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Mi allontanai di scatto da Lili che arrossì violentemente abbassando lo sguardo.
Con mia grande sorpresa trovai mio fratello Dylan appoggiato allo stipite della porta
D:"Hey piccioncini. Non vi hanno detto che esistono le camere per queste cose?"ci chiese ridendo istericamente.
Era ubriaco fradicio. Non riusciva nemmeno a reggersi in piedi
C:"Come siete tornati qui senza fare un incidente?"chiesi cercando di cambiare argomento
X:"Grazie a me"disse una voce profonda che avrei potuto riconoscere fra mille
C:"Zio Skeet?!"
S:"Ti trovo bene vagabondo"disse entrando e aprendo le braccia sorridendo.
Mi alzai e lo strinsi con forza. Ci staccammo mentre lui mi mise le mani sulle spalle
S:"Non sei cambiato per niente"disse sorridendo
C:"Neanche tu"risposi a mia volta incredulo "Cosa ci fai qui?"
S:"Non mi sembra il caso di parlarne ora. Immagino che sarete tutti molto stanchi"
C:"Sì, hai ragione"dissi scuotendo la testa come per scacciare via dalla mente un pensiero.
Sentimmo sbadigliare e ci voltammo: dall'emozione mi ero dimenticato che non eravamo soli
S:"Mia piccola bionda come stai?"aspetta cosa?!
L:"Non lo so. Mi sento come vuota in un certo senso"disse accennando un debole sorriso
S:"Vieni. Ti porto a letto"disse prendendola a mo di sposa
L:"Sei un tesoro, grazie"rispose la bionda appoggiando il capo sulla spalla di mio zio.
Usciti dalla stanza mille domande mi affollarono la mente: ma cosa sta succedendo? Perché mio zio è così gentile con lei dopo quello che è successo? Perché in questa casa sembra che tutti sappiano la verità ma non vogliano dirmela?
I miei pensieri vennero interrotti dalla porta che si riaprì mostrando l'uomo di spalle con il suo inseparabile giubbotto di jeans.
Si voltò guardandomi storto. Riusciva sempre a capire quando c'era qualcosa che non andava
S:"Dai spara. Qual'è il problema?"mi chiese incrociando le braccia al petto
C:"Non c'è nessun problema. Davvero"dissi versandomi un bicchiere d'acqua fresca
S:"Ragazzo, ti conosco meglio di chiunque altro. Parla con me. È per via di Lili?"io posai il bicchiere forse con troppa forza sul tavolo tanto che, dallo spavento, mio zio trasalì
C:"È stata lei"dissi a bassa voce
S:"Lo so"rispose lui avvicinandosi piano a me
C:"Io non vi capisco. Perché l'avete fatta entrare della CACCIA?! Ha ucciso mio padre. Tuo fratello!"esclamai alzando la voce
S:"Dici che non ci capisci, ma chi era quello che dieci minuti fa la stava per baciare?"mi domandò lui appoggiandosi al divano
C:"Non la stavo per.."dissi abbassando lo sguardo
S:"Ragazzo, puoi prendere in giro chiunque ma non me"rispose indicandosi.
Feci per andarmene ma lui mi bloccò per un braccio
S:"Posso solo dirti di non fermarti alle apparenze per quanto possa essere doloroso"disse uscendo dal salotto.
Arrivato in camera decisi di mettermi al computer e fare qualche ricerca: 'Incendio Ambassador'
Cliccai invio e mille siti comparvero sotto i miei occhi: chi parlava del colpevole, chi di eventuali cause dell'incendio.
Mi soffermai su un titolo che mi incuriosì particolarmente:
'NY Newspaper: assolte le accuse a Lili Pauline Reinhart la ragazza che è stata accusata di aver appiccato l'incendio all'Ambassador provocando la morte di oltre 100 dipendenti e civili'
Feci un bel respiro e cliccai sul link.
"Lili Pauline Reinhart è stata assolta dalle accuse per aver appiccato un incendio all'Ambassador, una delle nostre aziende più importanti, a causa di un movente a noi ancora sconosciuto: si dice, inoltre, che la giuria potrebbe essere stata corrotta dai familiari della ragazza cosa alquanto difficile da credere dato che, durante l'incendio, anch'essi hanno perso la vita.
Queste sono solo alcune delle domande che tutt'oggi ci poniamo e benché la delinquente sia stata mandata in un centro di riabilitazione per due anni ancora non conosciamo le motivazioni che l'hanno spinta a un tale gesto.
Questo è tutto da Will Poulter per il NY Newspaper"
Alzai lo sguardo dal mio pc ancora incredulo.
Mi spinsi con la sedia lontano dalla scrivania portando le mani alla testa sospirando: non ci capivo più niente.
Avevo bisogno di risposte e subito!
Rilessi l'articolo finché non riconobbi un nome: Will Poulter. Quel bastardo a quanto pare sapeva più di quel che diceva.
A quel punto c'era soltanto una cosa che potevo fare: andare da Will ed estorcergli qualche informazione.
Presi un borsone e ci infilai tutto quello che mi sarebbe potuto servire per l'operazione.
Aprii la porta cercando di fare il più piano possibile ma mi sentivo stranamente osservato.
Non volevo che qualcuno mi trovasse ancora sveglio a quest'ora così, percorsi il corridoio velocemente.
Arrivato alle scale sentii delle voci provenire dal piano di sotto
X:"Hai intenzione di dirglielo?"era mio zio. Che ci faceva ancora sveglio e per di più con..Dylan?!
D:"No e neanche tu dovrai farlo"mi accovacciai per sentire meglio il discorso
S:"Non scherzarci su. Cole è un ragazzo ingamba e se viene a scoprire quello che sta succedendo ti ridurrà a brandelli"
Ma di che diavolo stavano parlando? Avrei continuato ad ascoltarli ma improvvisamente una porta si aprii facendomi sobbalzare: era Hart.
Per fortuna era di spalle e stava andando verso il bagno barcollando ancora intontito dall'alcol.
Era il momento di sparire, così, mi diressi verso la scalinata che mi avrebbero condotto al tetto, presi le scale antincendio e scesi dall'esterno.
Arrivato sul marciapiede mi incamminai per le strade di Boston alla ricerca di un autobus.
Sapevo dove trovare Will dato che, qualche settimana prima di essere licenziato, avevamo fissato un'intervista proprio per questo weekend qui. Che coincidenza vero?
Da quello che avevo letto sulle informazioni che mi aveva mandato precedentemente via email avrebbe alloggiato all"Hotel Loews.
Trovai finalmente un autobus dove mi accomodai aspettando di arrivare a destinazione.
Durante il tragitto la mia mente fu sopraffatta da una semplice domanda: se Dylan non fosse entrato che cosa sarebbe successo?
Forse aveva ragione mio zio: sono un incoerente del cazzo ma quando me la sono ritrovata così vicino..non lo so..
I miei pensieri vennero interrotti dalla voce del conducente che annunciava la mia fermata.
Arrivai a qualche metro dall'hotel ed entrai: la hole, come l'esterno, era molto appariscente: divani di pelle beige e tende ampie del medesimo colore.
Mi avvicinai alla reception dove una ragazza stava controllando un blocco di fogli immenso
C:"Salve. Sto cercando il signor Poulter"dissi sorridendo
R:"Il signor Poulter al momento non è in camera"rispose lei mettendosi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.
Ci stava provando con me? Ok, preparati a perdere
C:"Potrei salire? Ho dimenticato una cosa nella sua stanza"chiesi appoggiandomi al bancone senza smettere di sorriderle
R:"Può darmi un documento?"per fortuna nello zaino avevo portato la mia falsa carta d'identità che avevo fatto molto tempo fa.
R:"Quinto piano, camera 7-8-3"
C:"Grazie"dissi infine facendole l'occhiolino. Mi diede la chiave di riserva e io salii con l'ascensore.
Aprii la porta e me la richiusi alle spalle. La stanza era abbastanza grande: un letto a due piazze, una scrivania e un piccolo bagno.
Mi avvicinai al tavolo che, ovviamente, era chiusa a chiave: presi una forcina e la feci combaciare con la serratura. Sempre meglio portarsene una dietro, non si sa mai.
Essa scattò aprendosi. Tirai fuori il suo portatile appoggiandolo sulla scrivania: ero sicuro che al suo interno ci sarebbero state le informazioni che cercavo.
Trovai un file chiamato 'caso Reinhart'. Presi la mia chiavetta usb e aspettai che completasse il trasferimento del materiale.
Arrivato all'80% sentii dei rumori provenire fuori dalla camera ma prima che potessi fare qualsiasi cosa la porta si spalancò rivelando Will accompagnato da due uomini che dovevano far parte della sicurezza dell'hotel e dalla receptionist che continuava a scusarsi per il disagio provocato
W:"Sprouse"
C:"Poulter"
W:"Che cosa stavi facendo?"chiese indicando il suo computer aperto sulla scrivania
R:"Portatelo via. Risponderà delle sue azioni alla polizia"detto questo i buttafuori mi presero di forza e mi portarono fuori dall'hotel caricandomi su un auto che mi avrebbe portato in centrale.
Ebbi così la conferma che il mio piano stava riuscendo perfettamente..

-spazio autrice-
Ciao gente!
Sorry per l'assenza di ieri ma non avevo idee quindi ho preferito rifletterci su invece di scrivere delle cavolate per poi rovinare tutto il mio lavoro.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Ci vediamo con il capitolo 7 giovedì
Un bacio
-EliNoRisoff

Lie and Desire||SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora