POV: PIPER
"Hai veramente un'appartamento bellissimo Alicia, complimenti."
"Accomodati. Fa come se fosse casa tua."
Dopo la serata Alicia insistette per non lasciarmi tornare a casa da sola insieme al mio cuore spezzato, testuali parole. Era stata molto gentile e ancora mi chiedo perchè la reputino tanto stronza.
Certo, trasuda sicurezza da ogni poro, spesso ti mette quasi in soggezione il suo sguardo fermo, era palese che sarebbe stata un'amica fantastica se eri nelle sue grazie, ma al contemplo anche la peggiore delle nemiche.
Qualcosa però, dentro di me, continuava a fremere cercando risposte.
Perchè mi gioco tutto, ma dietro quella donna c'erano sicuramente mille storie che l'avevano portata ad essere quello che è.
Era come se avesse una corazza che indossava perfettamente.
"A cosa pensi Barbie?"
Si avvicinò a me e posò due bicchieri di spumante sul tavolino in vetro riposto davanti al divano.
"Perchè ti reputano tanto stronza?"
Vidi nei suoi occhi un misto di sorpresa, accompagnato ad una leggera malinconia.
Eccola.
Eccola l'umanità dentro di lei che urlava per uscire, ma che in un secondo, prontamente, Alicia respinse come se fosse abituata a farlo ogni giorno.
"Perchè lo sono Barbie."
"Con me non lo sei stata."
"Non ancora.."
Mi scambiò un occhiolino e sorrise, ma non ero sazia delle sue risposte e ovviamente lei lo percepì.
Sospirò, puntando gli occhi nei miei, ma questa volta erano dipinti da un velo di nostalgia.
"Vedi, certe volte la vita ti porta ad essere una persona che non avresti mai immaginato di diventare."
Lo sapevo bene, mi sembrava di vivere un deja vu.
"Mio marito morì. Cancro, ma di quelli che se ti dicono che ti restano due mesi di vita, sono due mesi di vita, senza eccezioni."
Mi colse del tutto alla sprovvista.
"Mi-mi dispiace molto...se non ti va di parlarne non dev.."
"È una storia passata, non preoccuparti."
"Quando è successo?"
"Tre anni fa. Ma non fu l'unica persona che persi.
Lui diventava bianco, io diventavo rosa, lui si spegneva, io mi accendevo, in lui cresceva la morte e dentro di me cresceva una vita."
Mi vennero le lacrime agli occhi, feci di tutto per buttarle giù.
"Purtroppo l'ho perso. E dall'avere tutto, mi sono ritrovata senza avere niente.
Da quel momento in poi, sì, divenni una figlia di puttana."
"Non lo sei Alicia.."
"Nonono, credimi. Non farti abbindolare solamente perchè sono stata gentile con te, Piper.
Il mondo è stronzo e se glielo permetti ti mette i piedi in testa in due secondi."
"Non lo permetterò."
"Brindiamo a questo allora!"
Ci scambiammo sorrisi e iniziammo a parlare di tutto.
Le raccontai di Alex, di come l'avevo conosciuta e di tutta la nostra storia.
Non avrei mai creduto di dirlo, ma la compagnia di Alicia non mi dispiaceva affatto.
Era in gamba, estremamente intelligente e sembrava che tutto ciò che dicesse era quello di cui avevo bisogno.
E c'è da dire che oggettivamente era una donna a dir poco bellissima.
Il tempo corse più veloce di un treno di prima classe e senza che io me ne accorgessi, tra un bicchiere e l'altro, si erano fatte le 3 di notte.
"Oh cazzo!"
"Che c'è?"
"Guarda che ore sono!"
Scoppiò a ridere contagiando anche me con quel suono melodico.
"Barbie Barbie...il tempo vola in tua compagnia."
"Sii..me lo dicono spesso." cercai di ironizzare, o forse respingere il fatto che quel piccolo complimento da parte sua mi avesse fatto piacere, forse fin troppo.
"Dai, tolgo il disturbo direi che è abbastanza tardi."
Qualcosa però mi fermò, o meglio, fermò il mio polso.
"Resta."
"Non credo sia il caso..tranquilla veramente."
"È tardi, hai bevuto, ti sei lasciata, di spazio ce n'è fin troppo, diluvia. Non credi sia il caso?"
Cazzo quanto era convincente.
"E, cosa più importante, sono un'ottima compagnia."
Risi scuotendo la testa, ormai arresa.
"Ho altra scelta?"
"Mhh, no non direi."
Salimmo al piano di sopra, forse ancora più grande.
La sua camera era bellissima, possedeva un letto enorme riposto sopra ad un tappeto bordeaux peloso.
La stanza era illuminata da una parete fatta solo di finestre apribili che portavano ad un terrazzo enorme con vista spettacolare.
"Tieni, mettiti questi."
Presi i vestiti che Alicia mi prestò per dormire e per un attimo rimasi confusa e indecisa sul da farsi.
Non sapevo se cambiarmi davanti a lei oppure uscire dalla stanza.
Ma perchè mi stavo facendo così tanti problemi? Non avevo mai provato alcun tipo di disagio nel fare determinate cose, ma in qualche modo con Alicia era diverso. Mi metteva agitazione.
I miei pensieri furono interrotti quando lei, con nonchalance, si svestì davanti a me, facendomi perdere la capacità di ragionare.
Sopra all'intimo di pizzo nero si mise una vestaglia tremendamente bella e io non sentì più la terra sotto i piedi.
Prese una sigaretta e se l'accese, per poi puntare gli occhi su di me.
Scoppiò a ridere e solo ora mi resi conto di essere ancora pietrificata davanti a lei con i vestiti in mano.
"Cazzo Barbie..."
"Io non..che c'è?!"
"Hai perso l'uso della parola?"
Mi stava sfidando e la cosa la divertiva molto, al contrario mio che sentivo le guance andare a fuoco.
Fece un altro tiro dalla sigaretta e socchiuse gli occhi, avvicinandosi a me.
"Ti metto agitazione per caso?"
Cercai di restare al gioco, recuperando un minimo di raziocinio, anche se fu estremamente difficile.
"Niente affatto. Se permetti ora mi cambio."
"Non ho fatto nulla per impedirtelo."
Stronza.
Forse per l'alcool in circolo o forse per la voglia di non dargliela vinta, cominciai a spogliarmi davanti a lei, anche in modo abbastanza provocante.
Volevo capire se il suo fosse solamente un gioco, volevo capire cosa volesse veramente questa donna imperscrutabile.
Sentii il suo sguardo bruciare su di me, il che mi fece ribollire.
Mi girai verso di lei, che, a contrario mio, non si fece scrupoli nel continuare ad osservarmi.
Spense la sigaretta, ancora con quel sorrisetto beffardo in viso.
Ci coricammo nel letto ed io, mi persi nei meandri dei miei pensieri.
Cosa mi stava succedendo? Avevo appena rotto con l'amore della mia vita eppure Alicia mi provocava emozioni che non sapevo definire.
Forse era proprio questo quello di cui avevo più bisogno per andare avanti.
Ma dentro di me spingeva un forte senso di colpa che, in qualche modo, voleva farmi respingere quello che provavo.
Cazzo, mi sembrava di rivivere il coming out da capo.
Non mi resi conto che in quei minuti in cui stavo fissando il soffitto, Alicia era sdraiata verso di me e non aveva tolto un secondo gli occhi dai miei.
"Barbie."
Una lacrima dovuta all'inisieme delle troppe emozioni scese velocemente dai miei occhi.
"Guardami."
Mi girai verso di lei, attratta da quella voce profonda.
"Andrà tutto bene."
Le sorrisi, non aspettandomi un gesto del genere da parte sua.
Mi accarezzò la guancia, asciugandomi ancora una volta le lacrime scese lungo il mio volto.
"È questo quello che mi spaventa di più."
Sentivo il suo respiro sul mio viso, le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza ed il mio cuore iniziava a battere all'impazzata.
"Non è colpa di nessuno. Non era il vostro momento. Questo non vuol dire che tu debba negarti la possibilità di stare bene. Se lei ti ama come dice, lo capirà."
Aveva ragione, aveva fottutamente ragione, come sempre.
Ma allora perchè dentro di me mi sentivo così persa?
Forse perchè avevo perduto l'unico punto di riferimento nella mia vita, parte integrante non solo della mia quotidianità, ma anche del mio cuore.
E quando si perde qualcosa inevitabilmente lo si cerca dappertutto.
E se non lo si trova più, ci si perde insieme a quest'ultimo.
Mi girai e mi distesi a pancia in su sospirando, lei fece lo stesso.
E, inevitabilmente, le nostre mani si toccarono.
Sentii una scossa invadermi tutto il corpo.
Un istinto mi disse che stavo andando oltre, che avevo percepito male i segnali di Alicia e tirai subito via la mano.
Ma lei me lo impedì.
Mi irrigidii d'impulso, ma ad ogni tocco il mio corpo si rilassava sempre di più e, come l'acqua scesa dal cielo si intrecciava goccia per goccia, così anche le nostre mani.
Puntò i suoi occhi nei miei ed io feci lo stesso, facendo esplodere il più bello dei temporali.
Quello era il punto di non ritorno ed io lo sapevo bene.
Avevo due scelte.
Abbandonare per sempre Alicia o lasciarmi andare quella notte.
Guidata da una forza più grande di me, la baciai d'impulso, liberando tutta la tensione che si era accumulata nel mio corpo.
Mi staccai dal suo viso, avendo quasi paura della sua reazione.
Non riuscii a percepire cosa provassero quegli occhi taglienti, indecifrabili.
Non fece niente, mi fissò e basta.
Ero sicura che, per una volta, Alicia si sentisse smarrita. Era troppo abituata ad avere il controllo su tutto, ma questa volta lo aveva perso.
"Fanculo."
Mi prese di forza il viso e mi baciò appassionatamente, gettando a terra la sua vestaglia, ma soprattutto la sua corazza.
Stavo già ansimando per tutta la passione che scoppiò in quella stanza da un momento all'altro.
I suoi tocchi, il modo in cui mi spogliava, i suoi sguardi mi facevano impazzire.
Mi buttò di prepotenza sotto di lei, iniziando a baciare ogni centrimetro del mio corpo.
Tracciò un percorso che dalle mie labbra scendeva sul mio collo, poi sulle clavicole, sul seno, fino ad arrivare al mio ventre che bruciava per questa dolce tortura.
Alzò lo sguardo su di me, appagata nel vedermi completamente abbandonata alle sue mani.
Torturò la mia intimità, facendomi perdere ogni tipo di controllo.
"Barbie, sei fradicia.."
"Alicia ti prego.."
Rise beffarda, divertita nell'istigarmi lentamente.
Quando sentii la sua lingua su di me, persi ogni tipo di facoltà mentale, presa dalla troppa eccitazione del momento.
Ansimavo, lei con me, urlavo il suo nome, e quando le sue dita entrarono dentro di me sempre e sempre più veloci, sentii crescere in me la passione che da un minuto all'altro sarebbe esplosa.
"Guardami."
La troppa eccitazione del momento mi impedì di ascoltarla. Sentivo solo le mie urla che echeggiavano nella stanza.
Mi prese il viso con l'altra mano, il che mi fece impazzire.
"Guardami Barbie."
Aumentò la velocità delle sue dita sempre e sempre di più, in contemporanea con i nostri respiri.
Morii in un orgasmo forte quanto il tuono che esplose quella notte insieme a noi.
![](https://img.wattpad.com/cover/223743051-288-k627431.jpg)
STAI LEGGENDO
«I HEART YOU.»
FanfictionQuesta è una favola diversa da tutte le altre. Una favola che non inizia con "c'era una volta", bensì, con un evento catastrofico il quale darà una svolta alla vita di Piper Chapman, una ragazza semplice, alta 1.75 m, con una lunga chioma di capelli...