My Destiny ~Kim Taehyung x Reader~

33~Cena Con Amici~

Dopo quella sera passata a seguire Taehyung ero diventata più distaccata, non avevo perso il mio sorriso, solo avevo cominciato a parlarci con meno frequenza.

Avevo cestinato la canzone che avevo scritto, perlomeno le parole, nessuno doveva leggere ciò che avevo scritto o meglio buttato giù in un momento di debolezza, infatti quel testo ora si trovava nel cestino del mio studio, fatto in mille brandelli; io invece stavo leggendo un libro distesa sulla poltrona, cercando di dimenticare le brutte sensazioni ed i brutti pensieri, leggendo quello che mi aveva consegnato la mia migliore amica, ma la storia non era molto d'aiuto dato che mi stavo deprimendo ancora di più rannicchiandomi su me stessa con addosso la coperta pelosa che tenevo nello studio, passai così la giornata a leggere quel libro tentando di staccare il cervello dalla vita di tutti i giorni, dalle preoccupazioni e dal malumore che provavo in quel momento.

Verso il tardo pomeriggio, mi arrivò un messaggio, proveniva dal gruppo che avevamo creato in Italia, era stato Tae a scriverlo, aveva indetto una cena con tutti noi, non avevo per niente voglia di prepararmi ed andare ad una stupida cena, ma infondo era un mio caro amico, non potevo voltargli le spalle solo per una storia senza lietofine.

Mi alzai dalla mia comoda poltrona, liberandomi della coperta che avevo addosso, posai il libro su una mensola e mi diressi dritta a casa con l'intenzione di prepararmi per la serata che sarebbe arrivata troppo presto per i miei gusti.

Varcai la soglia di casa richiudendomi la porta alle spalle, appesi il pesante giaccone all'attaccapanni e mi diressi velocemente in bagno per farmi una doccia, appena entrata nella stanza mi guardai allo specchio "Cavolo che occhiaie" pensai passandomi una mano a toccare quelle borse viola che avevo sotto agli occhi "Per non parlare degli occhi, sembra che abbia appena fumato qualcosa di non tanto legale" aggiunsi guardandomi faccia a faccia con lo specchio, come mi ero ridotta.

Scossi la testa per tentare di svegliarmi dal mio evidente coma e mi spogliai degli abiti che avevo indossato quella giornata, infilandomi subito dopo all'interno del box doccia, aprii l'acqua, non la solita acqua bollente che utilizzavo alla sera per distendere i miei poveri nervi, ma bensì girai la manopola della doccia in direzione dell'acqua gelida, avevo bisogno di svegliarmi, di riprendermi dopo una giornata passata a piangermi addosso, dovevo ritornare la ragazza felice di un tempo e non avrei permesso a nessuno di condizionare la mia vita, nemmeno a un Kim Dio Greco, cantante prodigio, bel faccino e fisico da sballo Taehyung.

Io ero partita dal Giappone per lavorare e non per cercare l'amore, quindi quest'ultimo non doveva assolutamente cambiare il mio modo di essere e tantomeno i miei ideali, sciacquai i capelli ancora ricolmi di shampoo e mi catapultati fuori dalla doccia "Era proprio quel che ci voleva" mi avvolsi nel mio accappatoio bianco latte e feci un turbante con un altro asciugamano per raccogliere i capelli, infilai le mie ciabatte e mi diressi in camera per prendere l'intimo per poi tornare nel bagno e asciugare i capelli, una volta asciugati indossai i vestiti, un paio di Jeans neri ed una maglia aderente con lo scollo, completati il tutto con una camicia con cappuccio a scacchi rossi e neri, lasciata aperta per far vedere la maglia sotto, mi truccai leggermente come mio solito, presi la borsa contenente i miei effetti personali ed il giaccone che avevo precedentemente appeso, indossai anche la sciarpa in lana che mia madre mi aveva mandato come regalo.

Uscii di casa, feci per imboccare la via per la metropolitana quando fui richiamata dal suono di un clacson, mi girai di soprassalto e notai una vettura nera, non una delle solite auto usate per trasportare i ragazzi, alzi era una macchina sportiva, mi diressi verso si essa e il passeggero abbassò il finestrino quando raggiunsi l'auto.

《Salve signorina, vuole un passaggio》disse Jimin passandosi una mano tra i capelli biondi.

《Penso sia meglio tu venga con noi》disse Hobi facendo capolino dal sedile posteriore.