Capitolo 8: Vuoi ballare?

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L'incontro con Shawn è andato più che bene, più di sembrare una riunione mi è parso un incontro con un amico...Ma meglio così.

"Harry... stasera dobbiamo andare davvero alla festa?" lo guardo di sottecchi sperando che non colga la mia agitazione... all'ultima festa a cui sono andata ho baciato il qui presente, penso sia normale essere nervosi 

"Si, Shawn ha firmato oggi il contratto e si accorgerà della nostra assenza, non possiamo fare questa brutta figura... che c'è ragazzina non sei mai stata a una festa?" mi provoca sicuro di ciò che dice.

"Ovvio che ci sono stata, solo che non mi piacciono..." giocherello con la cerniera della mia borsa per non guardarlo negli occhi

"Allora sei una super sfigata" perché questo ragazzo non capisce mai quando stare zitto? mi porta sempre al limite.

"Quando tu ricco figlio di papà andavi alle feste piene di gente famosa, io ero a casa a studiare o a lavorare per permettermi di andare via dal Texas" per fortuna arriviamo davanti all'Hotel così prima che lui possa rispondere esco dall'auto e salgo verso la mia camera.

Quel ragazzo ha un potere speciale, riesce sempre a mandarmi su tutte le furie. Riaccende in me emozioni così lontane che quasi avevo dimenticato di poter provare; passione, rabbia, dolore...

Entro in camera e decido di farmi un bagno caldo per rilassare i muscoli. Verso il sapone nell'acqua calda e mi ci immergo, avevo anche pensato di bermi un bicchiere di vino come si vede sempre nei film ma io non reggo l'alcool e non vorrei che finisse come in una scena di un Thriller in cui la ragazza stupida muore annegata in una vasca da bagno. 

Mentre sono concentrata nel mio groviglio di pensieri sento bussare alla porta, quindi esco dalla vasca e indosso l'accappatoio. Dall'occhiello non vedo nessuno quindi apro un po' la porta per guardare meglio e vedo che a terra si trova un grande pacco con un fiocco rosso. 

Chissà, magari hanno sbagliato porta... alla fine non costa nulla vedere il bigliettino e controllare se per caso è mio.

Prendo con entrambe le mani il pacco e dopo aver chiuso la porta dandole un calcetto con il piede poggio la scatola sul letto. Afferro il bigliettino e al suo interno c'è un foglio con su scritto 

"Qualche volta potresti portarmi con te in Texas e insegnarmi cosa significa non essere un ricco figlio di papà. P.S. anche se mangi come un bue sono sicuro che questa sia la misura giusta

-H"

"Oh Harry" Sussurro a bassa voce...
Levo la carta dal pacco ed esco il vestito per poterlo vedere bene, lo poggio sul letto e faccio due passi indietro per ammirarlo. È un vestito argentato che arriva fino a sopra le ginocchia, con delle spalline sottilissime e ricoperto di pagliette, l'etichetta nel retro del vestito mi avvisa del fatto che sia un costosissimo Dior e a quel punto cerco di convincere me stessa a non indossarlo perché non so di non essere in grado di tenerlo senza rischiare di sporcarlo o strapparlo.

Certo, come no! Un vestito che costa così tanto non lo vedrai mai più e pensi davvero di non indossarlo?! Ah-ah non ci credi neanche tu.

E' bellissimo, ma è così corto... Non posso indossarlo davvero.
Quando i miei pensieri raggiungono un livello di confusione tale da non permettermi neanche di scandire le frasi che passano per la mia testa decido di mandare un messaggio a Benny con allegata la foto del vestito e farmi aiutare da un giudice imparziale che non abbia il cervello completamente fuso a causa di Harry Avion.

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