One-shot 3 ~Future~

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{Situazione: Io e manu siamo adulti e sposati, perchè altrimenti sarebbe non troppo legale}

I due ragazzi i cui nomi immagino vi siano noti, erano letto, il minore accoccolato al maggiore il quale gli stava delicatamente accarezzando la testa
"Ema... stavo pensando..."
"Si cucciolo?"
"Ecco... per favore, non prendermi per pazzo... ma..."

"Amorino mio, io non mi permetterei mai di darti del pazzo. Sicuramente lo sei meno di molta gente che conosco" gli disse ridacchiando "Ora dimmi, che ti frulla in quell'adorabile testolina?"

Il più piccolo arrossì leggermente per poi dirgli "Ecco... io vorrei un figlio..."

"Oh... beh, ecco... ne sei sicuro? Un figlio è un bell'impegno..."

"Io ne sono sicurissimo, però voglio sapere anche la tua"

"....ti renderebbe felice"

"Tantissimo"

"Allora mi va bene"

Il più piccolo si strinse al petto del maggiore felice come non mai "Grazie amore"

"È il minimo che posso fare per una persona speciale come te. Ora però chiudi gli occhi e dormi, del resto discutiamo domani" gli tolse gli occhiali dal volto, appoggiandoli lì vicino, per poi fargli appoggiare la testa al suo petto, continuando a coccolarlo dolcemente

Passarono i giorni, e alla fine i due ebbero due piccoletti: un maschio e una femmina che chiamarono Vincent e Sofia, che gli diedero tante gioie quanti capelli bianchi

{Da adesso la dividerò in... diciamo dei paragrafi}

●Breakfast●

Mattina, ore 8.40 di domenica, stanno ancora tutti dormendo tranne che per un certo micio che era ai fornelli a cucinare (tralasciando che il laboratorio di chimica quando andava al liceo sembrava potenzialmente meno esplosivo)

Ovviamente, si parla di colazione e spuntano i piccoletti. I suoi due figliuoli corsero fuori, abbracciandolo

"Buongiorno papà"

"Ehilà piccoletti, dormito bene?"

"Molto, grazie"

"Bene, allora andate a tavola, che tra poco è pronta la colazione!"

Finito di preparare poggiò un piatto sul tavolo dicendo ai ragazzi "Servitevi pure, basta che ne lasciate un paio per quel pigrone di vostro padre, nonchè mio marito"

"SISSIGNORE SIGNOR CAPITANO!"

Sorridendo all'esclamazione dei due bambini andò nella camera del suo amato, a controllare cone stesse, constatando che fosse ancora steso come un sacco di patate.

Allora si avvicinò lentamente a lui, per poi appoggiare delicatamente le labbra sulle sue, al che il picoletto socchiuse gli occhi, farfugliando un "Buongiorno"

"Ma buongiorno principessa, abbiamo intenzione di alzarci?"

"Primo, non chiamarni principessa o ti picchio, secondo... ancora cinque minuti..." e si voltò dall'altra

"Ah, la mettiamo così? Torno tra cinque minuti"

Andò in cucina e prese dal congelatore un cubetto di ghiaccio per poi appoggiarlo sul collo del piccoletto.

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