POV: PIPER
Se fino a qualche mese fa credevo che il risveglio fosse la parte peggiore della giornata, ora risvegliarmi accanto alla donna più bella del mondo, non che la mia donna, mi rendeva la persona più grata di questo mondo.
«Con te andrei anche all'inferno amore mio.»
pensai, mentre le accarezzavo il viso dolcemente.
"Bungiorno piccola."
"Buongiorno." un sorriso a dir poco luminoso colorava il mio viso.
"Torna a dormire, è presto."
"Volevo farti iniziare la giornata per bene."
"Ah si? E come vorresti farlo?" chiese in tono malizioso, cingendomi dai fianchi.
"Alex..farai tardi.."
"Vorrà dire che aspetteranno." disse tra un bacio sul collo e l'altro.
Mi accarezzò il basso ventre dando inizio ad una dolce tortura.
Le presi di forza il capo e cominciai a baciarla con foga, arrendendomi a quei tocchi che mi facevano perdere sempre qualsiasi tipo di controllo o razionalità.
Provocava incessantemente la mia intimità, senza però andare oltre. Mi voleva morta per caso?
"Alex.."
"C'è qualcosa che non va Piper?"
"Lo..lo sai."
Iniziai a sfiancare, facendole capire che avevo bisogno di lei, avevo bisogno di sentirla.
"Ti prego, vai più veloce!"
"Ai suoi ordini principessa.."
Che stronza.
Non se lo fece ripetere due volte che entrò dentro di me in un batti baleno, sempre e sempre più veloce, facendo uscire dalla mia bocca non più dei gemiti ma delle vere e proprie urla di piacere.
Mi abbandonai completamente, lasciandomi toccare dalle sue mani esperte nel condurre il complicato gioco dell'amore.
Mi avvinghiai alla sua schiena, premendo le mie unghie su di essa, lasciandole scappare un mugolio.
Non passò molto che mi abbandonai del tutto a quel piacere che esplose dentro e fuori di me, gondendo ogni piacevole sensazione ragalatami dalla mia ragazza.
Rimasi avvinghiata a lei, mischiando i miei ansimi ai suoi.
Vorrei morire così, stretta a lei dopo aver fatto l'amore. Sarebbe la morte più bella del mondo.
"Ora ho la carica giusta per iniziare una stancante giornata di lavoro."
"È stato un piacere Signorina Vause."
Rise, salutandomi con dei dolci baci ricchi d'amore.
La giornata proseguì tranquillamente, tutto sommato.
Sistemai le mie cose negli armadi disponendo il tutto in vari scomparti.
Amavo riordinare e fare pulizia e ovviamente non persi tempo a riorganizzare tutto nel migliore dei modi.
«È ufficialmente iniziato un nuovo capitolo della tua vita Piper.» pensai, dando voce ai miei pensieri.
«Il più bello.»
Sì perchè, Alex Vause, se la mia vita fosse un libro tu saresti il capitolo più bello di questa storia.
Per quanto riguarda la vecchia casa decisi di metterla in affitto, per guadagnare qualche soldo extra.
Data la mia maestria nell'usare la tecnologia e tutti i mezzi di cui disponeva, nel giro di qualche minuto pubblicai annunci su diversi siti di case in vendita.
Soddisfatta del mio lavoro, mi avviai verso la doccia, il mio luogo di pace.
Era come se il tempo scorresse insieme al getto d'acqua che percorreva ogni singolo centimentro del mio corpo e io ne perdevo la cognizione.
Infatti, a farmi tornare alla realtà fu lo squillo del mio cellulare.
Notai che avevo passato quasi un'ora sotto la doccia.
Uscii velocemente e risposi.
"Signorina Chapman, buongiorno."
"Buongiorno Signor Caputo. Qualche problema in azienda?"
Infatti fu proprio il direttore della mia azienda a chiamarmi e di solito questo non era mai un buon segno.
O qualcuno aveva commesso qualche errore che prontamente avrei dovuto risolvere io, o c'era troppo lavoro da svolgere, oppure qualche idiota stava mandando in fallimento tutto il sistema.
"Niente affatto, anzi!"
Strano.
"Ho una proposta da farti, recati in ufficio questo pomeriggio, quando ti è più comodo."
"Va..bene, grazie Signor Caputo, passerò il prima possibile."
"Ti aspetto."
Riattaccai.
Una proposta?
Ero molto curiosa di sapere di cosa si trattasse. Magari una promozione, meritata aggiungerei.
L'euforia che stava fremendo dentro di me mi spinse a vestirmi e truccarmi subito.
Mangiai qualcosa (per modo di dire) e mi affrettai a prendere la borsa.
Nel giro di 40/45 minuti uscii di casa.POV: ALEX
Il sole picchiava su New York rendendo la giornata tremendamente afosa e il mio umore parecchio nervoso.
Odiavo il caldo. Ero un'amante dell'inverno, della neve, dei colori freddi e dei libri letti sotto una coperta calda e una cioccolata, magari davanti ad un camino, magari affianco a Piper che come suo solito si sarebbe addormentata nel giro di pochi minuti.
Piper.
Neanche a farlo apposta mi arrivò un suo messaggio.
La solita telepatia.
Era come se fossimo insieme, pur essendo distanti.
«Amore, sono in azienda. Probabilmente possibile promozione in arrivo! Ti amo."
Ero così fiera della mia piccola. La rendeva così orgogliosa il suo lavoro, come d'altronde rendeva orgogliosa me vederla realizzata.
« Sono fiera di te piccola, ti amo.»
"Signorina Vause, non è un buon esempio per i suoi pazienti!"
Mi distrasse una voce troppo familiare, inconfondibile.
"Nichols...vuoi darmi il cambio? Sono sicura che non reggeresti un'ora senza fumare una sigaretta."
"Probabilmente nemmeno 10 minuti."
Sorrisi e la salutai affettuosamente.
Poi il mio sguardo si spostò su una figura a me nuova.
Una ragazza dai capelli lunghi e rossi come il fuoco, vestita in tenuta sportiva con dei pantaloncini e un top nero, estremamente corto.
Non è nella mia indole giudicare le apparenze, ma chi lo avrebbe fatto avrebbe sicuramente associato questa ragazza ad una facile insomma.
"Lei è Megan, un'amica."
"Piacere, Alex." mi presentai, mantenendo un tono distaccato come al mio solito.
"Il piacere è tutto mio...Alex."
Feci per togliere la mano dalla sua, ma lei non me lo permise. Solo dopo qualche secondo la lasciò, ma non prima di averla lievemente accarezzata con il pollice.
Okay, questa ragazzina stava capendo male.
"Nicki Nichols...come vanno le cose con Lorna?"
"Oh Vause, non puoi vedere la malizia in ogni cosa!"
"Niente affatto." risposi sarcastica, conoscendola fin troppo bene.
"A giudicare dal tuo tono, signorina, non sembrerebbe!"
"Non hai risposto alla mia domanda."
"Va tutto a gonfie vele Vause, grazie per l'interesse che hai nei confronti della mia relazione, senza secondi fini, ovviamente."
"Ovviamente." scherzammo.
"Oh..no, non è assolutamente come credi! Io e Nicki siamo amiche di vecchia data...non ci vedevamo da anni ed eccoci qui!" confermò la ragazzina rossa.
"Oh, capisco."
"E poi, sinceramente...mi attraggono di più altri tipi di donne.." aggiunse, in modo del tutto malizioso.
Non solo si fece scappare questa assurdità, ma prese anche iniziativa accarezzandomi il braccio.
La fissai per un momento per poi spostare il mio sguardo verso Nicki, la quale non so se aveva sbarrato di più gli occhi o la bocca.
"Bene! Dopo questo teatrino credo sia ora di andare!" mi fece un'occhiolino in segno d'intesa.
"Nichols." dissi a mo' di saluto.
"Vause. Ci si vede!"
Feci per voltarmi, ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi bloccò il polso, facendomi voltare.
Mi ritrovai a due centimetri di distanza da questa ragazzina che per quanto fosse palesemente più piccola di me, ci sapeva fare.
Si avvicinò pericolosamente al mio orecchio.
"Spero di rivederti presto...Alex."
Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena, ma qualcosa dentro di me mi fece irrigidire.
Il solo pensiero di poter baciare un'altra donna al di fuori di Piper mi fece rabbrividire.
Ovviamente non nego che questa ragazzina era molto eccitante, ma nulla a che vedere con Piper.
Le rivolsi un sorriso sforzato e mi voltai, raggiungendo il mio studio.
Sospirai, portandomi gli occhiali sul capo.
Non si può nemmeno fare una pausa in tranquillità che ti ritrovi una ragazza rossa a due centimentri dalla bocca.POV: PIPER
"Buongiorno signor Caputo. Ho fatto più in fretta possibile."
"Signorina Chapman, accomodati pure."
"A cosa devo il piacere?"
"Come ti ho preannunciato al telefono, ho un'offerta importante da proporti."
Fremevo dalla voglia di sapere di cosa trattasse questa benedetta offerta.
"L'ascolto."
"Come ben sai, la nostra azienda è una catena a livello internazionale."
Annuii, sperando arrivasse direttamente al punto.
"Questo comporta relazioni e scambi di prestazioni con tutte le nazionalità impiegate in quest'ambito."
"Certo."
"Ci hanno contattato dei direttori di grande successo e di elevata importanza. È un'occasione imperdibile."
"Ma è fantastico! Di che associazione si tratta?"
"Della Empire State Company."
Rimasi a bocca aperta sentendo solo quelle parole.
Empire-State-Company. Il sogno di ogni lavoratore americano impiegato in questo ambito.
Sentii gli occhi brillare dalla gioia.
"Non...non posso crederci!" urlai portandomi le mani in viso dallo stupore.
"Reazione del tutto comprensibile." scherzò il mio capo.
"Però..non capisco. Io cosa centro in tutto questo?"
"Sapevo mi avresti posto questa domanda."
Fece per mettersi più comodo e mi guardò con aria fiera e disinvolta.
"Piper Chapman. Come ben saprai tu sei l'impiegata migliore di questa azienda. E questa è un'occasione imperdibile anche per una futura promozione. Un giorno potresti prendere tu il mio posto."
"Cosa devo fare!? Qualunque cosa, accetto!"
"Dovresti partire a Miami per 3 mesi.
Ovviamente vitto e alloggio sono già offerti gentilmente dall'azienda e, inoltre, si tratta di un attico affacciato sulla spiaggia, un vero e proprio paradiso, credimi. Le tue mansioni saranno semplici. Ci sentiremo tramite telefono qual'ora ci fossero problemi.
Dovrai semplicemente fare la conoscenza di questi imprenditori, andare a qualche riunione e rigirarteli per bene, non so se mi spiego. Frutterà molta ricchezza per la nostra azienda un accordo con dei pezzi simili."
Non sentii niente.
Niente di quello che disse, nessun'altra parola se non
«Dovresti partire a Miami per 3 mesi.»
Il mio sorriso morì in un batter d'occhio.
Una parte di me era propensa, anzi, propensissima ad accettare. Insomma, quello era il sogno della mia vita, un'occasione così, offerta su un piatto d'argento non mi sarebbe mai più ricapitata.
Ma se da un lato tutto mi spingeva ad accettare quell'offerta, dall'altro, un senso di vuoto si fece spazio dentro di me. Un pensiero cadde improvvisamente su qualcosa, anzi, qualcuno, non appena il mio capo pronunciò quelle sette semplici parole.
E da sette semplici parole nella mia mente se ne creò una soltanto.
Alex.*Spazio autrice*
Come avrete potuto notare questa è la prima volta che creo uno "spazio autrice".
Non sono solita a farlo, ma ho pensato che questa volta ve lo dovevo!
Vorrei scusarmi per la lunga attesa che vi ho fatto sopportare.
Ho dovuto studiare per la tanto temuta maturità che finalmente ho superato.
Tra lo stress scolastico e generale non ho avuto molto tempo per focalizzarmi sulla storia delle nostre tanto amate Alex e Piper.
E, dato che questa è la mia prima fan fiction, vorrei metterci tutto l'impegno possibile.
Per questo, ho preferito aspettare di avere il tempo necessario per concentrarmici e trovare l'ispirazione giusta.
Infine, vorrei ringraziare ognuno di voi per il supporto che mi date attraverso ogni voto o commento.
Non sapete quanto mi facciano piacere.
Detto questo, non mi dilungherò ancora per molto e vi lascio continuare la lettura del prossimo capitolo che vi prometto arriverà presto!💘
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«I HEART YOU.»
FanfictionQuesta è una favola diversa da tutte le altre. Una favola che non inizia con "c'era una volta", bensì, con un evento catastrofico il quale darà una svolta alla vita di Piper Chapman, una ragazza semplice, alta 1.75 m, con una lunga chioma di capelli...