asilo nido;; JIKOOK

15

Jimin era sempre stato particolare. Diverso.

Aveva lasciato che troppe persone rompessero il suo cuore rendendolo fragile tanto da farlo crollare con un tocco. Si sa, nel mondo ci sono persone tossiche...e persone buone. A Jimin ne erano capitate davvero poche di quest'ultime.

Il tempo matura le persone ma non ricostruisce la felicità. Non ricostruisce un cuore lasciato a marcire per anni.

Non puoi amare una persona se non ami te stesso. Jimin non si amava. Non come avrebbe dovuto. Spesso appariva tranquillo, ma ne sapeva di cose, fin troppe. Conosceva gli scherzi della vita e ne aveva abbastanza di tutta quella merda.

Jimin non era una cattiva persona. Affatto. Era solo rotto in mille pezzi, come una bambola di porcellana. Chiusa nella sua boccia di vetro. Le paure erano la sua boccia di vetro, la sua prigione.

Si sentiva tossico. Non poteva portare il suo schifo con Jeongguk. Non se lo sarebbe mai perdonato.

Arrivi ad un punto della vita dove non ti spaventano più le persone, ma la tua più grande paura divieni tu. Te stesso.

Jimin non voleva spezzare lui. Non lo meritava. Aveva fin troppo sulle spalle per poter crollare come lui. Era un'anima troppo buona per essere intaccata dallo schifo che Jimin portava con se.

Jimin era testardo.

Non poteva sapere che Jeongguk poteva essere la sua medicina, la sua cura. Il cerotto per tenere integro il suo cuore.

[...]