«Alicia.»

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*FLASHBACK*
POV: PIPER
"Piper, che piacere averti qui con noi. Come ti stai trovando?"
"Il piacere è tutto mio direttore. Devo dire che è stato abbastanza strano scombussolare la mia routine, ma lo smarrimento è durato all'inicirca qualche ora. I dipendenti e tutti gli agenti che ho incontrato fin'ora sono molto competenti e disponibili."
"Ottimo, sapevo di poter contare su di lei. Il Signor Caputo mi ha parlato molto bene sul suo conto."
"È un onore per me."
"Prego, si accomodi. A breve conoscerà una dei capi più celebri dell' Empire State Company."
La mia vita da un mese a questa parte era questa, basata sul continuo scambio di relazioni interpersonali, presentazioni ed eventi aziendali.
Spesso mi serviva una o più bevande energetiche per reggere, ma al tempo stesso provavo una sorta di elettricità interiore che mi spingeva a dare sempre il meglio di me. Forse perchè ero ad un passo dal raggiungere ciò per cui ho sempre lottato, forse perchè in fin dei conti tutto questo non mi dispiaceva affatto.
C'era un'unico tassello mancante in questa vita perfetta.
Alex.
Per quanto mi mancasse, avevo veramente poco tempo da dedicarle, ma ovviamente questo lei non lo capiva. Come darle torto.
All'inizio sembrava tutto facile, ma con il passare dei giorni le mie mansioni divennero sempre più complesse, sempre più impegnative, richiedendo più tempo del previsto. Mi ritrovai letteralmente con si e no qualche ora di notte libera (se mi andava bene) e la maggior parte delle volte crollavo sul letto in tempo zero.
Vi starete chiedendo «Com'è possibile portare avanti una relazione a distanza in questo modo?»
È la stessa cosa che ci siamo chieste io ed Alex in una sera buia e fredda, come a prevedere la catastrofe che stava per incombere su di noi.
Ma di questo ne parleremo più avanti.
Erano le 18.00 spaccate, quando avrei dovuto conoscere una delle celebrità dell'Empire State Company. Il mio cuore non seppe reggere tale tensione, sentii le gambe tremare, ma il poco raziocinio rimasto mi fece sembrare apparentemente calma.
D'un tratto sentii il rumore di tacchi firmati avvicinarsi alla porta e poi, boom. Il mio cuore si fermò.
Una donna scortata da due guardie del corpo entrò in sala. Aveva una lunga coda aranciata e una frangia che cadeva precisa sulla sua fronte.
Non riuscii ad intravedere troppo i suoi lineamenti poichè si catapultò dal direttore dell'azienda abbracciandolo, accompagnando questo gesto con una pacca sulla spalla. Sembravano essere molto amici.
"Piper, ti presento la regina delle figlie di puttana."
Mi intimorì quasi quella frase, ma non mi tirai indietro, provando per lo meno a sembrare una persona forte e decisa.
Finalmente la donna si avvicinò a me e per un attimo mi sentii trafitta da quegli occhi a dir poco penetranti.
Aveva dei tratti marcati, orientali. Sembrava avesse origini arabe.
Si avvicinò a me in modo sicuro, destreggiandosi sui suoi tacchi con fare deciso.
"Piacere, sono Alicia Sierra."
"Piper Chapman. Il piacere è tutto mio."
Non so per quale motivo ma Alicia si fermò qualche secondo a scrutare il mio sguardo, quasi come se mi volesse leggere nella mente.
Ma il silenzio venne interrotto dalla sua risata.
"Ehi barbie non farti intimorire dalle parole di questo stronzo! So essere molto simpatica quando voglio!"
Alicia sembrava davvero una persona alla mano, ma avevo la netta sensazione che era meglio averla amica che nemica.
Però il suo fascino mi colpì, aveva un non so che di misterioso.
"Nessun pericolo, accoglierei a braccia aperte ogni tipo di difficoltà a costo di ottenere il lavoro della mia vita."
Alicia mi guardò sorpresa per poi rivolgersi al direttore, indicandomi.
"Questa ragazza già mi piace."
Mi sarei battuta il cinque da sola.
Grande Piper.
"Senti Piper, stasera c'è un'evento speciale al Tower Village. In teoria è riservato, ma mi piaci, hai carattere. E poi è l'occasione giusta per conoscerci meglio visto che dovremo passare parecchio tempo insieme. Quindi se ne hai voglia sei la benvenuta."
Il direttore mi scambiò uno sguardo elettrizzato, come a spingermi ad accettare subito l'offerta.
Senza pensarci due volte risposi: "Certo, mi farebbe davvero piacere, ci sarò."
"Fantastico."
Mi rivolse un occhiolino e se ne andò, trascinando con se tutto quello sharm, tipico di una donna sicura di sè.
"Bingo!" esultò il direttore.
"Se continuerai così farai faville."
Sorrisi, cercando di rimanere il più professionale possibile.
"Credo proprio che Alicia ti abbia presa più che in simpatia, non so se mi intendo..."
Rimasi spiazzata dalla naturalezza con cui pronunciò quella semplice frase.
Cercai di non pensare ad alcun tipo di doppio senso, prima cosa perchè ero fidanzata ed innamorata persa di una sola ed unica persona. In secondo piano perchè non mi sembrava professionale e magari avevo colto male io qualche segnale.
"Beh, è meglio essere nelle sue grazie da quanto ho capito."
Me la cavai semplicemente con questa frase e uscendo, dirigendomi verso il mio appartamento.
Cosa stava succedendo?

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