«Sono qui.»

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POV: PIPER
"Larry." furono le uniche parole che riuscì a formulare.
Ero paralizzata.
Davanti a me mi ritrovai il mio ex ragazzo con la famosa segretaria e la cosa di certo non mi fece piacere.
Non perchè provassi ancora qualcosa per lui, ma perchè quell'incontro mi aveva colta alla sprovvista.
Non avrei mai pensato di rivederlo.
E, detto sinceramente, provavo ancora del rancore nei suoi confronti.
Non mi importava affatto di lui, ma il solo pensiero che mi abbia presa per il culo (scusate il francesismo) durante la nostra ex relazione, mi faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi.
Ma la rabbia mi passò subito, pensando alla bellissima donna che avevo al mio fianco.
"Piper."
Alex si girò verso di me, scoppiando in una risata isterica.
Mi strinse al suo fianco, lanciando una squadrata al mio ex ragazzo, il quale rimase un po' confuso.
"C-cosa ci fai qui?"
"È una festa di città." rispose Alex precedendomi, con una faccia che esprimeva una sorta di "ci sei o ci fai?".
"Alex, ti prego..."
"Scusami Piper, lei è?"
"Sono Alex, la sua ragazza. Un piacere sicuramente."
Lui rimase spiazzato, non so se più per il fatto che avessi una donna al mio fianco o per il suo atteggiamento sfacciato.
"P-piacere.."
Alex gli sfoderò un sorriso palesemente falso.
"Beh, sono contento per te Piper, vedo che stai bene."
"Benissimo. Vedo che anche per te le cose vanno a gonfie vele!"
"Oh si, scusami. Lei è Mery, la mia ragazza."
Si presentò imbarazzata.
"Ciao Piper.."
"Oh ciao! Immagino che tu mi che conosca già. La fama mi precede."
Divenne rossa e imbarazzata, il che mi fece veramente divertire.
Alex mi guardò alzando le sopracciglia, sfoderandomi un sorriso sorpreso.
"Quindi hai cambiato sponda Piper?" provò a scherzare Larry.
Ma non mi sforzai nemmeno di ridere.
"Grazie a dio..." sussurrò Alex.
"Cosa vorresti dire?" chiese Larry, cercando di farsi grosso.
Ma non appena Alex puntò gli occhi dritti verso i suoi, avvicinandosi lentamente a lui, abbassò subito la guardia.
"-Voglio dire- che è un bene, se fosse rimasta etero a quest'ora chissà, avrebbe rischiato di ribeccarsi un altro elemento come te..."
Larry cercò di balbettare qualcosa ma non riuscì nemmeno a rispondere.
Ma come avevo fatto a stare con una persona del genere?
Presi per mano Alex, riportandola da me per evitare di far degenerare la situazione.
"Bene ragazze è stato un piacere. Credo sia meglio tornare ognuno per le sue." esordì Mery.
Ma qualcuno l'aveva interpellata per caso? A me non sembrava.
In ogni caso, non ci feci caso.
"Beh, Larry...che dire. Buona vita, davvero. Sappi che non ho più alcun problema nei tuoi confronti, anche se insomma, è stata alquanto imbarazzante questa reunion!" sfoderai una risata falsa.
"Molto imbarazzante." evidenziò Alex.
"In ogni caso, ti vorrei ringraziare. Grazie per avermi tradita, perchè se fosse stato per me probabilmente ti avrei sposato, non scoprendo mai cosa fosse il vero amore.
Quindi grazie, con tutto il cuore." rivolsi un sorriso soddisfatto ad entrambi e, intrecciando la mia mano a quella di Alex, mi voltai insieme a lei, non lasciando nemmeno il tempo a Larry di replicare.
"Sono molto fiera di te piccola."
"Gli abbiamo asfaltati."
"Non per nulla siamo la coppia che scoppia."
Risi e la baciai con tutto l'amore che potevo esprimere.

POV: ALEX
"Piccola esco a fumare, vieni?"
"Sì, andiamo."
Ci incamminammo verso un muretto poco più distante, isolandoci per qualche minuto dalla folla.
"Sai, non posso credere che tu sia stata insieme ad una persona del genere."
"Alex..."
"Dico davvero Pips! Cosa ti ha preso di lui? Di certo non il suo carattere forte e protettivo."
Scoppiammo a ridere.
"Sei proprio una stronza."
"Si, me l'hanno detto." le sorrisi, aspettando una risposta.
"Ero giovane, e diversa all'epoca.
Credevo che Larry fosse l'amore della mia vita, semplicemente perchè era tutto perfetto.
Piaceva ai miei genitori, era un ragazzo fin troppo per bene, odiava i ribelli e di conseguenza non amava trasgredire le regole."
"Cazzo che noia. Ci credo che sei diventata lesbica."
Non riuscimmo a trattenere una grassa risata.
"Sai, in pratica vivevo per piacere alla mia famiglia.
Ero diventata la bionda perfetta che mia madre tanto desiderava.
E, di conseguenza, pensavo di essere innamorata del ragazzo "perfetto".
Solo ora mi rendo conto di quanto io sia stata stupida.
Ero davvero ingenua e insicura, e ho quasi permesso alla mia famiglia di rubarmi la vita.
Mi facevo mettere i piedi in testa da loro, non avevo il coraggio di ribellarmi.
Mi autoconvincevo che le loro idee fossero sempre quelle giuste.
Ma quando ho conosciuto te...dentro di me si è accesa una luce.
Una voce nella mia testa mi disse che era questo ciò che avevo sempre bramato, ma che ho cercato in ogni modo di reprimere per compiacere gli altri.
E se non avessi conosciuto te, la mia vita sarebbe continuata così probabilmente.
Una vita buttata, senza seguire veramente il mio istinto.
Senza innamorarmi mai per davvero.
Cazzo Alex, tu mi hai salvato la vita."
Sorrisi, colpita dalle sue parole che fecero breccia nel mio cuore.
"Anche tu mi hai salvato la vita Pips."
Mi persi a guardarla, nuotando dentro i suoi occhi blu, che si stavano fondendo col verde dei miei.
"Penso che entrambe avessimo il disperato bisogno di incontrarci e il destino ha fatto sì che le nostre strade si incrociassero."
"Come ti dissi all'epoca...il destino ha giocato a mio favore per una volta."
Il suo sguardo rimase perso nel ricordare il nostro primo incontro al di fuori dello studio.
"Non sai quanto avrei voluto baciarti quella sera." le confessai.
Sorrise dolcemente.
"Non immagini io Alex."
Le presi il capo e la baciai, per tutti quei momenti in cui avrei voluto farlo, ma non ne avevo avuto il coraggio.
"Ti amo...così tanto."
"Ti amo anch'io Pips."
- -
Raggiungemmo le altre, dopo averle cercate per qualche minuto in mezzo alla folla.
"Vause, Chapman! Dove cazzo eravate finite?"
"Qualche contrattempo."
Nicky ci rivolse uno sguardo malizioso.
"Anche voi avete benedetto la casa?"
"Nicky!!" urlò Lorna imbarazzata, facendoci scoppiare in una risata.
"Puoi dirlo forte. Per poi incontrare il 'possente' ex di Piper."
"Alex, smettila!"
"Porca troia...una serata indimenticabile." scherzò Nicky.
"Aspetta, aspetta, che cosa?" sgranò gli occhi Lorna.
"Ho capito bene Piper? Larry era qui?"
"Eh già. Accompagnato dalla sua segretaria."
"Oh cazzo!" rise divertita.
"Si, ma gli abbiamo dato una lezione che non si dimenticherà facilmente..." si girò verso di me rivolgendomi uno sguardo complice.
"Oh sì, dovevate vedere la sua faccia." confermai.
"Raccontateci, sono curiosa!"

POV: PIPER
Tra una chiacchera e l'altra si fecero le 2 inoltrate.
Decidemmo di iniziare ad avviarci ognuno alle rispettive macchine.
Salutammo Lorna e Nicky affettuosamente, promettendoci di organizzare una bella uscita a 4.
Io e Alex ci dirigemmo con calma verso l'auto, mano nella mano.
Il rumore della notte era rilassante, i grilli cantavano, la luna risplendeva, le stelle dipingevano quel cielo meraviglioso.
Una leggera brezza notturna mi fece venire un brivido.
"Tieni, mettiti questa."
Alex mi coprì le spalle con la sua giacca di pelle.
La ringraziai stampandole un bacio sulle labbra e ci avviammo verso casa.
- -
Era notte fonda.
Nel bel mezzo di un sonno profondo qualcosa mi svegliò.
O meglio, qualcuno.
Mi girai verso Alex, non capendo se stavo ancora sognando o se le voci che sentivo erano reali.
Quando mi accorsi che Alex si dimenava, urlava e scalpitava mi resi conto che ero sveglia.
"Lasciami stare!! Non toccarmi!"
La scossi preoccupata, notando delle lacrime scendere a fiotti dai suoi occhi.
"Mamma mi dispiace!"
Un colpo al cuore.
"Alex, Alex svegliati, stai sognando!"
Spalancò gli occhi e si alzò di scatto, portando le sue ginocchia al petto, stringendo i capelli tra le mani.
"P-Piper.." cercò un contatto in tutti i modi.
Le presi velocemente le mani e la portai al mio petto, abbracciandola.
"Alex sono qui. Sono qui con te. Era solo un incubo."
Respirava affannosamente.
In quel momento la vidi in tutta la sua fragilità.
Accolsi il suo dolore, cercando di alleviarlo.
Tutta la vulnerabilità che nascondeva, in quel momento, riemerse in superficie.
"Piper mi dispiace tanto..." singhiozzava.
"Shh..sono qui, va tutto bene."
La strinsi forte a me, senza lasciarla mai.
Capii che i forti traumi che risiedevano nel suo inconscio erano venuti a galla e che dentro di lei era celato ancora un dolore profondo.
La feci stendere su di me, portando la sua testa sulle mie gambe.
Stavo cercando di leggere il suo sguardo per percepire le emozioni che nascondeva.
"Alex, cos'hai sognato?"
"I-io.." si fermò.
"Ne parliamo domani, ora torna a dormire Pips."
Le accarezzai dolcemente il viso.
"Sei sicura?"
Lei cercò di sorridermi, ma la conoscevo abbastanza da sapere che quella era solo una maschera, non voleva farmi preoccupare.
"Si amore. Non era niente."
Ci coricammo sotto le coperte.
Non la lasciai un secondo, e stretta tra le mie braccia, dopo qualche minuto Alex si addormentò.
La morte di sua madre era un trauma che tutt'ora la tormentava, anche se non ne parlava mai.
Non amava ostentare i suoi sentimenti, e preferiva mostrarsi forte piuttosto che esibire il proprio cuore.
Ma dietro quei suoi occhi smeraldo sapevo che si celava tanta sofferenza.
Mille domande mi tormentavano.
Chi non doveva toccarla? Perchè le dispiaceva per sua madre? Cosa non mi aveva detto?
La strinsi più forte a me quando quei pensieri mi sfiorarono la mente, cercando di fare del suo dolore il mio.
Se fosse stato per me avrei assorbito tutta la sua sofferenza, l'avrei fatta mia pur di non vederla più soffrire.
E tra carezze e pensieri, caddi anch'io in un sonno profondo.

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