Capitolo 11

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2 giugno 2001
23:20

Non é che quel bacio fosse stato chissà cosa.
In pratica avevano sbattuto la faccia uno contro l'altro rischiando di rompersi il naso e basta.

Certo, Tom si era aspettato molto di più ma, sapete, meglio accontentarsi.

So era anche aspettato di ricevere un altro "bacio" (Magari uno decente quella volta), ma non successe nulla.
In pratica Tord rimase immobile a fissare il vuoto mentre Edd e Matt si lanciavano strane occhiate e Tom si grattava la pancia.

«Beh, non hai da dire niente?», chiese a Tord, che lentamente abbassò lo sguardo verso di lui.

Si guardarono per qualche secondo, poi il norvegese lo superò e si diresse verso le scale per salire in camera sua.

Tom lo seguì senza neanche girarsi a guardare Edd e Matt, che li stavano fissando chiedendosi cosa stesse succedendo.

«Hey! In Norvegia non le insegnano le buone maniere? É da maleducati non rispondere», esclamò Tom praticamente sfondando la porta della camera di Tord e entrando.

«Mi puoi lasciare in pace?», gli chiese Tord cercando di spingerlo fuori, ma senza riuscirci.
«No», ripose Tom incrociando le braccia e sorridendo.
Allora io norvegese si spostò, lasciandolo cadere a terra.
«Mi sono rotto la spina dorsale, adesso devi portarmi all'ospedale», mormorò fingendo che si fosse fatto veramente male e alzando le braccia verso Tord, che sbuffò e si sedette sul bordo del suo letto, guardando a terra.

Tom si rialzò e fece un bel respiro, ricordandosi che doveva sembrare una persona normale, per poi raggiungerlo e sedersi accanto a lui.
«Sei incazzato?», optò per chiedergli, non sapendo cos'altro dire.
«Mi incazzo se me lo chiedi. É una cosa fastidiosissima quando la gente me lo chiede, mi fa imbestialire».

Ahia. Quello era già un punto in meno per Tom.
«Beh, e allora che mi dici?»
«Che sei un coglione».

Non stava dicendo sul serio. Stava sorridendo.
Oh, quelli dovevano essere mille punti a favore di Tom!

«Ho imparato dal migliore», ridacchiò dandogli un pugno amichevole sulla spalla.
«Pfff, ma chiudi quella boccaccia e smettila di dire cretinate».

Tom era felicissimo. Tord non lo odiava, o almeno così sembrava, e stavano parlando. Era così perfetto!
Certo, ci sarebbe stato anche qualcosa in più, ma probabilmente non era il caso di correre.

«Uhh, sai, per quello che é successo prima, ecco, capisci cosa intendo?»

Ecco, Tom doveva per forza rovinare il momento cominciando una di quelle conversazioni imbarazzanti che tutti odiano.
«Tanto lo sapevo già», disse Tord, lasciandosi scappare una risata.
«Cosa?!?»
«Insomma, si vedeva lontano un miglio», spiegò arrossendo e guardando Tom, che sbottò: «E allora perché non hai mai detto niente?».
«Perché era bello vedere come ti incasinavi la vita».

Tom sbuffò sorridendo e poi si avvicinò di più a Tord, in modo che le loro spalle si potessero toccare.
Entrambi stavano guardando la porta di fronte a loro. Cioè, in realtà erano immersi ognuno nei propri pensieri.

Allora Tom fece un respiro profondo e si girò verso il norvegese, che però rimase fermo dove era.
Voleva baciarlo ancora. Magari questa volta senza rischiare di rompersi il naso.

Ma poteva farlo? Cioè, e se poi Tord lo avrebbe odiato?
Tom non si era mai fatto così tante domande prima d'ora. Aveva sempre agito senza pensare ma in quel momento era diverso. Era tutta un'altra cosa.

«Lasciami un po' di tempo per pensarci», disse Tord senza guardare Tom.

"E pensare a cosa?", avrebbe voluto chiedergli, ma invece se ne stette zitto.

"Non Farmi Sparire" [TomTord] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora