10 dicembre 2001
17:00Tom aveva la testa appoggiata al finestrino del taxi su cui era salito pochi minuti prima.
Fuori pioveva, la pioggia ticchettava sul finestrino, e Tom si perse nei suoi pensieri mentre il suo sguardo si posava sulla gente che camminava sul marciapiede, per strada. C'erano bambini con i loro genitori, che reggevano l'ombrello sopra di loro, oppure c'erano i galantuomini che prestavano la loro giacca per coprire almeno un po' le loro signore dal freddo e dalla pioggia.
Erano stati dei mesi piuttosto movimentati per Tom. Si era all'improvviso ritrovato in una relazione con Tord, e non era sicuramente stato tutto rose e fiori.
Il norvegese aveva sicuramente il suo bel caratterino, che andava spesso in contrasto con quello di Tom, perciò i litigi non erano rari.
Però, in qualche modo, quel loro litigare per ogni minima cosa non faceva altro che unirli di più.Certo, sicuramente non litigavano solo per decidere a chi toccasse usare la tv oppure cosa mangiare di sera.
Diciamo che... Ad un certo punto Tom si era lasciato un po' troppo andare, e aveva forse interpretato male i segnali di Laurel che, volendo semplicemente cercare di mantenere una certa amicizia con Tom, gli aveva invece fatto intendere che volesse altro.
Fortunatamente lei aveva poi chiarito la questione con Tom, che si era sentito davvero un idiota. Oh, e anche in colpa, ovviamente.Per questo aveva avuto un litigio molto più serio con Tord, che se ne era andato via di casa, lasciando Tom da solo, in compagnia solo e soltanto dei sensi di colpa.
Beh, quella strana situazione incomoda, in cui Tord cercava di tenere il muso a Tom anche al lavoro, Edd era riuscito a riunirli, organizzando una festa a sorpresa per il compleanno di Tord, il 6 settembre, e in quell'occasione Tom era riuscito finalmente a farsi perdonare dal norvegese, a cui non aveva parlato per quasi un mese.
Quanto tempo, avevano sprecato, in quel mese in cui erano entrambi troppo orgogliosi per rivolgere la parola all'altro.
Ora Tom se ne pentiva. Si pentiva di non aver avuto il coraggio di farsi perdonare prima.
Beh, i giorni che seguirono il compleanno di Tord furono davvero magnifici: passarono delle giornate (e delle notti) a dir poco fantastiche.
Tom aveva imparato ad apprezzare il carattere forte del norvegese, e riusciva persino a tollerare quelle sue folli idee comuniste. Ma riuscite a crederci che Tord si era rifiutato di andare a mangiare con Tom al McDonald's perché secondo lui quel posto era simbolo del capitalismo e della distruzione delle tradizioni?
Ma il peggio era arrivato quando Tord si era trasferito a casa di Tom. Riuscite ad immaginarvi l'imbarazzo di Tom ogni sera, quando cercava di addormentarsi ma non riusciva a smettere di sentirsi osservato dal poster di Stalin che Tord aveva appeso al muro della loro camera? Davvero raccapricciante.
Ma, in fondo, c'era qualcosa di speciale tra di loro.
«Siamo arrivati»
Quella voce distolse Tom dai suoi pensieri.
Pagò e scese dal taxi, aprendo l'ombrello, anche se ormai non stava neanche quasi più piovendo, c'era solo qualche goccia.Si incamminò verso l'entrata del cimitero.
Tord odiava quei posti. Secondo lui un giorno tutti quei morti si sarebbero risvegliati e vivere vicino a un cimitero sarebbe significato essere travolti da una valanga di zombie, secondo lui. Forse aveva davvero visto troppi film apocalittici.
Oh, l'ultima volta era stata il 10 settembre. Tord aveva convinto Tom a guardare con lui un altro di quei film stupidi, "the return of the insane zombies pirates from hell", chissà che numero era... Forse il 4? Tom aveva perso il conto di quanti sequel scadenti erano usciti di quella saga, e non faceva altro che far notare a Tord quanto tutto fosse così irrealistico in quei film, ma in qualche modo il norvegese riusciva comunque a indicarne dei punti positivi. Incredibile.
La mattina seguente, Tom si era svegliato piuttosto tardi, da solo. Già, in camera non c'era nessuno, solo lui... E, beh, il poster di Stalin che Tord aveva appeso.
Tom si era alzato, aveva controllato l'ora, e aveva scoperto che era davvero in ritardo per il lavoro. Tord era sul serio andato senza di lui?
Ne ebbe la conferma quando, in cucina, trovò un bigliettino con scritto sopra "io di sicuro non ti sveglio, veditela te col nostro capo e cerca di non farti licenziare"
Che stronzo, non credete?
Beh, Tom non aveva intenzione di mettersi a correre per arrivare al lavoro, anzi, si prese la sua magnifica tazza di caffè scadente e si buttò sul divano, prendendo il telecomando e accendendo la tv, pronto a passare una bella giornata a casa.
Beh, non fu per niente una bella giornata, quella.
Tornando al presente, cioè al 10 dicembre del 2001, Tom si era fermato davanti a una lapide.
Si era promesso di non tornarci più, in quel posto, ma era più forte di lui. Non riusciva ad andare avanti, non riusciva a trovare qualcun altro con cui costruirsi una famiglia, una vita. O almeno, non ancora.
Si chinò sulla tomba, e ci appoggiò un fiore che aveva tenuto in tasca, un semplice fiore, di quelli che compri dal fioraio. Niente di speciale, davvero. Dopotutto... Non aveva più niente da dargli.
E così se ne andò. Non aveva intenzione di parlare da solo davanti a una tomba. Non sapeva neanche perché continuasse a tornare ogni singolo giorno, in quel cimitero, davanti a quella lapide, su cui era inciso quel nome, quel maledetto nome, Tord Larsen, e la sua data di nascita, e la sua data di morte, quel maledetto 11 settembre.
La vita andava avanti, no?
Prima o poi Tom avrebbe trovato qualcun altro.
Prima o poi sarebbe successo, avrebbe dimenticato Tord, avrebbe dimenticato tutti quei bei momenti che avevano passato insieme, perché é così che va' la vita. Davvero una stronzata, non credete?
É così ingiusto il fatto che i ricordi si sovrappongano, e che sia d'obbligo che alcuni vengano cancellati e spariscano... Nonostante, al tempo, fossero così importanti...
ANGOLO AUTORE--------
Allora
Questa fanfiction sarebbe dovuta durare ancora circa una decina di capitoli, ma ormai ho abbandonato il fandom di Eddsworld e non ho seriamente voglia di scrivere tanto.
Però non volevo neanche lasciare incompleta questa storia, quindi mi son detto "ma si, scriviamo il finale e basta"
Questo capitolo é stato letteralmente un riassunto delle cose più importanti che sarebbero dovute succedere nei capitoli successivi, quindi...
Prima di tutto, volevo ringraziarvi per tutto il supporto che ho ricevuto scrivendo questa fanfiction, ma con la mia gratitudine arriva anche del dispiacere: mi dispiace di non avervi potuto offrire un finale scritto bene, ma sento di non riuscire più a scrivere niente su questi personaggi.
Beh, buona vita a tutti quelli che sono arrivati fino a qua e... Beh, mi dispiace ancora per questo capitolo schifoso, ma... É tutto quello che ho da offrire.
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"Non Farmi Sparire" [TomTord]
Fiksi PenggemarSMETTETELA DI LEGGERE STAMMERDA, É VECCHIA E CRINGE COME LA FAME 18 marzo 2001 Tom ha appena trovato lavoro al World Trade Center, il che vuol dire che porta il caffè alla gente che lavora in ufficio. Un giorno, però, conosce Tord, un ragazzo che...