Capitolo 15.

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Girovaghiamo per la città da circa venti minuti e l'imbarazzo che provavo all'inizio si è pian piano trasformato in una strana sensazione di tranquillità. Mi sento rilassata.
Jace non mi ha ancora rivolto la parola da quando siamo usciti di casa, ma devo dire che tra di noi si è instaurato un silenzio piacevole.
Più di una volta ho beccato il suo sguardo su di me, ed io non ho di certo evitato di osservarlo.. è più forte di me, non riesco a non guardarlo: è affascinate e bello, ma non sono ancora riuscita a decifrare bene il suo carattere in quanto quelle poche volte che abbiamo parlato si è rivelato un perfetto stronzo, ma questa sera lo sento diverso..
"Quindi.. Ellie era preoccupata per me?" domanda con un sorriso furbo sulle labbra distraendomi dai miei pensieri.
"Si" rispondo subito evitando di guardarlo negli occhi.
Annuisce e inizia a rallentare.
Tiro un sospiro di sollievo e rilasso il mio corpo contro lo schienale dell'auto. Non potevo di certo dirgli che ero io quella preoccupata e non Ellie, era talmente ubriaca da non rendersi nemmeno conto del fatto che il cugino non era ancora tornato a casa.

"Oddio possiamo fermarci qui?" alzo all'improvviso la voce rendendomi conto che ci troviamo vicino alla spiaggia.
Accosta subito senza rispondermi, parcheggia e scendiamo dall'auto.
Con un gesto rapido accende una sigaretta mentre io vado ad appoggiarmi su un muretto che si trova proprio di fronte a noi.
Dopo alcuni secondi sento i suoi passi farsi sempre più vicini fino a prendere posto al mio fianco.
"Non sei per niente brava a mentire.." ridacchia all'improvviso.
Mi volto completamente verso di lui e alzo un sopracciglio.
"Ammettilo che eri tu quella preoccupata!" mi fa l'occhiolino e mi stringe la guancia con le dita.
"Vedo che sei di buon umore" rispondo cambiando argomento e spostando la sua mano.
Se ammetto che ero io quella preoccupata riderà sicuramente di me.
"Non cambiare argomento piccola Bea" continua ancora solleticandomi il fianco.
"Jace.." inizio con un tono minaccioso "Smettila" continuo cercando di non scoppiare a ridere, ma quando porta entrambe le mani sui miei fianchi e inizia a farmi il solletico non resisto più e inizio a muovermi e a ridere come una matta.
"Va bene, smettila" si ferma e mi guarda negli occhi con quel sorriso sempre furbo sulle sue labbra.
"Allora?" chiede. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
"Si ero io quella preoccupata" rispondo distogliendo lo sguardo dal suo sentendo le miei guance prendere fuoco mentre le sue mani sono ancora ferme sui miei fianchi.
"Oh.. Beatrice Parker, la ragazza che mi riempie di domande, e che, stranamente oggi ancora non me ne ha fatta neanche una, era preoccupata per me." mi prende in giro facendo finta di asciugarsi una lacrima.
Senza rispondere gli tiro un piccolo schiaffo sulla guancia e a questo mio gesto impreca sottovoce e gira il viso dal lato opposto.
Si è davvero fatto così male?
"Jace.." inizio ma lui non si volta ancora e cerca di darmi le spalle.
"Jace scusami, davvero non volevo!" continuo appoggiando la mia mano sulla sua spalla.
Si irrigidisce e cerca di scendere dal muretto su cui siamo seduti.
"È meglio se andiamo" dice duramente non rivolgendomi nemmeno uno sguardo.
"Ehi, ti ho chiesto scusa" afferro il suo polso tirandolo per farlo sedere di nuovo, ma oppone resistenza così tiro più forte riuscendo a farlo avvicinare e porto le mie gambe ai lati del suo bacino per non farlo andare via, cercando di osservare il suo viso, ma continua a non guardarmi.
Appoggio le mani sulle sue guance e giro il viso all'altezza del mio notando subito una chiazza violacea sul suo zigomo. Un livido, come mai non me ne sono accorta prima? Sento un peso sul cuore, pentendomi subito del gesto che avevo fatto poco fa.
"Che hai combinato?" chiedo tracciando delicatamente il contorno della zona interessata con il dito. Siamo in una posizione piuttosto intima, ma non mi importa voglio sapere cos'è successo.
Sospira e scuote la testa, odio quando non mi risponde.
"Jace.." insisto.
"Bi non è successo niente, davvero. Non preoccuparti." risponde in modo freddo e distaccato.
"Perché non ti fidi di me!?" solo quando lui punta i suoi occhi nei miei e mi stringe i fianchi capisco che quella mia domanda, anzi quell'affermazione, è uscita veramente dalle mie labbra.
Sento il suo corpo premere sul mio e questo mi genera una scarica di adrenalina, una sensazione di piacere misto al desiderio.
Chiude gli occhi mentre con la mano continuo a percorrere il livido che pare diventare sempre più violaceo.
Sembra un bambino che si lascia coccolare dalla madre, un bambino fragile, uno di quelli che ne ha passate tante.
Una folata di vento mi fa rabbrividire, e all'assenza del contatto apre gli occhi, scostandomi una piccola ciocca di capelli che era finita sul mio viso.
I nostri sguardi sono incastrati l'uno nell'altro, e sento di desiderarlo sempre di più. Sembro così dipendente da lui.. Senza pensarci troppo appoggio le mie labbra sulle sue in un piccolo bacio a stampo e subito mi allontano.
Un brivido, questa volta di piacere mi pervade, e spero con tutta me stessa che continui quello che ho appena iniziato.
Lascia andare il mio fianco destro e porta la mano tra i miei capelli tirandomi sempre di più verso di sé, lasciando ancora un bacio sulle mie labbra che approfondisce sempre di più.
Le nostre labbra si muovono all'unisono e vorrei fermare il tempo qui, in quest'attimo fuggente, in questo bacio appassionato dato da due persone completamente sconosciute, ma che allo stesso tempo sembrano desiderarsi così tanto.
Mi tira giù senza mai staccare la sua bocca dalla mia, mi fa indietreggiare fino a toccare il muro con le spalle e il bacio diviene sempre più passionale. Mette la mano dietro la mia nuca, per eliminare quel minimo di distanza che è rimasta tra noi.
Si stacca dal bacio e continua a guardarmi negli occhi, con uno sguardo che mi scava nell'animo tanto da farmi sentire nuda sotto di esso.
Sento il suo respiro allontanarsi lentamente, e in questo momento mi sento così viva.

"Meglio se torniamo adesso" ridacchia dopo qualche minuto, osservando i miei capelli che sono finiti sul mio viso a causa del vento.
"Ehm si.." rispondo giocando con le mie dita per l'imbarazzo.
Mi lascia un casto bacio sulle labbra e si allontana iniziando a camminare verso la sua macchina.

Arrivati a casa troviamo Zack e Kevin sdraiati in modo buffo sul pavimento, domattina si sveglieranno con un mal di schiena atroce.
Saluto Jace e mi avvio verso la camera di Ellie per andare a dormire, ma trovo la mia amica stravaccata in modo poco femminile sul suo letto.
Sbuffo e decido di dormire nella camera degli ospiti, così, dopo essermi cambiata e messa comoda, mi sistemo sotto le lenzuola e i miei pensieri ritornano a qualche momento fa: io e Jace su quella spiaggia, le sue mani che solleticano i miei fianchi, il suo sorriso.. cosa mi sta succedendo? perché non riesco a togliermi quelle immagini dalla mente?
Il rumore della porta che stride per aprirsi mi distoglie da quel viaggio mentale che stavo percorrendo, al che mi giro dall'altra parte per vedere chi è..
Un Jace nudo e bagnato, avvolto semplicemente da un asciugamani in vita fa ingresso nella stanza.. ma che?!
Deve aver notato la mia faccia sbalordita quando interrompe il silenzio.
"Che ci fai nella mia stanza?" chiede ridendo..
Nella sua stanza? Oh no.. l'avevo dimenticato.. da quando lui e suo padre vivono qui non c'è più un stanza per gli ospiti.... che figuraccia!
"Oh.. ehm.. scusa.. non ci avevo pensato.." mi scuso alzandomi dal letto per andare via da questa situazione imbarazzante.
"No, resta" dice quando sono ormai vicino la porta, così mi volto verso di lui.
"Cosa?" chiedo, forse non ho sentito bene..
"Puoi dormire qui, non ci sono altri letti liberi" spiega ovvio. In effetti ha ragione..
"E tu?" chiedo.
"Dormirò qui anch'io" dice ridendo.
"Non con me" rispondo ridacchiando anch'io.
"Beh abbiamo un solo letto, dobbiamo dormire per forza insieme" risponde alzando le spalle e indicando il letto dietro di se.
"E va bene.." sospiro. Fortunatamente il letto è grande abbastanza.
"Ma io dormo a sinistra."  ridacchio iniziando a camminare verso il letto.
"Eh no cara Bi, il lato sinistro è mio." risponde.
Cerco di accelerare il passo ma Jace mi supera buttandosi sul letto, inciampo sul tappeto e finisco per cadere su di lui.
Appoggio le mani ai lati della sua testa e mi allontano leggermente per non essergli troppo vicina.
"Dormo io qui" replico assottigliando lo sguardo con aria di sfida.
"No" sorride e appoggia le mani sui miei fianchi.
"Va bene allora non mi muovo." mi siedo sul suo bacino e incrocio le braccia al petto.
"Bi, guarda che non mi dispiacerebbe affatto dormire in questa posizione" risponde con uno sguardo malizioso.
Spalanco gli occhi ricordandomi solo in quel momento del nostro stato, cioè io seduta su di lui, così mi affretto a scendere dalle sue gambe e mi stendo sul lato destro del letto, poi mi giro di spalle cercando di non far notare il rossore delle mie guance.
"Buonanotte Jace" chiudo gli occhi evitando di rispondere alla sua battuta.
"Notte Bi" ridacchia pizzicandomi il fianco.
Sento le mie palpebre farsi sempre più pesanti e mentre sto per crollare tra le braccia di Morfeo sento il braccio di Jace circondarmi i fianchi, mentre tira un sospiro.

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