Capitolo 2.

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***
Scesi in cugina a cenare. «Cos'hai?» mi chiese mia madre.
Alzai lo sguardo e la guardai «niente, solo un po' pensierosa» le sorrisi leggermente.

Dopo cena decisi di chiamare la mia migliore amica Lucy.
«Ashley, come mai mi chiami a quest'ora?» mi chiese. «Beh, devo raccontarti una cosa che mi è successa, che ne dici di venire da me stanotte?»
«Va bene, arrivo.» chiuse la chiamata.

Dopo appena cinque minuti, sento suonare alla porta.
Din-don
«Arrivo» grido. «Ehi! Entra» le dico. «Mamma Lucy rimarrà qui per stanotte, sai dato che non ci sarai per qualche giorno e ci saranno i nonni qui con me, potrei invitare un po' di mie amiche vero?»
«Va bene ragazze» ride «ma per stasera solo voi due, adesso devo andare seriamente, domani mattina verranno i nonni, torno domenica sera con papà, divertitevi» ci saluta ed esce dalla porta con i suoi bagagli.
«Dove devono andare?» mi chiede Lucy «A Parigi» le rispondo. «Dai andiamo di sopra» le dico.

Passiamo la serata a parlare, ridere, scherzare e  ad organizzare una mini festicciola, domani avviserò i miei nonni così da non averli tra i piedi.

«Allora» dice tra le risate «cosa dovevi dirmi?» chiede incuriosita.
«Sai che ero a mare oggi pomeriggio, ho fatto una passeggiata, beh ho visto un ciondolo, so che non ci crederai, o quantomeno è difficile da credere, ma mentre mi facevo la doccia le mie gambe hanno avuto una trasformazione e si sono trasformate in una coda da sirena. Sono ancora incredula e ci credo meno di te in questa storia, questo è il ciondolo.» lo prendo e glielo faccio vedere.
Lei lo guarda interdetta «ti credo» dice, ma la sua faccia è poco convinta. «Vieni, ti faccio vedere, credo che ci sia bisogno di un po' d'acqua solo ai piedi magari.»

Indosso il ciondolo e andiamo in bagno, metto i piedi nel lavandino e lascio scorrere l'acqua è proprio come immaginavo mi si ripresenta la stessa immagine della doccia.

Lucy incredula grida spaventata «toglimela» le dico. Torniamo in camera e le dico «adesso non pensiamoci, pensiamo alla festa» le faccio uno sguardo malizioso. «Si» esclama e prende un quaderno «qui segneremo la lista degli invitati» ride.

La mia amica è una sirena.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora