L'ultima volte che ho camminato su questa strada ero un bambino ed ero accompagnato dalla nonna; lei morì il giorno dopo, e io non andai mai più a Trivori.
Non ricordo bene la strada per Cimamonte, così cerco di andare a memoria.
Camminando vedo molte persone anziane, loro mi conoscono come "il nipote di Piero e Nina",sono felice per questo,mi mancano molto i miei nonni.
Camminando vedo una margherita, chissà come facevo a trovarle belle da bambino, sono terribilmente ordinarie.
Mi ricordo che la nonna le trovava meravigliose, come poteva trovare la meraviglia nelle piccole cose? Io non sono capace.
Camminando vedo le crose,ma le ricordavo più colorate.
Camminando vedo le case, ma le ricordavo più colorate.
Camminando vedo i fiori, ma li ricordavo più colorati.
Sono arrabbiato con me stesso, com'è possibile che non riesca più a meravigliarmi?
La verità è che il mio mondo sta diventando grigio, io sto diventando grigio.
Mi guardo intorno e capisco di essere arrivato a Cimamonte.
Quando ero piccolo questa strada mi sembrava lunghissima.
La verità è che anni fa ammiravo i fiori,le case,gli animali e le piccole stradine.
Ogni "crosa" era piena di vecchiette, le ricordo ancora tutte, sento ancora le loro voci parlare in genovese, le vedo salutarmi e pizzicarmi le guance.
Perchè la nonna riusciva a trovare la meraviglia in tutto? Perchè la nonna riusciva ad essere innocente? Perchè la nonna è riuscita a rimanere bambina? Perchè io non ci riesco?
Capisco la nonna che amava le margherite anche se le facevano male, io amo l'alcol anche se mi fa male, io amavo la mia vita, ma mi faceva troppo male.
Mi manca tutto della mia infanzia, ma soprattutto mi manca me stesso.
Mi avvio verso il luogo dove morì lo zio, mi appunto un "non ti scordar di me" sulla giacca, e inevitabilmente penso alla nonna guardandolo.
"No nonna, non ti scorderò mai"
Infilo la mano in tasca.
Ascolto un'ultima volta gli uccellini cantare.
"Chiedo scusa a tutti i bambini che soffriranno quando capiranno di aver perso la meraviglia, chiedo scusa ; ma non posso sopportare di vivere sapendo di non essere più innocente,ingenuo e delicato, non posso vivere sapendo di dover sopravvivere in un mondo grigio,e non posso vivere sapendo di essere uno di quei mostri capaci di fare così tanto male"
Mi appunto meglio il fiore sul petto, non voglio che cada,cerco in tasca e finalmente trovo quello che stavo cercando, penso alla nonna e sbatto le palpebre per l'ultima volta.
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Il magico mondo dei bambini
ContoAll'interno di questo breve lavoro saranno raccontate quattro storie di ordinaria quotidianità. Ogni racconto sarà riportato due volte,la prima avrà come narratore un adulto, mente la seconda un bambino. Potrebbe essere interessante vedere come la s...