jeon jeongguk è un padre single e park jimin lavora in un asilo nido.
| D E T T A G L I |
• park jimin: omosessuale, 25 anni; ama i bambini e adora passare le serate con i suoi amici.
semplice, dolce, g...
Il rosa fortunatamente riuscì a cucinare senza "disturbi". Il moro si era seduto sul divano giocherellando con il proprio telefono.
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-È pronto- urlò il rosa dalla cucina per farsi sentire dall'altro che si alzò dal divano, raggiungendolo e aiutandolo ad apparecchiare la tavola.
Si misero seduti l'uno di fronte all'altro ed iniziarono a mangiare. Il moro lodò il rosa. Aveva davvero cucinato una cena deliziosa, e non lo diceva solo per fargli piacere o per non farlo preoccupare. Ciò che aveva cucinato quella sera era davvero gustoso. Jimin in risposta gli sorrise, soddisfatto lui stesso del risultato ottenuto. Mangiarono parlando del più e del meno mentre bevevano del Soju. Iniziarono a conoscersi maggiormente, entrambi intrigati l'uno dall'altro. Si facevano domande a vicenda, mantenendo la conversazione accesa.
Terminarono di mangiare e il rosa si alzò per ritirare tutto. Si mise velocemente a lavare i piatti, lasciando il moro ancora a tavola. -Quindi sei vecchio ormai- ironizzò il rosa riguardo all'età dell'altro mentre lavava i piatti.
Il moro nel frattempo si era alzato, andando verso l'altro per poi abbracciarlo da dietro, premendo il proprio petto sulla sua schiena e circondandogli il bacino con le proprie braccia, poggiando il mento sulla sua spalla, abbassandosi un poco per poter raggiungere quell'altezza. -Perché? Problemi a riguardo?- chiese punzecchiandogli un fianco. Jimin si rilassò al suo tocco, spingendosi verso di lui ma cercando di rimanere in se. -Finisco di pulire qui e poi sono tutto per te- mormorò chiudendo gli occhi, rilassandosi mentre il moro gli accarezzava i fianchi. -Dai, finiamo dopo. Vieni con me- si lamentò il più alto, lasciando qualche bacio umido sull'incavo del collo del rosa, sentendo il suo profumo così dolce.
Esternamente sembravano seriamente una coppia di fidanzati. Loro a quel "noi" non ci pensavano. Si godevano il momento, senza troppi limiti. Stavano bene così.
Jimin sospirò girandosi verso il moro, spingendolo verso il bancone da cucina, leccandosi le labbra. -Solo perché sei il più grande non decidi tu- disse, portando una mano sul suo petto. L'altro alzò un sopracciglio. Quella situazione lo stava eccitando più del dovuto, tutto aumentato dall'alcol che aveva in corpo. Infine il rosa gli diede una pacca sul petto, girandosi e tornando a pulire.