò verso Matteo, lui diede l'ok per potermi fare quello che voleva, nemmeno 2 secondi che mi ritrovai il segno della sua mano sulla mia guancia
Chiara: "a-ahia"
Mi massaggiai la guancia
Diego: "male eh? Troia"
Gioele rideva tutto il tempo, quanto posso odiarli
Gioele: "Anto sai fare solo questo?"
Antonio: "ovvio che no"
Pugno in faccia. Iniziò a sanguinarmi il naso, faceva troppo male, dopo un po' iniziarono a uscire lacrime di dolore.
Matteo: "Antonio basta"
Si girò e lo fulminò con lo sguardo
Antonio: "cos'hai detto?"
Matteo: "basta trattarla così da solo, perché non le facciamo capire quanto sbaglia tutti insieme?"
Antonio: "per me va bene"
Sorrise maliziosamente
Gioele: "okay"
Diego: "io ci sto"
Matteo diede un'ultima occhiata per vedere se non ci fosse nessuno, poi iniziarono
Calci, pugni, schiaffi, insulti, di tutto e di più, insulti rivolti anche a mio fratello... Possono insultare me, ma non Stefano.
Li spinsi tutti e quattro lontani per poi alzarmi
Chiara: "non insultate mai più mio fratello, altrimenti..."
Antonio: "altrimenti?"
Mi avvicinai a lui e gli tirai uno schiaffo
Antonio: "oh piccola, questo non dovevi farlo"
Mi arrivò un pugno dritto in faccia e poi, buio.
Fine flashbackMi risvegliai in una stanza bianca, con un tavolino e una sedia di legno. Dove sono? Come mai sono qua? Chi sono? Ah no, questo lo so, la balena della scuola ovviamente...
Non capii dov'ero e come c'ero finita qui. Girai e rigirai lo sguardo e, vedendo dei tubi nelle braccia, capii di essere all'ospedale
Ma come ci sono arrivata qua? Ho bisogno di spiegazioni
Ma aspetta, che ore sono?
Guardai l'orologio appeso al muro difronte a me, le 17:23.
COSA? IO DOVREI ESSERE A MILANO.
X: "oh è sveglia"
Chiara: "chi è lei?"
X: "sono un'infermiera, mi chiamo Gaia"
Chiara: "ah... piacere Gaia, potrebbe spiegarmi come mai sono qui?"
Gaia: "oh tesoro... ti prego dammi del tu"
Chiara: "okay... puoi spiegarmi come mai sono qua? Dovrei essere a Milano... "
Gaia: "oh piccola... mi dispiace dirtelo ma sei qua dalle 13..."
CHE COSA? HO DORMITO FINO AD ADESSO?
Chiara: "i-io ho dormito fino ad adesso...? "
Gaia: "si tesoro"
Chiara: "...potrei avere il mio telefono? "
Gaia: "è lì"
Indicò il mobiletto accanto al mio letto. Presi il telefono e:
186 chiamate perse da Stefano
11- 186 CHIAMATE PERSE DA STEFANO? Ora che faccio?
113 chiamate perse da Sconosciuto
121 chiamate perse da Mami❤
102 chiamate perse da Babbo
47 da Sconosciuto
33 da Sconosciuto
29 da Valeee <3
Mi preoccupo di più per gli sconosciuti
Gaia nel mentre era uscita, ma adesso sta rientrando
Gaia: "signorina Lepri, ci sono delle visite per lei"
Chiara: "okay, grazie Gaia"
Mi sorrise e io ricambiai
Dentro alla stanza entrarono Lorenzo, Sascha, Salvatore, Stefano, Giuseppe e Lorenzo Casadei
Esattamente, perché loro sono qua?
Chiara: "i-io"
Non feci in tempo a finire la frase che Stefano mi abbracciò piangendo.
Mi vuole troppo bene e anche io gliene voglio.
Continuò a stringermi piano piano e iniziò a sussurrarmi
Stefano: "che ti è successo? Ti prego dimmelo, sai che puoi dirmi tutto, cosa sono quei tagli sui polsi...?"
Presa dai mille pensieri non mi accorsi dei tagli, merda.
Chiara: "c-che cosa ci fate qui? Come siete venuti?"
Sascha: "ci siamo preoccupati, l'ospedale ha chiamato entrambi i tuoi genitori, sono venuti anche loro ma eri ancora incosciente. Subito dopo i tuoi hanno chiamato Stefano, che si è sentito male e voleva correre qua a Firenze da Milano solo per te, ma noi lo abbiamo accompagnato in macchina"
Non riuscivo a crederci di avere un gruppo di persone che ci teneva a me
Stefano continuò a sussurrarmi piangendo
Stefano: "ti voglio tanto bene, non voglio che ti succeda più qualcosa di grave"
Non voglio vederlo così, mi fa stare male, soprattutto se sta così per me.
Stefano: "mi spieghi cosa sono quei tagli sui polsi?"
Si staccò e mi guardò negli occhi
Chiara: "s-sono caduta p-prima"
Mi guardò dispiaciuto
Stefano: "dimmi la verità"
Chiara: "è la verità"
Stefano: "no, balbetti, quando menti balbetti sempre"
Ha ragione
Stefano guardò gli altri come per chiedergli se potessero uscire e loro capirono, ci lasciarono da soli
Chiara: "tu sai solo che mi prendono in giro, ma alcuni della mia scuola mi picchiano anche, pugni, calci, schiaffi, di tutto e di più, è il motivo per cui sono qui, almeno credo"
Stefano: "e i tagli?"
Non risposi
Stefano: "ti prego sorellina rispondimi"
Chiara: "l-li ho fatti io"
Gli scese un'altra lacrima
Ma ti rendi conto Chiara? Stai facendo soffrire tuo fratello
Stefano: "faccio schifo come fratello, dovrei essere più presente e aiutarti di più"
Chiara: "non dirlo neanche"
Stefano: "si invece-"
Non gli lasciai finire la frase
Chiara: "no, difendo anche te da loro, anche gli altri, dalle prese in giro o dagli insulti"
Stefano: "non devi, pensa a te stessa"
Chiara: "non riesco..."
Rimanemmo in silenzio finché non entrò Gaia
Gaia: "hey chiara, è tuo fratello?"
Chiara: "sisi, si chiama Stefano"
Stefano: "piacere, ehm... Si può sapere quando potrà uscire?"
Gli voglio davvero tanto bene, anche quando si preoccupa di me
Gaia: "si è ripresa abbastanza, penso anche adesso"
Chiara: "grazie Gaia"
Gaia: "figurati tesoro"
Stefano mi aiutò a scendere dal lettino, mi passò uno zaino con dei miei vestiti, andai in bagno e mi cambiai, misi una maglietta nera, sopra una felpa bianca con un pianeta disegnato, dei leggins neri e le mie amatissime vans.
Stefano: "andiamo?"
Chiara: "andiamo"
Ci avviammo verso l'uscita, ma prima di andare mi fermai a firmare dei documenti
X: "lei non può firmare"
Chiara: "perché?"
X: "serve la firma di un genitore o tutore"
Stefano: "firmo io"
X: "è un familiare?"
Stefano: "si, sono il fratello"
X: "va bene"
Stefano firmò e uscimmo.
Arrivammo alla macchina, dove c'erano tutti.
Mi abbracciarono tutti insieme, credo di tenere molto a loro, perché in fondo sono speciali e mi fanno sempre stare bene.
Giuseppe: "stai meglio?"
Mi limitai ad annuire
Guardai Stefano e vidi che era un po triste, forse per il fatto che io sia appena uscita dall'ospedale o per il fatto dei tagli.
Chiara: "che facciamo? "
Sascha: "andiamo a casa a Milano?"
Chiara: "ehm..."
Stefano: "non hai scuola lunedì?"
Chiara: "nono, è chiusa sia lunedì che martedì"
Giuseppe: "perfetto andiamo"
Sascha: "te la senti di guidare giuse?"
Giuseppe: "sisi tranquillo"
Avendo già lo zaino pronto a casa, andammo a prenderlo e tornammo in macchina.
Ovviamente mi misero in fondo tra Stefano e Lorenzo, ma perché mi mettono sempre qui?
Davanti c'erano Sascha e Salvatore, invece Giuseppe guidava e accanto aveva Lorenzo Casadei.
Io, sociale come sempre, presi le cuffiette e feci partire la mia playlist, iniziando con Lose myself di k?d e Phil Good"I never let it hold me down
I never let you walk through hell
I would lose myself for you
And don't you know that all I need
It's a little bit of company and
I would lose myself for you (Lose myself for you)"Qualche minuto dopo mi addormentai.
Qualche ora dopo
Siamo arrivati a Milano, credo siano le 20, ma stavo ancora dormendo.
A svegliarmi fu Stefano, almeno pensavo fosse lui
X: "hey piccola, svegliati"
Riconobbi subito la voce, Lorenzo?
OH NO MI SONO ADDORMENTATA SULLA SUA SPALLA. NONONONO.
Lorenzo: "heyyy sveglia dormigliona"
Che bella voce che ha però
Chiara: "mh, lasciatemi dormire"
Lorenzo: "va bene, ma se ti lascio dormire dobbiamo rimanere tutti e due qua"
Chiara: "in che senso" dissi mezza addormentata
Aprii gli occhi e vidi che eravamo solo io e lui in macchina
Chiara: "gli altri?"
Lorenzo: "ehm, sai che non so? Ci siamo addormentati tutti e due"
Scoppiammo a ridere
Chiara: "vabbè ehm sai dove siamo?"
Guardò fuori dal finestrino
Lorenzo: "si, siamo nel parcheggio degli uffici, dopo andiamo a casa di Sascha e Sabrina, è distante mezz'ora da qua, quindi..."
Chiara: "fermo, fermo, fermo, da Sascha e?"
Lorenzo: "Sabrina, ah si, non la conosci, è la ragazza di Sascha"
Chiara: "ah... no non la conosco"
Però mi piacerebbe conoscerla, almeno ho un'amica femmina qua a Milano, per ora solo maschi
Lorenzo: "allora... So che ci siamo appena fermati, i ragazzi dovevano fare qualcosa, credo ci metteranno circa 30 minuti, ero sveglio ma con gli occhi chiusi, quindi ho ascoltato qualcosa"
Chiara: "ah... che facciamo?"
Sbadigliò e si stiracchiò
Mise un braccio disteso sul mio sedile, iniziai a sudare freddo
Io ci tengo a lui, anche se lo conosco da poco, ma non so perché ebbi questa reazione
Lorenzo: "tu cosa vorresti fare?" mi sussurrò
Chiara: "non lo so"
Mi girai verso di lui, lui fece lo stesso. Iniziai a perdermi nei suoi occhi, sono profondi e scuri, bellissimi
Iniziò ad avvicinarsi, mi avvicinai anche io. Ormai eravamo a 2 centimetri di distanza. Chiudemmo gli occhi tutti e due e ci avvicinammo ancora di più
Però all'ultimo mi allontanai
Non ci conosciamo neanche, non possiamo baciarci
Chiara: "ehm..."
Arrossii
Lui si grattò la nuca
Tra noi c'era imbarazzo, anche tanto
Lorenzo: "s-scusa"
Iniziò ad arrossire pure lui
Chiara: "nono niente, è colpa mia"
Lorenzo: "ma no è colpa mia"
Chiara: "mia"
Lorenzo: "mia"
Chiara: "mia"
Lorenzo: "mia"
Chiara: "mia-"
Lorenzo: "ma quelli sono i ragazzi?"
Mi girai
Chiara: "si"
Lorenzo: "forza vieni"
Mi mostrò la spalla
Io mi appoggiai
Era anche comodo
Stefano: "...sisi hai ragione"
Parlava con i ragazzi
Nel mentre rientrarono tutti nella macchina
Io feci finta di dormire, ma non ce la feci, mi addormentai veramente per un'altra mezz'oraMezz'ora dopo
Siamo arrivati e ovviamente qualcuno mi svegliò
Lorenzo: "hey piccola, sveglia"
Chiara: "siamo arrivati?"
Mi strofinai gli occhi
Lorenzo: "già"
Chiara: "e siamo di nuovo in macchina da soli"
Lorenzo: "già, sono in casa che ci aspettano"
Stavo per scendere, quando aprii bocca
Chiara: "non mi chiamare piccola"
Lorenzo: "perché piccola?"
Chiara: "non lo sono"
Lorenzo: "di che anno sei? "
Chiara: "98..."
Lorenzo: "godo tantissimo 95"
Mi misi a ridere
Chiara: "dai andiamo"
Scendemmo dalla macchina e ci avviammo verso casa di Sascha e Sabrina~Chia🥔
STAI LEGGENDO
My Life With Them || Favij & Mates
Fanfiction~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Chiara, sorella di uno youtuber famoso chiamato Stefano Lepri, ha una vita orribile: autolesionismo, persone che la prendono in giro a scuola, "amici" che si sono dimostrati falsi...Un giorno si trasferirà a Milan...