Capitolo 9

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2 Giugno 2001
00:00

«Tord?», chiese Tom riconoscendo la voce che lo aveva chiamato e vedendo il norvegese che avanzava, uscendo dalla boscaglia davanti alla casa del nonno di Edd.

«All'inizio pensavo che non mi avresti riconosciuto», ridacchiò, restando poi in silenzio aspettando che Tom dicesse qualcosa.
Quando capì che l'altro non avrebbe detto niente, Tord chiese: «Che ci fai fuori a quest'ora?».
«Cosa ci fai TU qui fuori a quest'ora», ribatté Tom.
«Solo una passeggiata. Stavo tornando proprio adesso», spiegò il norvegese appoggiando la schiena a un albero e tirando fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette. «Vuoi una?», chiese a Tom, che scosse la testa in segno di negazione.

Allora Tord fece spallucce e accese la sua sigaretta mentre tutti e due cadevano nel silenzio, nessuno sapeva come cominciare un discorso.

«Beh,»,cominciò a dire Tord alzando la testa e guardando per qualche secondo il cielo stellato prima di continuare. «Vuoi restare qua fermo oppure andiamo da qualche parte?».

«E dove dovremmo andare? Nel bosco incantato?», chiese Tom incrociando le braccia e lanciando all'altro uno sguardo scettico.
«Perché no?», fu la risposta di Tord, che sorride cominciando ad addentrarsi nel bosco intento a non seguire il sentiero.

Tom esitò qualche secondo, ma alla fine, cosa sarebbe potuto succedere di male?
«Hey, aspettami!», urlò correndo nella direzione in cui era andato Tord, ma nel buio non riusciva a vedere niente.
Corse alla cieca per un po' urlando il nome dell'altro, ma senza ottenere risposta. "Dove é andato a finire?", si chiese continuando a correre fino a quando non sentì il suo piede sbattere contro qualcosa e, perdendo l'equilibrio, si sbilanciò in avanti.

D'istinto,mise le mani in avanti e si preparò all'impatto contro il suolo. Gli sembrò quasi che il tempo andasse a rallentatore mentre cadeva in avanti, ma poco prima di riuscire a toccare la terra, colpì qualcosa di morbido che lo sorresse.

«Non ti hanno insegnato che bisogna fare attenzione nei boschi?», ridacchiò Tord mentre Tom riprendeva l'equilibrio e si scostava da lui, sbuffando.
«Dovresti stare più attento», continuò il norvegese.
Tom non riusciva a vederlo nel buio, ma poco dopo Tord accese un accendino, facendo un po' di luce.
«Allora, da che parte vuoi andare?», chiese guardandosi attorno.
«Di qua», rispose Tom girandosi a sinistra e cominciando a camminare verso quella che sembrava una piccola radura.

Quel bosco faceva schifo.
Il terreno era fangoso, scivoloso e cosparso di radici robuste di grandi alberi in cui continuavano ad inciampare.
E poi Tom si sentiva osservato lì, come se tutti gli animali di quel bosco stessero tenendo i loro minuscoli occhietti addosso a lui.

La luce della luna non riusciva a filtrare tra gli alberi, ma quando i due furono nella radura vennero illuminati dalla luce lunare.
Tra l'erba spuntavano anche alcuni fiori che Tom si mise ad analizzare, sdraiandosi per terra.

«Non sapevo che ti piacessero i fiori», commentò Tord sedendosi accanto all'altro e rimettendosi l'accendino in tasca perché ormai non serviva più. La luce della luna era più che sufficiente.

A Tom tornò in mente quella sera quando, dopo essere stati al cinema, si erano sdraiati sull'erba e avevano parlato.

Senza pensare, Tom raccolse uno dei fiori e lo porse verso Tord, che lo guardò confuso.
Allora Tom arrossì rendendosi conto di quello che aveva appena fatto, ma non poteva semplicemente lanciare via il fiore. Allora rimase paralizzato aspettando che Tord facesse qualcosa.

Il norvegese sorrise e si chinò in avanti, avvicinandosi alla mano di Tom e annusando il fiore.

"Quanto cazzo é bello", pensò Tom mentre l'altro si rimetteva seduto.

"Non Farmi Sparire" [TomTord] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora