𝐋𝐀𝐁𝐘𝐑𝐈𝐍𝐓𝐇 || 𝐓𝐀𝐄𝐆𝐈

12

Strinse la sua vita, forte, come se avesse paura di perderlo, di farlo cadere nel'abisso.

"Posso baciarti"
"Baciami, ogni volta che ne avrai bisogno"

Gli baciò piano il collo, poi il pomo e il lobo dell'orecchio e Yoongi era in estasi.

"Baciami, ti prego"

E lo fece, gli diede un bacio bagnato e bisognoso, un bacio da far tremare le ginocchia a Taehyung, lo fece gemere, senza toccarlo.

Lo fece muovere piano su di lui, facendogli sentire quanto stretto era diventato il tessuto dei suoi pantaloni.

Di quanto era grande, grande come il suo cuore che si stava gonfiando, si stava innamorando del castano, quando si era promesso di non farlo più.

Lo prese in braccio e lo fece sdraiare sul suo letto, letto sfatto e da cambiare.
Non lo cambiava da delle settimane e ora doveva pensarci.

Quando Taehyung fremeva di essere suo, pensava troppo Yoongi, pensava troppo di tutto.

"Voglio essere tuo"
Yoongi si svestì dei suoi abiti e delle sue preoccupazioni, fece scendere le sue labbra sul corpo caldo del castano.

Gli fece aprire le gambe con le sue mani fredde da recargli brividi, se lo mise in bocca, facendo piegare la schiena a Taehyung, lo fece urlare, quando tirò via la sua bocca e soffiò sulla sua cappella.

Lo fece urlare di nuovo dopo avergli fatto leccare le sue dita, per poi prepararlo alla sua lunghezza, gemeva il suo nome e lo pregava di entrare.

Taehyung pregava per essere suo da quando era entrato in quella casa, tanto tempo fa, camminando nudo per casa, mentre si faceva scopate da Jungkook, voleva urlare il nome di Yoongi.

Voleva di più e mentre lo sperava, una lacrima gli scese fino al collo, quando finalmente entrò in lui, spingendosi sempre più dentro di lui.

Yoongi gli aveva baciato di nuovo le labbra e gli aveva leccato le lacrime, gli teneva i polsi sopra alla sua testa, entrava ed usciva come se fosse l'unico modo per respirare.

Come tenergli le spalle mentre gli diceva di urlare il suo nome, Yoongi era diventato la parola, il grido d'aiuto, stringeva le sue spalle.
Voleva venire, voleva sentirsi libero.

E ci riuscì, dopo il piagnucolio isterico il moro gli disse di venire, così fece lo stesso.
Si riversarono uno sull'altro e si addormentarono senza forze, nel letto impregnato del loro odore.

Yoongi non le voleva più cambiare le lenzuola.
Voleva sentire il suo odore, ancora e ancora.